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Il controllo di gestione nell'amministrazione finanziaria ... - Magellano

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29. I risultati del progetto<br />

sono stati articolati in 5<br />

documenti presentati al<br />

Comitato esecutivo il 31<br />

marzo 1999: 1. <strong>Il</strong> modello<br />

complessivo <strong>di</strong> pianificazione<br />

e <strong>controllo</strong> e il piano<br />

<strong>di</strong> <strong>gestione</strong> del cambiamento;<br />

2. <strong>Il</strong> modello del<br />

sistema <strong>di</strong> pianificazione e<br />

<strong>controllo</strong> strategico; 3. <strong>Il</strong><br />

modello del sistema <strong>di</strong> pianificazione<br />

e <strong>controllo</strong><br />

<strong>di</strong>rezionale; 4. <strong>Il</strong> modello<br />

del sistema <strong>di</strong> pianificazione<br />

e <strong>controllo</strong> operativo; 5.<br />

<strong>Il</strong> modello <strong>di</strong> au<strong>di</strong>ting<br />

interno.<br />

30. Cfr. Ministero delle<br />

finanze – Sogei S.p.A.,<br />

1999, Progetto <strong>di</strong> riposizionamento<br />

– Parte prima: <strong>Il</strong><br />

modello per il sistema complessivo<br />

<strong>di</strong> pianificazione e<br />

<strong>controllo</strong> ed il piano <strong>di</strong><br />

<strong>gestione</strong> del cambiamento,<br />

p. 50.<br />

62<br />

specifico e mirato apporto consulenziale, così come era avvenuto, peraltro<br />

ricorrendo a <strong>di</strong>fferenti professionalità, in occasione del precedente<br />

progetto <strong>di</strong> sviluppo del “Sistema <strong>di</strong> PPC” del 1994.<br />

Si noti che, nel pianificare le attività del gruppo <strong>di</strong> lavoro o delle<br />

persone comunque coinvolte, è stato dato rilievo non soltanto alla<br />

identificazione dei “risultati” <strong>di</strong> ciascuna fase del progetto in termini<br />

<strong>di</strong> elementi analizzati o definiti, ma anche all’aspetto psicologico e<br />

relazionale inerente la partecipazione al gruppo. Le persone <strong>di</strong>rettamente<br />

partecipanti al progetto, infatti, non sono state viste (soltanto)<br />

come apportatori <strong>di</strong> specifiche professionalità in<strong>di</strong>viduali, ma come i<br />

partecipanti alla prima fase <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> cambiamento, come tale<br />

ad elevata valenza psicologica e motivazionale.<br />

Inoltre, era implicito sin dall’avvio del progetto che i partecipanti<br />

sarebbero poi stati, oltre che gli artefici <strong>di</strong> un modello astratto, anche i<br />

“<strong>di</strong>ffusori” <strong>di</strong> nuove modalità <strong>di</strong> funzionamento dell’organizzazione:<br />

per questo, era importante che gli stessi si sentissero coinvolti e con<strong>di</strong>videssero<br />

l’esperienza progettuale il più profondamente possibile,<br />

anche a livello emozionale. Significativamente, nella parte del rapporto<br />

sul progetto <strong>di</strong> riposizionamento de<strong>di</strong>cata al modello complessivo<br />

ed al piano <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> del cambiamento, al percorso “logico” (analizzare<br />

il sistema esistente e definire logiche ed elementi <strong>di</strong> quello nuovo)<br />

è stato affiancato un percorso “cognitivo”, che comprendeva una fase<br />

preliminare <strong>di</strong> “scongelamento” e creazione del gruppo, una fase <strong>di</strong><br />

analisi ed elaborazione delle proposte, una fase <strong>di</strong> confronto e con<strong>di</strong>visione<br />

29.<br />

<strong>Il</strong> sistema <strong>di</strong> Pianificazione, Programmazione e Controllo è soprattutto<br />

un sistema che permette <strong>di</strong> gestire informazioni: nella sua progettazione<br />

o riprogettazione non si può prescindere dal considerarlo<br />

come parte integrante del complessivo sistema informativo aziendale.<br />

3.4 La <strong>gestione</strong> del cambiamento ed il piano formativo<br />

Si è già fatto cenno in precedenza all’importanza annessa, sia nel Progetto<br />

<strong>di</strong> sviluppo del sistema <strong>di</strong> PeC del 1994 che nel successivo Progetto<br />

<strong>di</strong> Riposizionamento, alla gradualità nell’introduzione dei nuovi<br />

strumenti ed alla rilevanza dell’impatto sulla cultura organizzativa <strong>di</strong><br />

un intervento così importante sui meccanismi operativi dell’organizzazione.<br />

Per meglio <strong>di</strong>re, si trattava <strong>di</strong> implementare un vero e proprio<br />

processo <strong>di</strong> cambiamento organizzativo, la cui <strong>gestione</strong> ottimale richiede<br />

necessariamente la previsione e realizzazione <strong>di</strong> opportuni interventi<br />

formativi, tesi non solo ad introdurre nuove competenze tecnico/professionali<br />

o aggiornare quelle esistenti, ma anche a <strong>di</strong>ffondere la<br />

con<strong>di</strong>visione delle finalità del sistema e stimolare la partecipazione<br />

attiva del maggior numero <strong>di</strong> soggetti coinvolti. Perchè il nuovo sistema<br />

potesse decollare, bisognava far fronte ad alcune possibili aree <strong>di</strong><br />

rischio, identificate sostanzialmente nelle seguenti tre 30:<br />

1. effettività del sistema: intesa come capacità <strong>di</strong> rispondere ai requisiti<br />

attesi, sia dal punto <strong>di</strong> vista informatico (relativa alla capacità <strong>di</strong><br />

IL CONTROLLO DI GESTIONE NELL’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA DELLO STATO

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