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Terre di mezzo: la Basilicata tra costruzione regionale e proiezioni ...

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Tavo<strong>la</strong> rotonda<br />

quel retroterra. Tutto sommato, mi sembra più rilevante questa <strong>di</strong>visione che non<br />

<strong>la</strong> <strong>di</strong>visione territoriale prodotta dall’accesso al<strong>la</strong> rete che, <strong>tra</strong> l’altro, è<br />

terribilmente mutevole, si sta mo<strong>di</strong>ficando e presumibilmente si mo<strong>di</strong>ficherà<br />

ancora. Possiamo <strong>tra</strong>nquil<strong>la</strong>mente immaginare che nel giro <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci o vent’anni<br />

l’accesso teoricamente sarà possibile da ogni parte del mondo e davvero in forme<br />

quasi paritetiche; ma questo non avrà annul<strong>la</strong>to minimamente, forse neanche<br />

intaccato, <strong>la</strong> <strong>di</strong>visione su base c<strong>la</strong>ssista.<br />

Non è, dunque, solo una questione <strong>di</strong> multi- o <strong>tra</strong>nsca<strong>la</strong>rità, per quanto<br />

quelle siano le <strong>di</strong>mensioni più propriamente «territoriali» del ritaglio politico,<br />

amminis<strong>tra</strong>tivo, funzionale e via <strong>di</strong>cendo. Agli effetti del ritaglio territoriale si<br />

sommano gli effetti dell’evoluzione storica e sociale, in un gioco <strong>di</strong> retroazioni<br />

che sembra e forse è inestricabile (il <strong>di</strong>sperante paradosso dell’uovo e del<strong>la</strong><br />

gallina...), ma che sarebbe bene mos<strong>tra</strong>re, illus<strong>tra</strong>re ai giovani in formazione: e<br />

partire dalle forme assunte dal ritaglio territoriale è probabilmente <strong>la</strong> maniera più<br />

efficace.<br />

Floriana Galluccio<br />

Ringrazio gli organizzatori, in partico<strong>la</strong>re Luigi Stanzione, per avermi<br />

invitata e soprattutto per aver voluto una tavo<strong>la</strong> rotonda sul tema del découpage –<br />

<strong>la</strong> questione dei ritagli politico-amminis<strong>tra</strong>tivi degli Stati nazionali – in occasione<br />

del 50° Convegno dell’Associazione Italiana Insegnanti <strong>di</strong> Geografia. Tale scelta<br />

credo intenda rinsaldare i rapporti <strong>tra</strong> ricerca e <strong>di</strong>dattica, sollecitando una<br />

riflessione che, al riguardo, dovrebbe essere più attenta non solo nel mondo<br />

dell’università, ma anche nei confronti delle re<strong>la</strong>zioni e dei legami che<br />

intercorrono <strong>tra</strong> produzione dei saperi accademici e <strong>di</strong>vulgazione, in buona parte<br />

veico<strong>la</strong>ta <strong>tra</strong>mite il fondamentale mondo del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>.<br />

L’insegnamento del<strong>la</strong> geografia dovrebbe servire a formare citta<strong>di</strong>ni. Si può<br />

fare geografia esprimendo punti <strong>di</strong> vista che risultino utili al<strong>la</strong> società,<br />

stimo<strong>la</strong>ndo con le proprie prospettive <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o <strong>la</strong> formazione <strong>di</strong> coscienza civile<br />

e <strong>di</strong> pensiero critico. A mio avviso, affrontare il tema del découpage conduce<br />

inevitabilmente a sondare alcuni no<strong>di</strong> cruciali sottesi a questi aspetti. Partirò,<br />

quin<strong>di</strong>, dall’ultima sollecitazione introdotta dal moderatore pur se, <strong>di</strong> fatto, le<br />

questioni presentate sono tante e veramente molto complesse. D’al<strong>tra</strong> parte,<br />

ritengo determinante rispetto al<strong>la</strong> comprensione <strong>di</strong> questi processi l’adozione <strong>di</strong><br />

un approccio per problemi, in quanto mi sembra rappresenti una potenzialità <strong>di</strong><br />

un certo modo <strong>di</strong> fare ricerca – da sviluppare tenendo ben presente le re<strong>la</strong>zioni<br />

<strong>tra</strong> analisi delle rappresentazioni (<strong>di</strong>scorsive, cartografiche, iconografiche) e<br />

<strong>di</strong>namica delle pratiche – per cercare in tal modo <strong>di</strong> evitare i limiti sottolineati da<br />

C<strong>la</strong>u<strong>di</strong>o Cerreti.<br />

Dirò subito che nel nostro Paese non sembra emergere una forte<br />

consapevolezza dell’importanza del problema del découpage nel<strong>la</strong> coscienza civile<br />

e, più in generale, nel<strong>la</strong> formazione dei giovani. In Italia vi sono circa 8.100<br />

comuni, 107 province, 20 regioni e siamo ancora in attesa dell’istituzione delle<br />

città metropolitane, che a tutt’oggi non risultano delimitate, mentre, in seguito<br />

al<strong>la</strong> revisione del titolo V del<strong>la</strong> Costituzione, sono state definite con legge<br />

costituzionale nel 2001.<br />

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