Il controllo di gestione nell'amministrazione finanziaria ... - Magellano
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<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> interno che rispondono esclusivamente all’autorità<br />
politica 25.<br />
Si tratta ad evidenza <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>di</strong>verso da quello<br />
burocratico, ma parimenti prescrittivo, nel senso che si basa sull’assegnazione<br />
<strong>di</strong> azioni da compiersi (piani e programmi d’azione) e sull’osservazione<br />
successiva dei comportamenti tenuti (ren<strong>di</strong>contazione e<br />
confronto con il comportamento atteso). <strong>Il</strong> sistema <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> mira<br />
cioè a generare informazioni (anzi: pretende che i responsabili le forniscano)<br />
non tanto per supportare il management stesso nel processo<br />
decisionale, quanto perché i “centri <strong>di</strong> responsabilità” vengano controllati<br />
(in senso stretto) “dall’alto”. <strong>Il</strong> superamento <strong>di</strong> questo modello,<br />
i cui limiti sono abbastanza evidenti (meccanicismo, separazione tra<br />
concepimento della strategia e <strong>gestione</strong>, così come tra <strong>gestione</strong> e sistema<br />
informativo, con la possibilità <strong>di</strong> rimettere in <strong>di</strong>scussione i “piani”<br />
solo a ciclo concluso e solo da parte del decisore “competente”,e così<br />
via) non può che avvenire riconoscendo che il sistema <strong>di</strong> <strong>controllo</strong><br />
deve essere capace <strong>di</strong> guidare e sostenere i processi decisionali dei<br />
responsabili <strong>di</strong> ogni livello, fornendo loro le informazioni <strong>di</strong> ritorno <strong>di</strong><br />
volta in volta utili ad affrontare i problemi gestionali propri del rispettivo<br />
ambito gestionale 26. <strong>Il</strong> ciclo <strong>di</strong> programmazione e <strong>controllo</strong>, cioè,<br />
pur mantenendo una sua logica e strutturazione unitaria, giungerà a<br />
“chiudersi”, nel senso <strong>di</strong> fornire pertinenti informazioni, a ciascun<br />
livello organizzativo. <strong>Il</strong> nesso tra obiettivi, risorse utilizzate e risultati<br />
sarà reso evidente per ciascun decisore/responsabile ed a ciascun livello,<br />
in coerenza con le deleghe formali. Ai responsabili sono assegnati<br />
obiettivi e risorse, e questo è il fulcro della responsabilizzazione, sia<br />
verso livelli gerarchici superiori, sia verso l’autorità politica. Essi<br />
saranno autonomi nello scegliere quali azioni mettere in pratica per<br />
conseguire gli obiettivi, dati i vincoli <strong>di</strong> risorse. <strong>Il</strong> sistema <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>,<br />
quin<strong>di</strong>, non sarà qualcosa <strong>di</strong> imposto dall’alto, ma dovrà essere capace<br />
<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare i fabbisogni informativi <strong>di</strong> ciascun ambito manageriale.<br />
Per fare questo, dovrà essere stu<strong>di</strong>ato e “tagliato su misura”, ma anche<br />
continuamente adattato e sviluppato, non soltanto ricorrendo a specifiche<br />
professionalità specialistiche (i controller, ai quali invece sarà proficuamente<br />
affidata la <strong>gestione</strong> “tecnica” del sistema) ma, soprattutto,<br />
coinvolgendo quelli che sono i principali fruitori del sistema stesso.<br />
Al riguardo, nel prosieguo si parlerà genericamente <strong>di</strong> sistema <strong>di</strong><br />
programmazione e <strong>controllo</strong>, in considerazione del fatto che, riconoscendo<br />
senz’altro valide le considerazioni finora svolte, in concreto<br />
ogni azienda svilupperà un proprio modello <strong>di</strong> PeC. L’auspicabile,<br />
continua evoluzione delle proposte teoriche e delle soluzioni adottate<br />
nella prassi non rendono mai consigliabile, se non per schematizzare,<br />
attenersi a para<strong>di</strong>gmi più o meno rigi<strong>di</strong>. Si noti come la <strong>di</strong>stinzione dei<br />
controlli interni operata dal D.Lgs. 286/99 da un lato favorisce l’elaborazione<br />
<strong>di</strong> modelli appropriati per ciascun ambito decisionale (<strong>di</strong>stinguendo<br />
ad esempio tra <strong>controllo</strong> strategico e <strong>di</strong> <strong>gestione</strong>), dall’altro<br />
rischia <strong>di</strong> esasperare la <strong>di</strong>stinzione stessa, quando invece è un principio<br />
aziendale acquisito che la visione strategica, o meglio i principi ed i<br />
valori in essa incorporati, deve guidare le scelte e le azioni a tutti i<br />
25. Identificare l’oggetto<br />
della delega e della responsabilità<br />
manageriale con il<br />
raggiungimento dei risultati<br />
sicuramente esalta<br />
l’autonomia della <strong>di</strong>rigenza,<br />
ma pone ulteriori problemi<br />
<strong>di</strong> accountability o <strong>di</strong><br />
<strong>controllo</strong> democratico dell’attività<br />
delle amministrazioni<br />
pubbliche. Cfr. R.<br />
Mussari, <strong>Il</strong> management<br />
delle aziende pubbliche.<br />
Profili teorici, Cedam,<br />
Padova, 1994. Cfr. inoltre<br />
cap. 2.<br />
26. Per una più ampia illustrazione<br />
dell’impostazione<br />
concettuale dei sistemi <strong>di</strong><br />
programmazione e <strong>controllo</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>gestione</strong> per le<br />
aziende pubbliche, si veda<br />
R. Mussari (a cura <strong>di</strong>),<br />
Manuale operativo per il<br />
<strong>controllo</strong> <strong>di</strong> <strong>gestione</strong>, Progetto<br />
finalizzato “Controllo<br />
<strong>di</strong> <strong>gestione</strong>: Best practices”<br />
– Dipartimento della Funzione<br />
Pubblica – UIPA,<br />
Soveria Mannelli, Rubbettino,<br />
2001.<br />
LO SVILUPPO E L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE 57