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scarica la tesi - Liberanet

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Intervento: La libertà? La libertà pure di fare certe cose, di scegliere da so<strong>la</strong><br />

Risp.: Si ma <strong>la</strong> libertà proprio quel<strong>la</strong> tua proprio personale, <strong>la</strong> libertà di pensiero, perché lì un<br />

po’ ti senti un po’ p<strong>la</strong>giata perché tu sì pensi ma pensi con <strong>la</strong> mente degli altri, di quello che ti<br />

viene imposto di pensare. Io oggi penso tutto ciò che mi va di pensare.<br />

Intervento: Si ma rispetto a prima che cosa pensa di diverso, rispetto a com’era prima?<br />

Risp.: Prima non sapevo il resto che esisteva, cioè del<strong>la</strong> cosa che potesse essere legale o non<br />

legale, adesso per esempio capisco <strong>la</strong> diversità, cioè che io non ero nessuno per poter comandare<br />

un’altra persona, quindi il fattore di dire “Sono uguale a un’altra persona”. Oggi mi sento una<br />

persona tranquil<strong>la</strong>, cioè diversa nel senso che mi so’ migliorata, o guardo tutto con occhi<br />

diversi, vedo le cose giuste da quelle sbagliate, prima ne vedevo solo una di strada che era<br />

quel<strong>la</strong> che percorrevo che era sbagliata però in quel momento non ci pensavo.<br />

Intervento: La riteneva giusta<br />

Risp.: La ritenevo giusta e basta. Oggi invece se devo prendere una scelta ovviamente mi fermo<br />

per vedere qual è quel<strong>la</strong> giusta e qual è quel<strong>la</strong> sbagliata. Qual è <strong>la</strong> strada che c’ha una doppia<br />

uscita e quale quel<strong>la</strong> che si ferma perché non ha più via di uscita. Adesso ho proprio <strong>la</strong><br />

consapevolezza di me stessa, di poter decidere ma sulle cose mie, del<strong>la</strong> mia famiglia non su<br />

altre persone. Ho <strong>la</strong> consapevolezza quel<strong>la</strong> di poter dire ai miei figli che <strong>la</strong> mafia è ‘na cosa che<br />

non va messa in discussione nel senso tipo a dire “Ah un mafioso..”… non esiste. Nel senso che<br />

comunque sia gli ho fatto capire ai miei figli che comunque i mafiosi so’ persone come tante<br />

solo che con il fattore che riescono ad avere un’arma in mano e fare quello che vogliono fare,<br />

vogliono comandare su altri, cosa di cui magari prima…i miei figli, magari, avrebbero cresciuto<br />

pure in quell’ambiente, perché frequentandoli.<br />

Intervento: Lei ha un figlio maschio? Un maschio e una femmina no?<br />

Risp.: Si<br />

Intervento: Quindi ha pensato pure, penso, che il destino di suo figlio sarebbe..<br />

Risp.: Io ci penso giornalmente<br />

Intervento: Ha cambiato, sicuramente, il destino di suo figlio. Anche questo l’ha spinta?<br />

Risp.: Si, Si. Te lo dico sinceramente. Si questo mi ha fatto tanto pensare e come a volte, sai i<br />

ragazzi di una certa età, io parlo con lui e dico sempre “Mai venire a casa mia per dirmi che ti<br />

portano..” non esiste, cioè l’ho vissuta io che tu non ti devi mai pensare minimamente. Pure<br />

anche quando c’è un discorso con un ragazzo, un litigio, una cosa..no tu non fai niente, anzi..<br />

cioè cerco d’insegnarli quello che magari non mi è stato.. ma perchè non mi è stato insegnato<br />

perché era quello l’ambiente, quindi cerco di fargli capire <strong>la</strong> distinzione tra il bene e il male, <strong>la</strong><br />

cosa che si può fare e quel<strong>la</strong> che non si può fare.<br />

Intervento: Ma loro quand’erano piccoli capivano? Non so quanti anni avessero<br />

Risp.: Mio figlio aveva 5 anni, lei 4, doveva fare uno 6 e una 5.<br />

Intervento: Hanno vissuto l’arresto, <strong>la</strong> detenzione. Che cose le dicevano? Le dicevano perché?<br />

Risp.: Io una volta mi ricordo perchè mio figlio mi aveva visto nel telegiornale, è venuto e mi è<br />

venuto a dire “Mamma che vuol dire mafia?” e gli ho detto che comunque era una cosa che gli<br />

avrei spiegato da grande. Gli ho detto “è una cosa brutta mamma”. Allora ero in carcere nel mio<br />

primo processo.<br />

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