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Risp.: Oggi le col<strong>la</strong>borazioni sono numerose perché ci sono molte donne dietro che spingono,<br />
molte donne diverse dalle donne del passato che rinnegavano mariti, che in qualche modo<br />
facevano si, ripeto, che quel<strong>la</strong> vita di donna, di moglie di un carcerato potesse continuare. Oggi<br />
molte donne a 20, a 30, a 40 anni dicono “Oh ma a me chi me lo fa fare. Io voglio stare accanto<br />
a mio marito, voglio crescere i miei figli con lui, io voglio diventare una donna libera, io mi<br />
sento in condizione anche di abbandonare <strong>la</strong> mia famiglia di sangue e di andare al Nord Italia e<br />
affrontare una vita”. Ma perché? Ma perché queste donne oggi sanno fare. Io non dico che le<br />
donne del passato non sapevano fare niente però le donne del passato sapevano fare solo le<br />
donne nel paese, in città, con <strong>la</strong> mamma, con le zie, con le sorelle. Oggi le donne hanno<br />
acquisito anche un’indipendenza, vanno in banca, vanno al bar da sole, sanno <strong>la</strong>vorare, vanno<br />
dei posti di <strong>la</strong>voro, guidano…tante cose che prima una donna da so<strong>la</strong> non faceva. Oggi una<br />
donna fortunatamente <strong>la</strong> fa e questo le consente di sopravvivere in un contesto completamente<br />
diverso dal suo paese d’origine e lontana da persone, figure come <strong>la</strong> mamma, il papà, <strong>la</strong> zia, il<br />
fratello maschio che in qualche modo <strong>la</strong> potevano aiutare.<br />
13)La mafia potrebbe sopravvivere senza le donne?<br />
Risp.: No. Perché si chiama mafia? Io penso che si chiama mafia anche perché è una struttura,<br />
mi viene da dire quasi è una struttura di genere femminile <strong>la</strong> mafia.<br />
Intervento: In che senso<br />
Risp.: La mafia, appunto, è fondata su famiglie, famiglie mafiose, famiglie di sangue, occorrono<br />
dei nuovi adepti, quindi occorre il matrimonio, occorrono i figli, occorrono le figlie, occorrono<br />
le madri che vanno al carcere, le madri e le mogli che escono dal carcere. La mafia ha bisogno<br />
assolutamente del<strong>la</strong> famiglia e quindi ha bisogno delle donne.<br />
Intervista Avv. Vincenza Rando<br />
1)La mafia è solo una organizzazione criminale?<br />
Risp.: La mafia non è solo una organizzazione criminale. E’una organizzazione che si avvale<br />
del<strong>la</strong> forza del<strong>la</strong> intimidazione del vincolo associativo e del<strong>la</strong> condizione di assoggettamento e<br />
di omertà che ne deriva per commettere delitti. La mafia cerca di acquisire <strong>la</strong> gestione e<br />
comunque il controllo delle attività economiche per realizzare profitti e vantaggi ingiusti e in<br />
alcune zone, seminando paura, control<strong>la</strong> il territorio impedendo ed ostaco<strong>la</strong>ndo il libero<br />
esercizio di voto, il libero movimento. La mafia è riuscita a intrecciare rapporti di collusione<br />
con alcuni settori del<strong>la</strong> politica, del<strong>la</strong> economica e del mondo del<strong>la</strong> finanza. Tutto questo ha<br />
permesso al<strong>la</strong> criminalità organizzata di accumu<strong>la</strong>re sempre più potere economico tanto da<br />
condizionare l’economia, <strong>la</strong> politica, e <strong>la</strong> stessa vita delle persone perché quando <strong>la</strong> gente<br />
comincia ad avere paura comincia a perdere un pezzetto del<strong>la</strong> propria libertà.<br />
2)Che rapporto c’è dentro <strong>la</strong> mafia con il femminile?<br />
Risp.: Il femminile all’interno del<strong>la</strong> organizzazione mafiosa ha avuto sempre una funzione<br />
importante. La donna nel tempo ha avuto un ruolo importante e seppur considerato passivo.<br />
Certamente non è mai riuscita a diventare “capo”, a sedersi tra i “capi”. La donna ha avuto un<br />
ruolo importante nel trasmettere <strong>la</strong> cultura mafiosa ai propri figli, ad assumere un ruolo di<br />
supplenza quando gli uomini del<strong>la</strong> famiglia erano <strong>la</strong>titanti, oppure in carcere, a tramandare <strong>la</strong><br />
cultura del<strong>la</strong> “vendetta”. Certamente <strong>la</strong> mafia al “maschile” ha sempre cercato di fare apparire <strong>la</strong><br />
donna “succube”, “sottomessa” al potere mafioso del maschio del<strong>la</strong> famiglia. La donna è stata<br />
sempre <strong>la</strong> persona forte e nei momenti di “crisi” del<strong>la</strong> famiglia mafiosa ha sempre assunto un<br />
ruolo determinante per <strong>la</strong> crescita del<strong>la</strong> famiglia.<br />
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