25.04.2013 Views

scarica la tesi - Liberanet

scarica la tesi - Liberanet

scarica la tesi - Liberanet

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

omertà che tenga, non c’è più Cosa Nostra, non ci sono più argomenti e regole che <strong>la</strong><br />

possono tenere a freno», l’amore di una madre non sente ragione.<br />

Confidarsi con loro rappresenta un rischio nonché un vero tradimento nei confronti<br />

degli altri uomini d’onore, gli unici a cui bisogna dire tutta <strong>la</strong> verità. Il divieto, invece,<br />

rappresenta un modo per proteggere sia le donne - le quali se sapessero verrebbero<br />

uccise - ma, soprattutto, l’organizzazione.<br />

Questo è quello che i mafiosi hanno sempre voluto far credere: si ricorda, ad esempio, il<br />

super pentito Buscetta il quale descrive benissimo l’immagine di questa donna-moglie<br />

ideale di mafioso, “tutta d’un pezzo, che non par<strong>la</strong> mai, che non vuole sapere, che si<br />

realizza assecondando il marito mafioso in silenzio 165 ”.<br />

«Ma è una oleografia ad arte un desiderio maschile più che una realtà 166 ». La verità<br />

arriva proprio dagli stessi col<strong>la</strong>boratori e col<strong>la</strong>boratrici. Antonino Calderone spiega,<br />

infatti, come sia difficile mantenere all’oscuro di tutto <strong>la</strong> moglie, <strong>la</strong> quale, comunque,<br />

come quasi tutte le altre, in quanto proveniente da famiglie mafiose, respira aria di<br />

mafia fin dal<strong>la</strong> nascita e conosce perciò benissimo lo specifico modo di fare e pensare<br />

che <strong>la</strong> porta a intuire e capire tutto. Anche Piera Aiello, testimone di giustizia, seppure<br />

non provenga da un tale ambiente, sostiene con forza che le donne dei mafiosi sanno e<br />

si fanno carico di tutto e “se par<strong>la</strong>no per Cosa Nostra è <strong>la</strong> rovina”. Le parole di Serafina<br />

Battaglia, tolgono ogni dubbio: «Mio marito era un mafioso e nel suo negozio si<br />

radunavano spesso i mafiosi di Alcamo e Baucina (…) Mio marito poi mi confidava<br />

tutto. Se le donne dei morti ammazzati si decidessero a par<strong>la</strong>re così come faccio io, non<br />

per odio o per vendetta ma per sete di giustizia, <strong>la</strong> mafia in Sicilia non esisterebbe già da<br />

un pezzo 167 ».<br />

Le brave mogli mafiose fanno finta, quindi, di non sapere e gli uomini fanno finta che le<br />

donne non sappiano perché è proprio il codice mafioso, come mette in rilievo Giovanni<br />

Fiandaca 168 , a imporre come rego<strong>la</strong> sociale che si dissimuli questa conoscenza.<br />

All’esterno sembra che l’unico potere concessole si esprima unicamente nell’ambito<br />

del<strong>la</strong> sfera domestica, privata e invisibile del familiare contrapposta al<strong>la</strong> sfera pubblica,<br />

luogo delle condotte illecite, di unica pertinenza maschile.<br />

Ritratte quali “angeli del foco<strong>la</strong>re domestico 169 ”- completamente all’oscuro degli<br />

omicidi, delle stragi, dei traffici illeciti, dei summit in cui i boss dei vari mandamenti e<br />

165 Siebert R., Dal materno al mafioso, p. 71<br />

166 Ibidem p. 71.<br />

167 Puglisi A., Donne, mafia e antimafia, p. 95.<br />

168 Fiandaca G., in Segno, n.193, marzo 1997.<br />

169 Incande<strong>la</strong> F., Donne di mafia, donne contro <strong>la</strong> mafia, p. 6.<br />

74

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!