Il controllo di gestione nell'amministrazione finanziaria ... - Magellano
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1.2 La riforma dei ministeri ed il modello <strong>di</strong>partimentale<br />
La graduale implementazione del nuovo modello <strong>di</strong> programmazione<br />
e <strong>controllo</strong>, processo già <strong>di</strong> per sé <strong>di</strong>namico e che comporta riflessi<br />
importanti su alcune variabili organizzative, si sta svolgendo in un<br />
periodo che ha visto e vede tuttora l’amministrazione <strong>finanziaria</strong><br />
oggetto <strong>di</strong> profon<strong>di</strong> cambiamenti nella struttura organizzativa. La<br />
riforma dell’or<strong>di</strong>namento dei ministeri prevista dal D.Lgs. 300/99, in<br />
attuazione della delega contenuta nella L. 59/97 (c.d. “Bassanini 1”),<br />
ha comportato per l’ex Dicastero delle finanze due profon<strong>di</strong> riassetti<br />
nel volgere <strong>di</strong> breve tempo: dapprima l’adozione del modello organizzativo<br />
“per <strong>di</strong>partimenti ed agenzie” e poi, all’instaurarsi della nuova<br />
legislatura, la “fusione” con l’ex Ministero del tesoro per dare origine<br />
al nuovo Dicastero dell’economia e delle finanze.<br />
<strong>Il</strong> decreto delegato ha, come noto, delineato i tratti generali dell’organizzazione<br />
ministeriale, definendo le funzioni <strong>di</strong> ciascun <strong>di</strong>castero,<br />
il tipo (<strong>di</strong>partimento o <strong>di</strong>rezione generale) ed il numero massimo<br />
delle unità <strong>di</strong> primo livello, il ruolo del segretario generale, ove<br />
previsto, le fonti normative e regolamentari sull’organizzazione ed i<br />
principi organizzativi generali per gli uffici <strong>di</strong> <strong>di</strong>retta collaborazione<br />
con il ministro. La riorganizzazione dei ministeri non trova la sua<br />
ragion d’essere soltanto nell’intento <strong>di</strong> dare maggiore organicità ed<br />
uniformità alla struttura organizzativa dell’amministrazione centrale<br />
dello Stato, ma in quello <strong>di</strong> riflettere nell’assetto organizzativo la<br />
nuova <strong>di</strong>stribuzione delle funzioni tra livelli <strong>di</strong> governo, car<strong>di</strong>ne e<br />
principio ispiratore della “legge Bassanini”, unitamente alla ricerca <strong>di</strong><br />
soluzioni <strong>di</strong> “alleggerimento” delle strutture, specialmente quelle<br />
centrali, quale premessa e manifestazione visibile della volontà <strong>di</strong><br />
perseguire maggiore efficienza.<br />
Nel nuovo modello il governo centrale dovrebbe possedere, quale<br />
parte <strong>di</strong> un sistema policentrico e nel contesto <strong>di</strong> un or<strong>di</strong>namento<br />
aperto e pluralista, la capacità <strong>di</strong> garantire a livello sistemico le con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> coerenza, coesione e coor<strong>di</strong>namento basilari per il suo sviluppo<br />
e buon funzionamento. <strong>Il</strong> trasferimento ai livelli <strong>di</strong> governo regionali<br />
e locali <strong>di</strong> funzioni e relativi compiti <strong>di</strong> <strong>gestione</strong>, oltre a determinare<br />
una maggiore omogeneità delle funzioni residue degli apparati<br />
statali, richiede una maggiore concentrazione <strong>di</strong> questi ultimi su funzioni<br />
“sistemiche” quali l’elaborazione <strong>di</strong> politiche, la <strong>di</strong>rezione strategica,<br />
la vigilanza sul rispetto delle “regole del gioco”, il monitoraggio<br />
degli impatti sulle varie aree, il supporto allo sviluppo e la validazione<br />
<strong>di</strong> metodologie 2.<br />
Come si accennava in precedenza, è il decreto delegato stesso ad<br />
aver previsto una riforma “interme<strong>di</strong>a” per il Ministero delle finanze.<br />
Ferma restando l’in<strong>di</strong>viduazione degli uffici <strong>di</strong> <strong>di</strong>retta collaborazione<br />
secondo le consuete attribuzioni, la parte più consistente delle attività<br />
operative è stata enucleata ed attribuita alle Agenzie fiscali, mentre le<br />
rimanenti funzioni e compiti sono stati riaggregati in modo da essere<br />
attribuiti ad un unico <strong>di</strong>partimento, denominato “Dipartimento per le<br />
politiche fiscali”. A seguito dell’istituzione del Ministero dell’economia<br />
2. Cfr. L. Torchia, <strong>Il</strong> nuovo<br />
or<strong>di</strong>namento dei ministeri:<br />
le <strong>di</strong>sposizioni generali<br />
(articoli 1-7), in A. Pajno,<br />
L. Torchia (a cura <strong>di</strong>) La<br />
riforma del governo,il<br />
Mulino, Bologna, 2000, pp.<br />
127-44.<br />
LA RIFORMA DELL’AMMINISTRAZIONE CENTRALE DELLO STATO 21