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La Iucu<strong>la</strong>no, dopo aver scoperto <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione del marito con una ragazza, venne<br />

supplicata da lui affinchè non lo <strong>la</strong>sciasse in quanto con <strong>la</strong> separazione avrebbe<br />

sicuramente “disonorato” <strong>la</strong> famiglia Rizzo, oltre a compromettere <strong>la</strong> carriera se non <strong>la</strong><br />

vita di Pino. Non sarà da meno anche il suocero che, come ricorda <strong>la</strong> Iucu<strong>la</strong>no, rispetta<br />

talmente tanto <strong>la</strong> moglie da portarle l’amante in casa.<br />

Ciò che è importante, insomma, è avere <strong>la</strong> buona e bel<strong>la</strong> moglie accanto poi gli uomini<br />

possono fare tutto ciò che vogliono.<br />

La Vitale, ovviamente, da ex boss amplia il concetto di onore riferendolo anche al<br />

rispetto per i componenti dell’organizzazione, il rispetto per ciò in cui credono, come <strong>la</strong><br />

giusta “battaglia” che conducono contro lo Stato. L’onore è legato, anche, al senso di<br />

potere, di comando, a un senso quasi di onnipotenza e viene riferito al<strong>la</strong> persona che si<br />

“fa valere”, che ha una sua “dignità 524 ”. Su quest’ultimo concetto c’è da ragionare in<br />

quanto nel mondo mafioso viene pervertito, traducendosi, come rive<strong>la</strong> <strong>la</strong> Iucu<strong>la</strong>no, in<br />

omertà, in sopportazione al carcere e, soprattutto, nel non fare l’infame.<br />

In generale l’organizzazione ha sempre voluto far passare l’idea e l’immagine del<strong>la</strong><br />

donna come assolutamente passiva da un punto di vista criminale e all’oscuro degli<br />

affari dell’organizzazione. Su questo punto nessuno degli intervistati a cui ho posto <strong>la</strong><br />

questione è d’accordo. Innanzitutto, però, occorre dire, come ha sottolineato Francesca<br />

Rispoli, che essere passiva criminalmente non vuol dire essere all’oscuro per cui in<br />

genere <strong>la</strong> donna, come moglie, come madre è a conoscenza di tutti i meccanismi<br />

dell’organizzazione criminale, dei traffici, delle re<strong>la</strong>zioni anche tra le maggiori<br />

personalità mafiose.<br />

Per acquisire tali informazioni non è necessario che il marito si confidi con <strong>la</strong> moglie<br />

perché questa, come sostiene Piera Aiello, anche se non saprà capil<strong>la</strong>rmente tutto,<br />

intuisce tutto: capisce cosa fa il marito, se frequenta persone partico<strong>la</strong>ri, con<br />

atteggiamenti che non rientrano nei canoni del<strong>la</strong> vita quotidiana. La Iucu<strong>la</strong>no, ad<br />

esempio, racconta di quando lei faceva finta di andare a <strong>la</strong>vare i panni per ascoltare le<br />

riunioni che Pino teneva in <strong>la</strong>vanderia. D’altronde <strong>la</strong> curiosità è donna.<br />

Inoltre, molti uomini d’onore si confidano con le proprie mogli seppur ciò deve essere<br />

tenuto nascosto specie di fronte agli altri associati perché segno di debolezza. La<br />

col<strong>la</strong>borazione del<strong>la</strong> Iucu<strong>la</strong>no ha sicuramente ridicolizzato il marito, facendogli perdere<br />

il rispetto degli altri uomini d’onore, poiché è stata <strong>la</strong> prova che Pino rendesse edotta<br />

Rosalia sui vari affari illeciti, e che quindi fosse un debole in quanto aveva vio<strong>la</strong>to il<br />

524 Intervista Giusy Vitale in appendice.<br />

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