Terre di mezzo: la Basilicata tra costruzione regionale e proiezioni ...
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La Scuo<strong>la</strong> va in montagna… con il vocabo<strong>la</strong>rio<br />
Sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> tali presupposti, il progetto Vo.Mo. è stato e<strong>la</strong>borato per<br />
iniziare a costruire, insieme ai giovani alunni, una metodologia adatta a<br />
“percepire”, “caratterizzare” e “comprendere” l’ambiente montano vissuto,<br />
at<strong>tra</strong>verso un’attenta osservazione e analisi degli elementi e delle risorse, naturali<br />
e antropiche in esso presenti, delle <strong>di</strong>namiche e delle interazioni che lo<br />
at<strong>tra</strong>versano e lo definiscono. In partico<strong>la</strong>re, at<strong>tra</strong>verso un’indagine multitemporale,<br />
gli adolescenti sono stati spinti a <strong>di</strong>scernere <strong>tra</strong> gli aspetti costitutivi,<br />
cioè caratterizzanti, del<strong>la</strong> montagna da quelli che si pongono come accessori,<br />
mutevoli o effimeri col <strong>tra</strong>scorrere del tempo. E poiché <strong>la</strong> conoscenza del<strong>la</strong><br />
montagna è tanto <strong>di</strong>fferente quanto <strong>di</strong>verso è il tipo <strong>di</strong> «vissuto» che in essa si<br />
esercita, una maggiore consapevolezza nel<strong>la</strong> <strong>costruzione</strong> del<strong>la</strong> sua immagine è<br />
stata data da una maggiore <strong>di</strong>versità dei contributi provenienti dagli alunni e<br />
dalle scuole coinvolte nel<strong>la</strong> ricerca. È in questo senso che, nel<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione del<br />
progetto si è volutamente deciso il coinvolgimento <strong>di</strong> Istituti ubicati anche in<br />
località non montane.<br />
L’approccio al cambiamento come motore del<strong>la</strong> continuità e dell’equilibrio<br />
<strong>tra</strong> ecosistema e ambiente umano è realizzato at<strong>tra</strong>verso l’utilizzo <strong>di</strong> alcuni<br />
strumenti <strong>di</strong> base del<strong>la</strong> Geografia e delle Scienze Naturali, quali <strong>la</strong> cartografia<br />
(<strong>di</strong>gitale e cartacea, generale e tematica), l’osservazione, <strong>di</strong>retta e in<strong>di</strong>retta del<br />
territorio, lo stu<strong>di</strong>o e l’analisi delle fonti locali, <strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> una nomenc<strong>la</strong>tura<br />
<strong>di</strong> base, “Il Vocabo<strong>la</strong>rio del<strong>la</strong> Montagna”. È quest’ultimo lo strumento principale<br />
dell’analisi concettuale del progetto sco<strong>la</strong>stico, costituto dall’insieme <strong>di</strong> lemmi<br />
che <strong>di</strong>stinti per tipologia (oronimi, fitomi, idromi, forme <strong>di</strong>alettali) sintetizzano<br />
gli aspetti e le forme del<strong>la</strong> montagna, i <strong>di</strong>fferenti gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> conoscenza e <strong>di</strong> analisi<br />
del territorio esaminato, declinati in base alle tipicità locali.<br />
Il vocabo<strong>la</strong>rio è, quin<strong>di</strong>, costituito da un “nucleo cen<strong>tra</strong>le” <strong>di</strong> lemmi,<br />
con<strong>di</strong>visi dalle varie scuole e facenti parte del<strong>la</strong> terminologia generale, e da un<br />
“nucleo locale” che raccoglie i lemmi scelti dagli studenti nel corso dell’analisi<br />
territoriale. Così come pre<strong>di</strong>sposto, non si presenta come un “insieme chiuso” <strong>di</strong><br />
termini, bensì come un contenitore aperto ove ogni alunno e ogni c<strong>la</strong>sse può<br />
inserire termini specifici del proprio ambito montano in grado <strong>di</strong> rappresentare in<br />
maniera più efficace <strong>la</strong> realtà fisica e <strong>la</strong> cultura locale, materiale e immateriale.<br />
Dallo stu<strong>di</strong>o e dal confronto cartografico, at<strong>tra</strong>verso l’acquisizione <strong>di</strong><br />
conoscenze geometrico-matematiche elementari, nonché dall’esperienza <strong>di</strong>retta<br />
“sul campo”, <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse, con l’ausilio e l’in<strong>di</strong>rizzo dell’insegnante, può valutare gli<br />
aspetti e gli elementi (geologia, emergenze geomorfologiche, vegetazione,<br />
inse<strong>di</strong>amento umano, reti s<strong>tra</strong>dali) che costituiscono i <strong>di</strong>fferenti <strong>la</strong>yer ambientali,<br />
valutandone il grado e l’intensità <strong>di</strong> <strong>tra</strong>sformazione nel tempo e i <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong><br />
interazione.<br />
Il progetto è stato e<strong>la</strong>borato in modo da inserirsi <strong>di</strong>rettamente nei Piani<br />
dell’Offerta Formativa (Pof) e<strong>la</strong>borati e approvati annualmente dagli istituti<br />
d’istruzione; tre sono gli obiettivi principali da raggiungere:<br />
- acquisizione delle nozioni multi<strong>di</strong>sciplinari necessarie all’analisi<br />
cartografica. Gli studenti dovranno acquisire le conoscenze geometricomatematiche<br />
elementari (quali, ad esempio, il concetto <strong>di</strong> sca<strong>la</strong>, <strong>la</strong><br />
rappresentazione del rilievo, <strong>la</strong> lettura dei simboli cartografici,<br />
l’interpretazione del<strong>la</strong> legenda e dei fenomeni territoriali), necessarie per<br />
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