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queste donne che proprio tali codici hanno vio<strong>la</strong>to..- non è altrettanto ovvio quando<br />

proviene dal<strong>la</strong> cosiddetta ‘parte civile’ del<strong>la</strong> gente che dice di voler lottare <strong>la</strong> mafia,<br />

partendo dai quei giudici che hanno attribuito scarso valore probatorio alle loro<br />

testimonianze, seppur dettagliate e circoscritte, screditandole, per finire con i mass<br />

media, <strong>la</strong> stampa e con una parte del movimento antimafia.<br />

Questo, come sottolinea Umberto Santino 475 , a causa di una concezione distorta del<strong>la</strong><br />

criminalità organizzata come “cancro”, “antistato” e quindi del<strong>la</strong> lotta ad essa come<br />

lotta di giudici e poliziotti o in ogni caso di un’ èlite, e delle vittime in “vittime di serie<br />

A e vittime di serie B 476 ”, ignorando, invece, sia che questo “cancro” è un pezzo di<br />

borghesia, cioè del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse dominante, sia che sull’intreccio legale-illegale si fonda<br />

l’economia e il sistema di potere mafioso.<br />

Va contrapposta, perciò, una strategia globale costruita attraverso una mobilitazione<br />

totale del<strong>la</strong> cittadinanza a partire da quelle stesse masse popo<strong>la</strong>ri ‘snobbate’, proprio<br />

perché soggetti più deboli economicamente quindi più esposti all’arruo<strong>la</strong>mento del<strong>la</strong><br />

mafia e più a rischio di un arrendevole sudditanza ad essa.<br />

Per una crescita del<strong>la</strong> coscienza civile orientata al<strong>la</strong> liberazione dall’asservimento<br />

economico, politico e culturale dal<strong>la</strong> mafia, le donne del popolo siciliano hanno avuto e<br />

dovrebbero avere un ruolo insostituibile. Rimane attuale quanto detto da Miche<strong>la</strong><br />

Buscemi 477 ai tempi del maxiprocesso, cioè che se per ognuna delle vittime, nei processi<br />

contro i loro assassini svoltisi in questi ultimi anni, si fosse costituito almeno un<br />

familiare, si sarebbero fatti dei notevoli passi avanti in tema di rottura dei vincoli di<br />

sottomissione al<strong>la</strong> mafia, che invece sono ancora fortissimi.<br />

Ma fino ad oggi <strong>la</strong> strada indicata da Miche<strong>la</strong> Buscemi, come da Vera Rugnetta e Pietra<br />

Lo Verso, non pare sia stata molto frequentata, le loro orme non sono state seguite.<br />

Tali donne sono l’esempio di un cambiamento dei comportamenti quotidiani e dei modi<br />

di pensare che, purtroppo, per <strong>la</strong> maggior parte del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione rimangono ancora<br />

lontani.<br />

Risucchiate dal<strong>la</strong> mafia<br />

Ci sono stati anche vicende di donne che, purtroppo, dopo aver coraggiosamente alzato<br />

<strong>la</strong> testa sono state risucchiate dal contesto mafioso.<br />

È questo è il caso di Maria Cangialosi e Rosa Moncada, <strong>la</strong> prima vedova di un piccolo<br />

mafioso, <strong>la</strong> seconda moglie e madre di capimafia uccisi in una guerra intestina<br />

475 Cit. in Puglisi A., Donne, mafia e antimafia.<br />

476 Rizza S. cit. in Siebert R., Le donne, <strong>la</strong> mafia, p. 333.<br />

477 Cit. in Puglisi A., op. cit.<br />

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