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Il controllo di gestione nell'amministrazione finanziaria ... - Magellano

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• inserire nella convenzione solo in<strong>di</strong>catori che concorrono a determinare<br />

la quota incentivante, oppure inserire anche in<strong>di</strong>catori sui<br />

quali l’agenzia sia tenuta a proporre un ren<strong>di</strong>conto, anche se questi<br />

non concorrono a formare la quota incentivante;<br />

• inserire solo misure <strong>di</strong> risultati che <strong>di</strong>pendono in modo determinante<br />

dalle attività poste in essere dall’agenzia, oppure introdurre<br />

anche in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> risultati che <strong>di</strong>pendono solo in parte dall’azione<br />

dell’agenzia 18.<br />

<strong>Il</strong> primo profilo concerne la ren<strong>di</strong>contazione degli obiettivi in<strong>di</strong>viduati.<br />

Se si fa proprio l’approccio secondo il quale la misurazione<br />

degli obiettivi, oltre a fornire un supporto conoscitivo, ha anche un<br />

effetto <strong>di</strong> stimolo al raggiungimento degli stessi, l’inserimento nella<br />

convenzione <strong>di</strong> un più ampio insieme <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori può avere degli<br />

effetti positivi. Infatti, l’ufficializzazione e la visibilità degli obiettivi<br />

può stimolare il presi<strong>di</strong>o sistematico <strong>di</strong> tali obiettivi “privilegiati”,<br />

creando così una con<strong>di</strong>zione favorevole al conseguimento degli stessi.<br />

Lo sviluppo <strong>di</strong> tali in<strong>di</strong>catori, associati anche agli obiettivi generali<br />

e ad obiettivi <strong>di</strong> outcome, supporta la valutazione del conseguimento<br />

degli obiettivi, potenziando quin<strong>di</strong> la capacità <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>contazione dell’agenzia.<br />

La circostanza che costituiscano oggetto dei momenti <strong>di</strong><br />

confronto fra agenzia e ministero può, infatti, essere <strong>di</strong> stimolo al perseguimento<br />

degli obiettivi misurati dagli in<strong>di</strong>catori, mentre il fatto che<br />

non siano correlati alla quota incentivante protegge l’agenzia dall’essere<br />

valutata in modo <strong>di</strong>retto su misure controverse o su risultati solo in<br />

parte <strong>di</strong>pendenti dall’azione dell’agenzia.<br />

Tale approccio ha naturalmente anche rilevanti costi/<strong>di</strong>fficoltà:<br />

richiede la definizione e rilevazione <strong>di</strong> un più ampio insieme <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori<br />

e, fenomeno altrettanto rilevante, può comportare una defocalizzazione<br />

rispetto agli obiettivi prioritari (se non viene congiuntamente<br />

avviata una gerarchizzazione degli obiettivi).<br />

<strong>Il</strong> secondo profilo <strong>di</strong> analisi rinvia in modo <strong>di</strong>retto alla questione<br />

delle responsabilità nel presi<strong>di</strong>o degli outcome. L’inserimento anche<br />

solo nella convenzione, e non necessariamente nella quota incentivante,<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> risultato finale accresce l’orientamento ai risultati<br />

ultimi. D’altra parte, e a maggior ragione se tali in<strong>di</strong>catori vengono<br />

inseriti nella quota incentivante, il rischio è quello <strong>di</strong> ottenere un<br />

effetto demotivante, pretendendo e formalizzando una responsabilità<br />

su fenomeni solo limitatamente controllabili.<br />

Per entrambi i profili <strong>di</strong> analisi il problema <strong>di</strong>pende in misura rilevante<br />

dalla natura delle attività svolte, che influenza la possibilità <strong>di</strong><br />

definire misure più o meno atten<strong>di</strong>bili del fenomeno. Inoltre, in <strong>di</strong>fferenti<br />

aree <strong>di</strong> attività, può esservi un grado <strong>di</strong> correlazione fra output e<br />

outcome sufficientemente elevato; oppure l’impatto ultimo sull’utenza<br />

può essere influenzato da una molteplicità <strong>di</strong> fattori non controllabili,<br />

o solo limitatamente controllabili, dalle amministrazioni pubbliche<br />

coinvolte 19.<br />

Sullo sfondo <strong>di</strong> entrambi i problemi vi è la questione del presi<strong>di</strong>o<br />

degli outcome. Si tratta <strong>di</strong> una questione molto rilevante, anche in<br />

18. A titolo <strong>di</strong> esempio, si<br />

consideri l’in<strong>di</strong>catore definito<br />

dal quoziente “decisioni<br />

favorevoli all’amministrazione<br />

<strong>finanziaria</strong> sul<br />

totale delle decisioni adottate<br />

dalle commissioni tributarie<br />

in sede <strong>di</strong> contenzioso<br />

con i contribuenti”:<br />

esso rispecchia un obiettivo<br />

<strong>di</strong> rilevante importanza<br />

per l’agenzia (classificato<br />

tra gli obiettivi specifici),<br />

ma, ovviamente, il numero<br />

<strong>di</strong> decisioni favorevoli<br />

all’agenzia adottate dalle<br />

commissioni tributarie è<br />

“influenzabile” solo in<br />

modo in<strong>di</strong>retto, e comunque<br />

parziale, dall’agenzia.<br />

19. Sul tema, Cfr. Mussari<br />

R., La valutazione dei programmi<br />

delle aziende pubbliche,<br />

Giappichelli, Torino,<br />

1999.<br />

LA CONVENZIONE TRA MINISTERO DELLE FINANZE E AGENZIA DELLE ENTRATE 127

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