Terre di mezzo: la Basilicata tra costruzione regionale e proiezioni ...
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Lina M. Ca<strong>la</strong>ndra<br />
costituisce un altro obiettivo perseguibile al fine <strong>di</strong> rendere esplicite le modalità<br />
<strong>di</strong> realizzazione e il funzionamento del<strong>la</strong> carta.<br />
Innanzitutto, va detto che ciò che <strong>di</strong> un luogo concreto <strong>di</strong>viene segno<br />
cartografico è il contenuto informativo del suo designatore. Così, a seconda del<br />
tipo <strong>di</strong> informazione (descrittiva, storico-culturale e pratico-organizzativa) che un<br />
designatore contiene e veico<strong>la</strong>, e a seconda del<strong>la</strong> rilevanza che si vuole attribuire<br />
ad una informazione piuttosto che ad un’al<strong>tra</strong> all’interno del<strong>la</strong> rappresentazione<br />
cartografica, i significati del designatore <strong>di</strong>ventano segni del<strong>la</strong> carta at<strong>tra</strong>verso:<br />
- il co<strong>di</strong>ce linguistico, in base al quale il designatore sul<strong>la</strong> carta <strong>di</strong>venta<br />
“paro<strong>la</strong> scritta”;<br />
- il co<strong>di</strong>ce figurativo, in base al quale il contenuto informativo del<br />
designatore viene <strong>tra</strong>dotto in “simboli grafici” (punti, linee e/o aree) o<br />
“simboli iconici”;<br />
- il co<strong>di</strong>ce numerico, in base al quale il designatore esprime il suo contenuto<br />
informativo at<strong>tra</strong>verso i “numeri” (misure);<br />
- il co<strong>di</strong>ce cromatico, in base al quale i significati del designatore si<br />
<strong>tra</strong>ducono in “colori” (tab.1).<br />
Naturalmente, una co<strong>di</strong>ficazione non esclude le altre; al con<strong>tra</strong>rio, nel<strong>la</strong><br />
carta geografica uno stesso significato finisce, il più delle volte, <strong>tra</strong>dotto in più<br />
co<strong>di</strong>ci contemporaneamente, tanto che in alcune rappresentazioni <strong>di</strong>venta<br />
ad<strong>di</strong>rittura superflua <strong>la</strong> “paro<strong>la</strong> scritta”, ossia il nome stesso dei luoghi.<br />
A partire dalle riflessioni su come i luoghi concreti <strong>di</strong>ventano segni del<strong>la</strong><br />
rappresentazione, il processo formativo può spingersi oltre. In effetti, sempre<br />
nell’intento <strong>di</strong> capire il funzionamento del<strong>la</strong> carta, è pertinente chiedersi come<br />
essa a sua volta, a partire dai segni, sia in grado <strong>di</strong> creare e <strong>tra</strong>smettere<br />
informazioni che non necessariamente corrispondono alle informazioni<br />
contenute nei singoli designatori, o alle sole informazioni che il cartografo<br />
volontariamente seleziona e decide <strong>di</strong> mettere in risalto. Capire il processo<br />
comunicativo del<strong>la</strong> carta, significa saper riconoscere e saper comprendere<br />
l’interazione <strong>tra</strong> i segni. È tale interazione che permette al<strong>la</strong> carta <strong>di</strong> produrre<br />
significati, <strong>tra</strong> cui quelli che, per esempio, vengono riportati in legenda. Questa,<br />
del resto, costituisce <strong>la</strong> chiave <strong>di</strong> lettura delle interazioni segniche rin<strong>tra</strong>cciabili<br />
nel<strong>la</strong> carta.<br />
Pren<strong>di</strong>amo, ad esempio, su carte <strong>di</strong>verse, come ipotizzato nel<strong>la</strong> tab.1, uno<br />
stesso designatore, Firenze. Il significato prodotto da questo designatore in<br />
ciascuna carta <strong>di</strong>pende dal tipo <strong>di</strong> interazione che esso mette in moto con gli altri<br />
segni del<strong>la</strong> rappresentazione. Così, pur essendo il designatore sempre lo stesso, il<br />
fatto che esso interagisca <strong>di</strong> volta in volta con un cerchietto nero, piuttosto che<br />
con un quadratino grigio, piuttosto che con un’icona <strong>di</strong> colore più intenso, fa sì<br />
che quel<strong>la</strong> che in una rappresentazione può essere semplicemente interpretata<br />
come “una città” <strong>tra</strong> le tante, in un altro contesto può invece <strong>di</strong>ventare “<strong>la</strong> città<br />
più importante” – capoluogo <strong>di</strong> Regione – dal punto <strong>di</strong> vista politicoamminis<strong>tra</strong>tivo,<br />
o una “città unica”, data <strong>la</strong> sua storia e i valori culturali che in<br />
essa si fanno luogo.<br />
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