Il controllo di gestione nell'amministrazione finanziaria ... - Magellano
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20. Cfr. Ministero delle<br />
finanze, 1995, p. 1.8.<br />
54<br />
sferita ai destinatari, che <strong>di</strong>fferisce in genere dalla produzione svolta per<br />
effetto delle variazioni dei ‘lavori in corso’”. Ciascuna UAD, in questo<br />
modello, conseguirà un “risultato economico”, positivo o negativo a<br />
seconda che il valore della propria produzione sia superiore o meno a<br />
quello delle risorse e ‘semilavorati’ ricevuti.<br />
È evidente il riferimento al modello <strong>di</strong> produzione “industriale” ed<br />
ad<strong>di</strong>rittura il tentativo <strong>di</strong> superare la ineliminabile congiunzione spazio-temporale<br />
<strong>di</strong> produzione e cessione dei servizi (come molte, se non<br />
tutte, le attività amministrative possono essere considerate), come tali<br />
non immagazzinabili, con la finzione dei “semilavorati” e dei “lavori in<br />
corso”. <strong>Il</strong> modello risultante, però, alla suggestiva semplicità <strong>di</strong> descrizione<br />
dei fenomeni e, conseguentemente, <strong>di</strong> elaborazione delle relative<br />
misurazioni, accompagna un evidente allontanamento dal funzionamento<br />
e dalle caratteristiche della realtà amministrativa considerata. Si<br />
tratta <strong>di</strong> limiti intrinseci ad ogni tentativo <strong>di</strong> sovra-semplificazione<br />
della realtà, volta alla standar<strong>di</strong>zzazione dei singoli elementi considerati<br />
nel modello, dai quali non saranno del tutto immuni anche le successive<br />
elaborazioni del modello <strong>di</strong> PeC, come avremo modo <strong>di</strong> vedere<br />
nel prosieguo.<br />
La modellizzazione dei processi produttivi è solo uno degli aspetti<br />
critici del sistema <strong>di</strong> PPC che susciteranno in seguito, nel passare dalla<br />
fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o alla sperimentazione ed alle prime applicazioni, la ricerca<br />
<strong>di</strong> affinamenti, mo<strong>di</strong>fiche o <strong>di</strong>fferenti soluzioni nella sua architettura<br />
e strumentazione.<br />
Preme in questa sede evidenziare come fin dall’inizio vi fosse<br />
coscienza che la complessità del sistema da implementare e la numerosità<br />
ed interconnessione dei problemi da risolvere richiedesse un’introduzione<br />
graduale e parallela, anche se non necessariamente contemporanea,<br />
dei vari strumenti e componenti del sistema <strong>di</strong> PPC. In<br />
particolare nel 1994 erano state in<strong>di</strong>viduate 5 componenti <strong>di</strong> base del<br />
nuovo sistema, cui corrispondevano anche altrettanti sotto-progetti,<br />
tra loro interagenti, la cui implementazione avrebbe portato, in un<br />
arco temporale <strong>di</strong> tre-cinque anni, alla piena operatività dello stesso,<br />
fatta salva ovviamente l’opportunità della sua successiva evoluzione ed<br />
adattamento alle nuove esigenze. Un’ulteriore fase o sottoprogetto,<br />
naturalmente, consisteva nella stessa definizione delle caratteristiche <strong>di</strong><br />
base del sistema. La Figura 5 illustra la tempistica prevista per i vari<br />
sottoprogetti.<br />
Tornando alle tipologie <strong>di</strong> variabili considerate nel progetto <strong>di</strong> PPC<br />
allo stu<strong>di</strong>o a metà degli anni ’90, uno degli obiettivi era quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />
delle “determinazioni metriche” che rappresentassero “il sottosistema<br />
(critico) della struttura tecnico-contabile <strong>di</strong> una completa<br />
soluzione <strong>di</strong> programmazione e <strong>controllo</strong> della attività” 20.Le determinazioni<br />
metriche avrebbero consentito un monitoraggio della complessiva<br />
attività ministeriale su tre livelli: della <strong>gestione</strong> o governo delle<br />
leve, dei processi, dei risultati. <strong>Il</strong> primo livello, che è quello più vicino<br />
alle problematiche strategiche e pianificatorie, perché va in <strong>di</strong>rezione<br />
delle “cause” dei fenomeni gestionali, considererebbe elementi quali<br />
mete ed obiettivi, la strategia operativa e l’allocazione delle risorse, la<br />
IL CONTROLLO DI GESTIONE NELL’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA DELLO STATO