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Il controllo di gestione nell'amministrazione finanziaria ... - Magellano

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I vincoli temporali sono rappresentati dai termini previsti per la<br />

presentazione dello stato <strong>di</strong> previsione del Bilancio, per l’emanazione<br />

della “Direttiva Generale per l’azione Amministrativa”.<br />

I vincoli contenutistici sono le modalità <strong>di</strong> formulazione dei documenti<br />

contabili e, in particolare, l’uso della classificazione delle spese<br />

per destinazione politica (COFOG), la struttura dello stato <strong>di</strong> previsione<br />

composto dalla nota preliminare e dall’allegato tecnico.<br />

Infine, i vincoli economico finanziari sono quelli definiti dal<br />

Governo nel DPEF che l’amministrazione è tenuta ad accogliere nella<br />

fase <strong>di</strong> elaborazione dello stato <strong>di</strong> previsione e che l’amministrazione<br />

stessa ha contribuito a definire in fase <strong>di</strong> programmazione economica.<br />

Sebbene la <strong>di</strong>stinzione sia più netta per la pianificazione <strong>finanziaria</strong>,<br />

intesa come processo che porta prima alla formulazione delle proposte<br />

<strong>di</strong> stato <strong>di</strong> previsione del singolo (per inciso, il Dicastero delle<br />

finanze elabora lo stato <strong>di</strong> previsione delle entrate dello Stato nel suo<br />

complesso) e poi alla presentazione alle Camere ed all’approvazione<br />

del bilancio <strong>di</strong> previsione annuale, l’amministrazione <strong>finanziaria</strong> sviluppa<br />

il processo <strong>di</strong> costruzione del piano secondo due <strong>di</strong>verse sessioni<br />

<strong>di</strong> pianificazione strategica.<br />

La prima sessione <strong>di</strong> pianificazione si svolge annualmente da marzo a<br />

maggio. In questo arco temporale i responsabili dei centri <strong>di</strong> responsabilità<br />

(d’ora in poi, per brevità, CdR) <strong>di</strong> 1° e <strong>di</strong> 2° livello procedono alla<br />

elaborazione <strong>di</strong> una proposta settoriale <strong>di</strong> piano strategico con un orizzonte<br />

temporale <strong>di</strong> tre anni. La proposta, che contiene una prima ipotesi<br />

<strong>di</strong> obiettivi strategici, trae origine da una serie <strong>di</strong> documenti ed input<br />

esterni ed interni all’amministrazione <strong>finanziaria</strong>. Tra gli input esterni vi<br />

sono gli in<strong>di</strong>rizzi politici del Governo, come recepiti nei documenti programmatori<br />

<strong>di</strong> me<strong>di</strong>o periodo già approvati o desunti dal <strong>di</strong>battito politico<br />

in atto; sono input interni il piano strategico triennale dell’anno precedente,<br />

i report <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> strategico relativi alla <strong>gestione</strong> appena conclusa,<br />

le linee guida emanate dall’Autorità politica per il triennio.<br />

<strong>Il</strong> prodotto finale <strong>di</strong> questa sessione è rappresentato da una prima<br />

versione del piano strategico composto dalle proposte <strong>di</strong> piano settoriale<br />

per ciascun centro <strong>di</strong> responsabilità <strong>di</strong> 1° livello. A supporto <strong>di</strong><br />

questa prima attività <strong>di</strong> elaborazione, l’amministrazione può utilizzare<br />

anche metodologie <strong>di</strong> ricostruzione degli scenari o simulazioni che<br />

consentono <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare e prevedere in modo sistematico le minacce<br />

o le opportunità dell’ambiente esterno che possono con<strong>di</strong>zionare l’attuazione<br />

delle linee strategiche dell’amministrazione. Per questa ragione<br />

è necessario che il sistema <strong>di</strong> PeC strategico sia dotato <strong>di</strong> un grado<br />

<strong>di</strong> flessibilità in relazione sia alle variazioni dell’ambiente sia alla rapida<br />

evoluzione del “pensiero strategico”. La necessità <strong>di</strong> ridefinire gli<br />

elementi caratterizzanti del sistema per rispondere alla <strong>di</strong>namicità del<br />

contesto esterno ed interno ha indotto l’amministrazione <strong>finanziaria</strong> a<br />

qualificare il modello <strong>di</strong> PeC come un “modello a geometria variabile”<br />

in grado <strong>di</strong> variare negli anni gli aspetti osservati in funzione delle<br />

emergenti e mutevoli esigenze <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>. Ne deriva un sistema flessibile<br />

che calibra gli oggetti da monitorare (le macro funzioni dell’amministrazione,<br />

i prodotti/servizi, il funzionamento della macchina<br />

IL CONTROLLO DI GESTIONE NELL’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA DELLO STATO

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