Terre di mezzo: la Basilicata tra costruzione regionale e proiezioni ...
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Laura Manzardo *<br />
Progetto <strong>di</strong>dattico <strong>la</strong>boratoriale: il software libero: una nuova<br />
prospettiva nel terziario avanzato<br />
Premessa<br />
Sempre più spesso nell’ambito del<strong>la</strong> geografia economica si par<strong>la</strong> <strong>di</strong><br />
globalizzazione dell’economia. La rivoluzione informatica è <strong>la</strong> grande<br />
protagonista <strong>di</strong> questo fenomeno. Grazie al<strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione del<strong>la</strong> rete, oggi siamo in<br />
grado <strong>di</strong> comunicare, <strong>di</strong> vendere e comprare merci, <strong>di</strong> gestire il proprio business a<br />
<strong>di</strong>stanza. Al centro <strong>di</strong> questa rivoluzione c’è il software, il programma che<br />
permette <strong>di</strong> far funzionare tutte quelle macchine gestite da un computer.<br />
È necessario allora capire chi produce software nel mondo. Fino al<strong>la</strong> metà<br />
degli anni ’90 <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> software è avvenuta in stretta col<strong>la</strong>borazione <strong>tra</strong><br />
università e aziende private interessate al nuovo business. Il tipo <strong>di</strong> software<br />
realizzato, è bene specificarlo, è <strong>di</strong> tipo proprietario, coperto da copyright, e<br />
<strong>di</strong>stribuito in formato eseguibile, cioè pronto all’uso e inintellegibile dall’utente<br />
che lo utilizza. Ciò ha profonde conseguenze in campo economico ed etico. Le<br />
società private e le pubbliche amminis<strong>tra</strong>zioni sono legate alle società produttrici<br />
in modo vinco<strong>la</strong>nte dovendo rifornirsi sempre dallo stesso fornitore per<br />
aggiornamenti e risoluzioni <strong>di</strong> bug informatici, dovendo sopportare costi ingenti<br />
per l’acquisto <strong>di</strong> licenze proprietarie e sottostare ai prezzi impartiti dalle società.<br />
Inoltre, i paesi del Sud del mondo, economicamente più svantaggiati, sono<br />
costretti a indebitarsi per cercare <strong>di</strong> colmare il gap tecnologico che li separa dal<br />
Nord del mondo.<br />
Oggi esiste un’alternativa valida per i paesi sviluppati e in via <strong>di</strong> sviluppo<br />
che hanno l’esigenza <strong>di</strong> crescere in maniera autonoma e in regime <strong>di</strong> libera<br />
concorrenza: il software libero. Libero significa che l’utente finale ha accesso<br />
incon<strong>di</strong>zionato al co<strong>di</strong>ce sorgente; il software può essere stu<strong>di</strong>ato, mo<strong>di</strong>ficato per<br />
adeguarsi alle esigenze <strong>di</strong> ciascun utente, copiato e <strong>di</strong>stribuito a qualsiasi scopo.<br />
Per salvaguardare il libero accesso al co<strong>di</strong>ce sono state create delle vere e proprie<br />
licenze. Tra queste <strong>la</strong> Gpl è <strong>la</strong> più conosciuta al mondo, realizzata dal<strong>la</strong> Free<br />
Software Foundation. Sempre più paesi oggi utilizzano software libero. In<br />
partico<strong>la</strong>re, gran<strong>di</strong> passi avanti sono stati fatti in Europa da Germania e Francia,<br />
seguite dai paesi emergenti del<strong>la</strong> ex Urss. A sca<strong>la</strong> globale, <strong>la</strong> Cina e il Brasile<br />
sono in prima linea per promuovere <strong>di</strong>stribuzioni proprie <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong><br />
* AIIG Sezione Lazio<br />
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