Il controllo di gestione nell'amministrazione finanziaria ... - Magellano
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Figura 5 - Le azioni fondamentali del piano <strong>di</strong> introduzione del nuovo sistema<br />
1. Specifiche tecniche:<br />
- stu<strong>di</strong>o quadro<br />
- messa a punto sistema operativo<br />
Fonte: Ministero delle finanze, 1995, p. 2.2a.<br />
1994 1995 1996 1997<br />
2. Sistema tecnico contabile<br />
(fase non monetaria)<br />
DIFFUSIONE FUNZIONANTE<br />
3. Pianificazione ministeriale<br />
4. Struttura organiz. <strong>di</strong> supp. alla P.P.C. AVVIO (VARI LIV.) FUNZIONANTE<br />
5. Formazione del personale LANCIO FUNZIONANTE<br />
6. Sistema tecnico contabile<br />
(fase monetaria)<br />
INTRODUZIONE FUNZIONANTE<br />
<strong>gestione</strong> del personale, il miglioramento <strong>di</strong> costi e tecnologie. Passando<br />
ai livelli ed agli elementi tipicamente oggetto della programmazione<br />
operativa e del <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> <strong>gestione</strong>, si andrebbe dal monitoraggio<br />
della qualità dei processi, all’osservazione degli “stati” <strong>di</strong> efficienza, <strong>di</strong><br />
realizzazione degli obiettivi, <strong>di</strong> valorizzazione delle risorse, nonché dei<br />
risultati “esterni”, in termini <strong>di</strong> volumi, qualità, costi 21.<br />
Come risulta evidente dalla stessa terminologia adottata, il modello<br />
<strong>di</strong> programmazione e <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> riferimento per il progetto avviato a<br />
metà degli anni ’90 è riconducibile fondamentalmente a quello cosiddetto<br />
PPBS (sistema <strong>di</strong> pianificazione, programmazione e <strong>controllo</strong> o,<br />
secondo la terminologia anglosassone: planning, programming, budgeting<br />
system) nel caso <strong>di</strong> specie “corretto” con l’innesto della “logica<br />
per processi”. <strong>Il</strong> modello PPBS è <strong>di</strong> tipo razionale e ciò comporta<br />
numerose conseguenze. Innanzitutto, esso presuppone sia possibile,<br />
una volta identificata la mission o le finalità aziendali ed esaminate le<br />
(preve<strong>di</strong>bili) con<strong>di</strong>zioni/opportunità ambientali o <strong>di</strong> scenario, derivare<br />
da queste gli obiettivi (strategici) con riferimento al me<strong>di</strong>o periodo ed<br />
esplicitarli in un piano (pianificazione); una volta adottato il piano,<br />
che sia possibile derivarne, anno per anno o comunque con riferimento<br />
al breve periodo, la programmazione <strong>di</strong>rezionale ed operativa, che<br />
costituisce la guida alla <strong>gestione</strong> per il management; che a ciascun<br />
livello <strong>di</strong> pianificazione e programmazione, effettuate preventivamente<br />
rispetto alla <strong>gestione</strong>, corrispondano attività concomitanti e successive<br />
<strong>di</strong> <strong>controllo</strong>, tese ad identificare gli scostamenti dal programmato e<br />
suggerire gli interventi correttivi. La conoscenza (ottenuta attraverso<br />
analisi tecnico-organizzative) delle relazioni tra obiettivi, programmi e<br />
risorse permetterebbe, dunque, <strong>di</strong> effettuare la verifica a priori, l’imposizione<br />
durante lo svolgimento ed il riscontro a posteriori della coerenza<br />
tra i vari elementi 22.<br />
21. Cfr. Ministero delle<br />
finanze, 1995, p. 1.8.<br />
22.Cfr.E.Borgonovi,Principi<br />
e sistemi aziendali per<br />
le amministrazioni pubbliche,<br />
Milano, EGEA, 1996,<br />
p. 416.<br />
LO SVILUPPO E L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE 55