Terre di mezzo: la Basilicata tra costruzione regionale e proiezioni ...
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Modugno: le <strong>tra</strong>sformazioni del territorio …<br />
rimprovero, ma nessuna <strong>di</strong> loro si sarebbe mai sognata <strong>di</strong> percuoterli… perché<br />
anche questo faceva parte del “colore” <strong>di</strong> questa <strong>tra</strong><strong>di</strong>zione! E il sale, come è<br />
noto, gettato sul fuoco, provocava scoppiettii e scintille le fascidde o anche<br />
monachine, come soleva chiamarle il poeta Ungaretti. Tutto questo rallegrava<br />
ancor più l’atmosfera magica del<strong>la</strong> sera.<br />
7-8. I falò si accendevano anche in occasione del<strong>la</strong> ricorrenza <strong>di</strong> San<br />
Giuseppe, allora giornata festiva, che veniva celebrata anche in altri comuni<br />
del<strong>la</strong> regione come Bitritto, Bitetto, Palo del Colle, Molfetta, O<strong>tra</strong>nto, Adelfia.<br />
Tale <strong>tra</strong><strong>di</strong>zione andò scomparendo, man mano che le s<strong>tra</strong>de venivano asfaltate,<br />
poiché l’asfalto tende a liquefarsi al contatto col fuoco.<br />
9. Ricordo che nel borgo antico con pavimentazione a <strong>la</strong>stricato, i falò si<br />
accesero fino al 1938. Scomparvero con <strong>la</strong> II guerra mon<strong>di</strong>ale. In alcuni paesi,<br />
ancora oggi, come nel<strong>la</strong> vicina Palo del Colle, si accendono il 17 gennaio in<br />
onore <strong>di</strong> Sant’Antonio Abate, protettore degli animali e nel<strong>la</strong> Val d’Agri, in<br />
<strong>Basilicata</strong>, il 19 marzo, in onore <strong>di</strong> San Giuseppe.<br />
10. Un’al<strong>tra</strong> usanza legata al falò era <strong>la</strong> con<strong>di</strong>visione del fuoco, cioè una<br />
volta spentasi <strong>la</strong> grande catasta, <strong>la</strong> brace veniva <strong>di</strong>visa <strong>tra</strong> le donne del quartiere<br />
le quali riempivano con essa bracieri e scal<strong>di</strong>ni, portandoseli a casa per riscaldare<br />
l’ambiente. L’ultimo ceppo del falò del mio rione veniva conservato da mia<br />
madre nel cortile <strong>di</strong> casa e messo sotto il falò dell’anno successivo rivolgendo un<br />
ringraziamento a Maria e un augurio chiu’ maggiore agguangevène (più grande<br />
l’anno prossimo), a testimonianza <strong>di</strong> una <strong>tra</strong><strong>di</strong>zione e <strong>di</strong> una continuità <strong>di</strong> fede<br />
verso Maria Addolorata.<br />
Attualmente <strong>la</strong> Pro Loco rinver<strong>di</strong>sce il ricordo del<strong>la</strong> “fanova” il 19 marzo,<br />
in onore <strong>di</strong> San Giuseppe protettore degli artigiani, con un grande falò nel centro<br />
storico in Piazza Se<strong>di</strong>le, mentre ancora <strong>tra</strong> le anziane del luogo, sopravvive <strong>la</strong><br />
<strong>tra</strong><strong>di</strong>zione <strong>di</strong> offrire ai presenti il tipico “calzone <strong>di</strong> cipolle” detto calzone de<br />
scamere (pizza rustica <strong>di</strong> pasta lievitata e cipolle sponsale), <strong>di</strong> cui erano pieni gli<br />
orti che circondavano il paese e che, secondo <strong>la</strong> <strong>tra</strong><strong>di</strong>zione, veniva preparato in<br />
occasione delle Ceneri, in con<strong>tra</strong>pposizione a quello <strong>di</strong> ricotta dolce e crema con<br />
uva passa (appassita) consumato l’ultimo giorno <strong>di</strong> Carnevale e detto calzone de<br />
camere.<br />
U.D.A. Titolo: “Modugno e le <strong>tra</strong>sformazioni del territorio <strong>tra</strong> storia, <strong>tra</strong><strong>di</strong>zioni e<br />
memoria. Le “fanove” dell’Addolorata<br />
Competenze: Ambito antropologico e Lingua italiana<br />
Finalità: Formazione del<strong>la</strong> carta mentale del territorio. Integrazione sociale<br />
Geografia:<br />
- Collocare e collocarsi nello spazio.<br />
- Saper descrivere e rappresentare percorsi effettuati nell’ambito <strong>di</strong> spazi<br />
dominabili.<br />
- Riconoscere le più evidenti mo<strong>di</strong>ficazioni del proprio territorio in seguito<br />
alle <strong>tra</strong>sformazioni degli inse<strong>di</strong>amenti e del<strong>la</strong> viabilità servendosi <strong>di</strong> foto<br />
storiche e cartine topografiche.<br />
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