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Terre di mezzo: la Basilicata tra costruzione regionale e proiezioni ...

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Insegnare geografia: riflessioni a margine <strong>di</strong> un’esperienza <strong>di</strong> formazione<br />

umane <strong>di</strong>versificate, si evidenzia il notevole apporto del<strong>la</strong> geografia al tema del<strong>la</strong><br />

citta<strong>di</strong>nanza, dell'intercultura e all'interiorizzazione dei valori <strong>di</strong> solidarietà, <strong>di</strong><br />

rispetto e accettazione dell'altro da sé, <strong>di</strong> integrazione umana, sociale e culturale»<br />

(Mpi, 2007).<br />

Siamo partiti da alcune esperienze per conoscere meglio noi stessi e gli altri,<br />

convinti che «<strong>la</strong> <strong>costruzione</strong> <strong>di</strong> identità personali stabili è requisito importante<br />

per interagire democraticamente con l’alterità» (Portera, 2005, p.17). Quanto più<br />

si è insicuri e instabili, tanto più ci si oppone e ci si chiude nei “propri confini” e<br />

il confronto <strong>di</strong>venta <strong>di</strong>fficile. Solo quando vi è una chiara e specifica identità<br />

culturale e personale, allora <strong>la</strong> conoscenza dell’altro, del <strong>di</strong>verso, chiunque esso<br />

sia, avverrà in una reale pratica del confronto, del<strong>la</strong> cooperazione e degli scambi<br />

culturali più equilibrati (Turci, 2001).<br />

Proponendo il modello e <strong>la</strong> metafora del viaggio gli studenti hanno vissuto<br />

esperienze per conoscere meglio se stessi e gli altri. «Conoscersi viaggiando […]<br />

per sottolineare <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> conoscere meglio se stessi, at<strong>tra</strong>verso le varie e<br />

spesso impreviste esperienze che il viaggiare comporta», «si viaggia per<br />

conoscersi nelle rispettive peculiarità […] Spesso più che un incontro può<br />

<strong>tra</strong>ttarsi <strong>di</strong> uno scontro <strong>tra</strong> culture» (Corna Pellegrini, 2002, pp.22-27). Si è<br />

cercato <strong>di</strong> esplorare <strong>la</strong> propria identità sul versante personale, hic et nunc, <strong>di</strong><br />

costruirsi l’immagine dell’“altro”; ci si è interrogati per cercare <strong>di</strong> capire le<br />

reciproche <strong>di</strong>fferenze, ma anche le molteplici comunanze: le ra<strong>di</strong>ci, il luogo, <strong>la</strong><br />

lingua, il genere. Partico<strong>la</strong>re attenzione è stata rivolta alle somiglianze/<strong>di</strong>fferenze<br />

<strong>tra</strong> genere <strong>di</strong>verso o all’interno dello stesso genere: le immagini, i pregiu<strong>di</strong>zi, gli<br />

stereotipi, le qualità positive. Si sono realizzate esperienze <strong>di</strong> contaminazione<br />

at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> lettura <strong>di</strong> testi autobiografici <strong>di</strong> donne <strong>di</strong> luoghi <strong>di</strong>versi 2 . La<br />

cen<strong>tra</strong>lità del genere perché «<strong>di</strong>fferenza primaria, passaggio inelu<strong>di</strong>bile per<br />

accedere all’altro da sé ed esplorare il rapporto con l’alterità» per mettersi «sul<strong>la</strong><br />

soglia <strong>tra</strong> territori <strong>di</strong> valori <strong>di</strong>versi, in uno spazio dove i soggetti possano <strong>la</strong>sciarsi<br />

contaminare dai significati degli altri, per crearne insieme <strong>di</strong> nuovi» (Del Buono,<br />

2002, p.16).<br />

A conclusione del <strong>la</strong>boratorio gli studenti si sono impegnati in un <strong>la</strong>voro <strong>di</strong><br />

autoverifica e hanno espresso una valutazione sui risultati ottenuti con<br />

riferimento agli obiettivi raggiunti, ai contenuti <strong>tra</strong>ttati, all'efficacia delle tecniche<br />

e dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>dattici impiegati, alle nuove esigenze suscitate.<br />

Concludo affermando con Mintzberg (1996, p.7) che «Il cambiamento non<br />

scaturisce dall’annuncio <strong>di</strong> importanti riforme, ma piuttosto si manifesta<br />

gradualmente at<strong>tra</strong>verso il lento processo <strong>di</strong> cambiamento dei professionisti,<br />

mo<strong>di</strong>ficando coloro che en<strong>tra</strong>no nel<strong>la</strong> professione, ciò che apprendono durante il<br />

periodo <strong>di</strong> formazione e successivamente <strong>la</strong> loro <strong>di</strong>sponibilità e volontà <strong>di</strong><br />

aggiornare le proprie capacità».<br />

2 Gli studenti hanno letto passi <strong>di</strong> alcuni testi del<strong>la</strong> sociologa marocchina Elena Mernissi e visto il<br />

film Water del<strong>la</strong> regista in<strong>di</strong>ana Deepa Mehta.<br />

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