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debiti, t’aiutano a tante cose però unnè così perché un’ t’aiutano, un’ fanno niente per niente<br />

loro, cioè niente per niente. Quindi ho visto <strong>la</strong> vera cattiveria, ho visto un mondo che a me mi<br />

spaventata e non faceva parte per me. Nel frattempo mi sono riavvicinata al<strong>la</strong> chiesa, ho<br />

incontrato persone pulite che Pino un’m’aveva mai permesso di frequentare, perché io amici<br />

non ne avevo e non mi potevo confrontare con altre persone. Io so’ vissuta da 16 anni fino a 30<br />

anni su un’altra realtà, su un altro mondo, un mondo chiuso, molto chiuso e ristretto. Ci so’ stati<br />

tanti fattori che m’hanno fatto crescere, che m’hanno fatto riflettere poi è arrivata <strong>la</strong> botta del<br />

carcere e <strong>la</strong> botta dei miei figli perché <strong>la</strong> voce dei miei figli è stata quel<strong>la</strong> finale. Quando m’han<br />

detto “Mamma ma fa qualcosa”. Lì mi so’ rivista di nuovo figlia io,quando io più di una volta<br />

ho chiesto aiuto ai miei genitori e non ho avuto risposta allora ho detto “Io so’ ‘na mamma. Fino<br />

adesso un’ so’ stata mamma” credimi, mi so’ sentita in quel modo. Io so’ mamma e c’ho una<br />

responsabilità, io li ho messi al mondo, è giusto che io, io mi sacrifichi per loro e quindi ho<br />

scelto quel<strong>la</strong> strada ma ripeto d’istinto e incoscientemente perché non sapevo dove mi portasse.<br />

Per me era un mondo estraneo, cioè un’ sapevo se erano regole, che dovevo fare..niente era solo<br />

un modo per pulirmi io. Io mi ricordo mia figlia m’ha detto “Mamma tu ammetti le tue colpe,<br />

ognuno ammette le sue colpe poi si vedrà, tanto l’importante è che stiamo insieme”. Avevo<br />

sentito dire che c’erano stati altri pentiti che vanno via dal paese e non ritornano più però, vedi,<br />

anche in tv o nei film, nelle cose.., mica fanno vedere il mondo che c’è dietro a un col<strong>la</strong>boratore<br />

di giustizia e quindi giustamente per me era un salto al buio. Io l’ho fatto per loro poi io mi so’<br />

iniziata a fidare anche a parte dei poliziotti che mi hanno affiancato prima giù poi loro<br />

giustamente adesso qui, mi so’ fidata del mio avvocato anche con lei ho avuto da fare perché io<br />

ero indifesa, mi dovevo fidare di lei però al<strong>la</strong> fine un’ mi fidavo al 100% ,capisci?, però mi<br />

chiedevo come mai lei…lei è stata molto pazientosa nel senso che mi ha dimostrato affetto sin<br />

da subito quindi m’ha rassicurato parecchio e io però dicevo “Perché mi devo fidare di lei? Lei<br />

perché ha scelto me, di difendere me?” perché lei magari ci credeva in me e io ancora un’<br />

riuscivo a capir<strong>la</strong>. Però io l’unica soluzione che avevo era quel<strong>la</strong> di fidarmi delle persone che<br />

avevo di fronte che in quel momento m’aiutavano e quindi di lei, dei magistrati che mi trovavo<br />

di fronte e dovevo continuare. Ci so’ stati un sacco d’intoppi strada facendo. Io mi ricordo<br />

prima io so’ stata su un altro luogo protetto per due mesi, no?, per accelerare i tempi e quindi<br />

avere io più possibilità di poter par<strong>la</strong>re con i magistrati, giustamente, prima che mi trasferissero<br />

perché poi viene anche più difficoltoso, io partire dal luogo protetto andare e incontrare i<br />

magistrati con l’avvocato, da un’altra parte ancora, complicato. Quindi loro erano più vicino a<br />

me, giornalmente, io tutti i giorni ri<strong>la</strong>sciavo interrogatori, anche <strong>la</strong> domenica.<br />

Intervento: Un impegno a tempo pieno<br />

Risp.: Sì, sì per i due mesi sì. L’unica cosa che gli ho sempre chiesto sin dall’inizio è di non<br />

nascondermi nul<strong>la</strong>, di <strong>la</strong>sciarmi libera di prendere qualsiasi decisione, io però dovevo sapere<br />

tutto ed essere libera per prender<strong>la</strong>. E mi ricordo che c’è stato che loro avevano sentito un<br />

dialogo, diciamo avevano intercettato un colloquio tra Pino e il fratello di Pino dentro il carcere<br />

dove Pino gli diceva che adesso tramite l’avvocato lui chiedeva un colloquio con i bambini<br />

dentro il carcere, il fratello aveva il compito di seguirli e di rapirli per far ritirare a me, capisci?<br />

Intervento: Per minacciarti<br />

Risp.: Sì che lì ho avuto una paura perché, a parte che mi faceva conoscere ancora più a fondo<br />

Pino <strong>la</strong> sua cattiveria che io non mi aspettavo e c’ho pianto tantissimo, guarda, perché ero<br />

convinta e dicevo “Ma se lui li ama ‘sti bambini, sa che co’ me so’ in mano buone. Chi meglio<br />

di me li può proteggere, chi meglio di me li può guidare ‘sti figli, so’ <strong>la</strong> mamma, perché non li<br />

<strong>la</strong>scia in pace. Lui fa <strong>la</strong> sua scelta e io faccio <strong>la</strong> mia” invece no, lui m’ha torturato, fino adesso<br />

mi tortura, per dirti, intoppi col divorzio..dappertutto, guarda. Poi i miei genitori che<br />

m’andavano contro, che facevano di tutto per farmi ritirare le deposizioni.<br />

Intervento: Quindi i tuoi genitori non ti avevano appoggiato all’inizio?<br />

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