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Il controllo di gestione nell'amministrazione finanziaria ... - Magellano

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6.2.5 <strong>Il</strong> sistema degli obiettivi definito dalla convenzione<br />

<strong>Il</strong> problema della gerarchia interna degli obiettivi<br />

<strong>Il</strong> punto <strong>di</strong> maggiore criticità nel sistema degli obiettivi definiti dalla<br />

convenzione concerne le relazioni tra le <strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> obiettivi.<br />

Un rischio rilevante è che si crei una <strong>di</strong>cotomia tra obiettivi<br />

generali e obiettivi specifici. I primi potrebbero cioè rimanere troppo<br />

“sullo sfondo”, mentre l’attenzione potrebbe risultare rivolta in<br />

prevalenza agli obiettivi specifici, in particolare a quelli che trovano<br />

traduzione nella quota incentivante. È questo un rischio tipico, nei<br />

casi concreti <strong>di</strong> attuazione dei modelli <strong>di</strong> agenzie, come mostrano<br />

anche vari stu<strong>di</strong> sul management pubblico in Nuova Zelanda: si<br />

accresce in misura sempre maggiore l’attenzione sugli obiettivi specifici<br />

e misurabili contenuti nella convenzione, mentre tende a<br />

ridursi l’attenzione dei vertici, sia dell’agenzia che dell’amministrazione<br />

centrale <strong>di</strong> riferimento, sui risultati ultimi – gli outcome. Tra<br />

gli obiettivi specifici, inoltre, tendono a prevalere quelli più facilmente<br />

misurabili. Infine, in questo scenario, il presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> molteplici<br />

aspetti ritenuti prioritari si realizza aumentando considerevolmente<br />

il numero degli obiettivi. In questo caso il rischio della per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

focus sulle priorità (e quin<strong>di</strong> sulla gerarchia interna degli obiettivi)<br />

tende ad accrescersi.<br />

Un possibile approccio per cautelarsi dai rischi della deriva sopra<br />

illustrata può consistere nel raggruppare gli obiettivi, in<strong>di</strong>viduando,<br />

per ogni gruppo, uno o due obiettivi <strong>di</strong> livello superiore e delineando<br />

quin<strong>di</strong> una gerarchia a due o tre livelli, collegando in modo esplicito<br />

obiettivi generali e obiettivi specifici 16.In questo modo è più facile<br />

(anche se deve essere precisato che tale piano <strong>di</strong> analisi non coincide<br />

col precedente) raccordare misure <strong>di</strong> outcome e misure degli output<br />

ad essi correlati, rendendo quin<strong>di</strong> possibile anche la definizione <strong>di</strong> utili<br />

valutazioni <strong>di</strong> efficacia.<br />

Gli obiettivi <strong>di</strong> livello superiore potrebbero costituire il termine <strong>di</strong><br />

riferimento per i momenti <strong>di</strong> confronto <strong>di</strong> più alto livello fra agenzia e<br />

ministero sui risultati conseguiti.<br />

<strong>Il</strong> problema dell’articolazione degli obiettivi <strong>di</strong> agenzia nell’assegnazione<br />

<strong>di</strong> obiettivi alle <strong>di</strong>rezioni regionali.<br />

Tale aspetto, affrontato anche in altra parte del lavoro, coinvolge<br />

in modo rilevante la funzione del <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> <strong>gestione</strong>. Gli obiettivi<br />

debbono infatti essere ripartiti tenendo in considerazione le risorse<br />

a <strong>di</strong>sposizione, ma anche le caratteristiche del territorio <strong>di</strong> riferimento.<br />

A titolo <strong>di</strong> esempio, si consideri l’importanza <strong>di</strong> rapportare le<br />

verifiche effettuate sulle imprese <strong>di</strong> elevato volume <strong>di</strong> affari con il<br />

numero delle imprese presenti sul territorio: questo anche in relazione<br />

all’obiettivo generale <strong>di</strong> deterrenza in<strong>di</strong>viduato, conseguibile solo<br />

se il rapporto tra verifiche e totale delle imprese è sufficientemente<br />

elevato in ogni regione e non appaia sbilanciato tra un ambito regionale<br />

e l’altro.<br />

16. Cfr. Azzone G., Innovare<br />

il sistema <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>gestione</strong>,ETAS, Milano (2ª<br />

ed.) 2000.<br />

LA CONVENZIONE TRA MINISTERO DELLE FINANZE E AGENZIA DELLE ENTRATE 123

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