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Il controllo di gestione nell'amministrazione finanziaria ... - Magellano

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Altro fronte caldo affrontato dal rapporto è la ricognizione verso i<br />

sistemi alimentanti e le relative soluzioni informatizzate per l’acquisizione<br />

dei dati in formato elettronico (in termini <strong>di</strong> fattori<br />

produttivi/risultati ottenuti). Come nel caso precedente, poche amministrazioni<br />

(e tra queste il Ministero delle finanze) sono pre<strong>di</strong>sposte<br />

per l’acquisizione informatizzata dei dati ed il trattamento degli stessi,<br />

mentre larga parte delle restanti amministrazioni centrali utilizzano<br />

procedure separate e non <strong>di</strong>aloganti tra loro. Le amministrazioni “virtuose”<br />

rilevano, con buon dettaglio, l’insieme <strong>di</strong> varie categorie <strong>di</strong> fatti<br />

produttivi: tale dettaglio aumenta, ovviamente, le possibilità <strong>di</strong> una<br />

corretta valutazione della <strong>di</strong>rigenza e, contemporaneamente, orienta<br />

meglio alla <strong>gestione</strong> dei CdR.<br />

L’analisi del Comitato si è spinta oltre, indagando sulle modalità<br />

utilizzate per interpretare i risultati rispetto ai parametri <strong>di</strong> efficienza,<br />

efficacia ed economicità. Rispetto a questi ultimi aspetti non risultano<br />

procedure in atto, eccezion fatta per la Presidenza del Consiglio dei<br />

Ministri ed il Ministero delle finanze.<br />

Le conclusioni dello stu<strong>di</strong>o prendono quin<strong>di</strong> atto del fatto che gran<br />

parte delle carenze rilevate a livello <strong>di</strong> amministrazione centrale (mancata<br />

integrazione ed unitarietà, come richiesto dal decreto, sottovalutazione<br />

delle <strong>di</strong>fficoltà a prepararsi alla mo<strong>di</strong>fica delle architetture informatizzate)<br />

non vengono riscontrare nel Ministero delle finanze. La<br />

transizione organizzativa in atto, che rende realmente <strong>di</strong>fficoltoso lo<br />

sviluppo dei sistemi informativi, è un fattore <strong>di</strong> ostacolo che può essere<br />

affrontato agevolmente, se c’è una forte tensione ed una visione strategica<br />

rispetto alle impellenti necessità dei sistemi <strong>di</strong>rezionali evoluti.<br />

8.3 I sistemi informativi nell’Agenzia delle entrate: funzioni <strong>di</strong><br />

supporto al sistema <strong>di</strong> programmazione e <strong>controllo</strong><br />

8.3.1 La situazione preesistente<br />

L’attuale situazione organizzativa dell’Agenzia delle entrate, in cui la<br />

funzione <strong>di</strong> PeC è ben strutturata attraverso il presi<strong>di</strong>o della pianificazione<br />

strategica, del <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> e del budget dei progetti,<br />

è frutto <strong>di</strong> un percorso cominciato negli anni ’80 all’interno del<br />

Ministero delle finanze. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>battito embrionale prende le mosse<br />

dalla volontà <strong>di</strong> inserire criteri <strong>di</strong> misurazione delle attività effettuate<br />

in linea con le spinte <strong>di</strong> “misurazione delle produttività” in voga<br />

nella pubblica amministrazione. Nel corso degli anni, queste esperienze<br />

sono state arricchite e sono confluite nella creazione del<br />

sistema <strong>di</strong> Pianificazione, Programmazione e Controllo (PPC) avvenuta<br />

nel 1997.<br />

Un prima considerazione che è possibile formulare è la costruzione<br />

<strong>di</strong> un sistema che parte da lontano ed offre quin<strong>di</strong> i presupposti <strong>di</strong> un<br />

buon bilanciamento tra vari elementi (economici, informativi e tecnici).<br />

I punti deboli, le riflessioni ed i numerosi interventi affinano l’esperienza<br />

ed offrono i supporti operativi per partecipare alle innovazioni<br />

del ministero.<br />

I SISTEMI INFORMATIVI 185

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