Il controllo di gestione nell'amministrazione finanziaria ... - Magellano
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la progettazione <strong>di</strong> contenuti e forme <strong>di</strong> un report debba partire dall’analisi<br />
delle esigenze informative dei suoi destinatari principali, delle<br />
decisioni che debbono e possono assumere e, in funzione <strong>di</strong> queste,<br />
definire la perio<strong>di</strong>cità <strong>di</strong> elaborazione ed il grado <strong>di</strong> analiticità.<br />
La letteratura aziendale <strong>di</strong>stingue i report in:<br />
• informativi;<br />
• <strong>di</strong> valutazione.<br />
I report informativi assolvono la funzione <strong>di</strong> supportare i processi<br />
decisionali sintetizzando i dati forniti dai sistemi informativi contabili<br />
ed extracontabili dell’azienda. Si tratta, in genere, <strong>di</strong> informazioni<br />
riguardanti sia l’ambiente interno (es: <strong>di</strong>stribuzione dei <strong>di</strong>pendenti<br />
<strong>di</strong>stinti per qualifica e CdR <strong>di</strong> appartenenza) che quello esterno all’azienda.<br />
I report <strong>di</strong> valutazione possono essere a loro volta classificati in<br />
economici e <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>. I primi hanno derivazione prevalentemente<br />
contabile ed accolgono dati relativi ai profili economici della <strong>gestione</strong>:<br />
un esempio significativo è rappresentato dai conti economici per Centro<br />
<strong>di</strong> Costo (d’ora in poi, per brevità, CdC). I report <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> consentono<br />
<strong>di</strong> monitorare l’attività svolta nelle <strong>di</strong>verse unità organizzative,<br />
misurare la performance e, sulla base <strong>di</strong> tali informazioni, valutare<br />
i responsabili 1.<br />
Più in particolare, tra gli aspetti fondamentali che dovrebbero essere<br />
definiti fin dalla fase <strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> reporting si<br />
evidenziano:<br />
• la perio<strong>di</strong>cità, essa è con<strong>di</strong>zionata da fattori <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura. In<br />
primo luogo, è evidente come le caratteristiche tecniche dei sistemi<br />
alimentanti in termini <strong>di</strong> frequenza <strong>di</strong> rilevazione dei dati definiscano<br />
la frequenza massima <strong>di</strong> produzione dei report. In secondo<br />
luogo, è necessario tener debitamente conto che esiste una correlazione<br />
<strong>di</strong>retta tra la tempestività con cui le informazioni si rendono<br />
<strong>di</strong>sponibili e la loro utilità a fini gestionali;<br />
• i contenuti, il sistema <strong>di</strong> reporting dovrebbe creare equilibrio tra<br />
due esigenze contrapposte: da un lato quella <strong>di</strong> coprire un’area tendenzialmente<br />
vasta delle attività svolte e tutti gli ambiti <strong>di</strong> responsabilità,<br />
dall’altro quella <strong>di</strong> focalizzare le analisi sulle variabili<br />
gestionali più significative, utilizzando e combinando al meglio<br />
tutti i dati che i sistemi informativi sono in grado <strong>di</strong> rilevare;<br />
• la chiarezza, in quanto l’utilità del report è <strong>di</strong>rettamente proporzionale<br />
alla imme<strong>di</strong>atezza ed alla comprensibilità con cui i dati sono<br />
presentati al suo interno. In proposito, rilevano il linguaggio e la<br />
terminologia adottati, i sussi<strong>di</strong> grafici, la proposizione <strong>di</strong> confronti<br />
temporali e con valori standard, etc.;<br />
• l’integrazione, tutte le informazioni contenute nel sistema <strong>di</strong> reporting<br />
devono essere correlate, coerenti e aggregabili su più livelli. La<br />
possibilità <strong>di</strong> eseguire in automatico il consolidamento <strong>di</strong> dati analitici<br />
omogenei e, viceversa, <strong>di</strong> scomporre dati consolidati nei singoli<br />
dati elementari che li costituiscono è il presupposto per modulare<br />
l’analiticità <strong>di</strong> presentazione delle informazioni in coerenza<br />
con le specifiche esigenze conoscitive dei destinatari dei report.<br />
1. R.N. Anthony, D.W.<br />
Young, Controllo <strong>di</strong> <strong>gestione</strong><br />
per il settore non profit,<br />
McGraw-Hill, Milano<br />
1992.<br />
IL SISTEMA DI REPORTING 217