Terre di mezzo: la Basilicata tra costruzione regionale e proiezioni ...
Terre di mezzo: la Basilicata tra costruzione regionale e proiezioni ...
Terre di mezzo: la Basilicata tra costruzione regionale e proiezioni ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Alessia Sa<strong>la</strong>ris<br />
2001, mentre gli ultimi dati <strong>di</strong>sponibili sono già tutt’altro che confortanti, in<br />
quanto <strong>la</strong> con<strong>tra</strong>zione demografica non si arresta.<br />
Ma al <strong>di</strong> là del mero dato quantitativo, gli aspetti più preoccupanti<br />
riguardano soprattutto gli squilibri territoriali, il processo <strong>di</strong> invecchiamento<br />
del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, <strong>la</strong> tipologia <strong>di</strong> persone che oggi <strong>la</strong>scia <strong>la</strong> regione, <strong>la</strong> scarsa<br />
capacità <strong>di</strong> attirare flussi migratori in en<strong>tra</strong>ta.<br />
Per quanto riguarda il primo aspetto, va osservato innanzitutto che i due<br />
capoluoghi, Potenza e Matera (gli unici centri con più <strong>di</strong> 50.000 abitanti), hanno<br />
continuato a crescere, con incrementi del 50% circa in quarant’anni. Alcuni altri<br />
comuni al <strong>di</strong> sopra dei 10.000 abitanti (Melfi, Rionero e Venosa, nel Vùlture,<br />
Policoro e Bernalda nel Metapontino) si espandono o quantomeno restano<br />
stabili. Si in<strong>tra</strong>vede anche l’avvio <strong>di</strong> embrionali processi <strong>di</strong> suburbanizzazione,<br />
con <strong>la</strong> crescita <strong>di</strong> alcuni comuni limitrofi a Potenza (Tito, Pigno<strong>la</strong> e Avigliano) e<br />
a Matera (Montescaglioso). I centri minori, ad esclusione <strong>di</strong> alcune località del<strong>la</strong><br />
Val d’Agri interessate dallo sfruttamento dei giacimenti petroliferi, soprattutto<br />
nel corso degli ultimi quin<strong>di</strong>ci anni, perdono invece popo<strong>la</strong>zione con tassi<br />
(talvolta superiori al 15-20%) che fanno pensare quasi ad una possibile<br />
scomparsa del<strong>la</strong> presenza antropica in molte aree del<strong>la</strong> <strong>Basilicata</strong>, in un futuro<br />
non tanto lontano.<br />
La popo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong>minuisce per effetto del<strong>la</strong> struttura per età e per<br />
l’allineamento a stili <strong>di</strong> vita e comportamenti riproduttivi simili a quelli me<strong>di</strong><br />
italiani (che portano a regis<strong>tra</strong>re sal<strong>di</strong> naturali negativi), sia per effetto <strong>di</strong> sal<strong>di</strong><br />
migratori negativi. I giovani, spesso con elevati livelli <strong>di</strong> istruzione, <strong>la</strong>sciano <strong>la</strong><br />
<strong>Basilicata</strong> <strong>di</strong>retti verso le regioni del Centro-Nord al<strong>la</strong> ricerca del<strong>la</strong> propria<br />
realizzazione <strong>la</strong>vorativa e spesso non vi fanno ritorno. La presenza<br />
dell’Università ha favorito l’innalzamento dei tassi <strong>di</strong> istruzione e spesso <strong>la</strong><br />
posticipazione del<strong>la</strong> decisione <strong>di</strong> andar via, ma i livelli occupazionali si sono<br />
mantenuti stabili solo grazie al<strong>la</strong> valvo<strong>la</strong> <strong>di</strong> sfogo dell’emigrazione giovanile.<br />
La regione si impoverisce, dunque, delle sue forze maggiormente attrezzate<br />
sotto il profilo delle competenze e del<strong>la</strong> capacità innovativa, mentre il processo <strong>di</strong><br />
invecchiamento ha raggiunto livelli <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a (l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vecchiaia – 141 nel<br />
2006 – molto più elevato del<strong>la</strong> me<strong>di</strong>a meri<strong>di</strong>onale, è ormai molto vicino a quello<br />
nazionale).<br />
Gli s<strong>tra</strong>nieri, il cui numero è quasi raddoppiato fra il 2001 e il 2006, sono<br />
ancora pochissimi (appena l’1% dei residenti) e <strong>la</strong> loro presenza, soprattutto<br />
femminile, appare in buona parte collegata alle esigenze del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />
anziana.<br />
L’invecchiamento del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione e <strong>la</strong> struttura dell’inse<strong>di</strong>amento<br />
richiedono, inoltre, un ripensamento ra<strong>di</strong>cale del<strong>la</strong> rete dei servizi sanitari, socioassistenziali<br />
e dell’istruzione primaria e mettono in <strong>di</strong>scussione <strong>la</strong> funzione <strong>di</strong><br />
presi<strong>di</strong>o del territorio associata al<strong>la</strong> presenza antropica negli spazi rurali.<br />
Nel complesso, dunque, oltre il 40% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione lucana si concen<strong>tra</strong><br />
in una dozzina <strong>di</strong> comuni <strong>di</strong> più grande taglia demografica, mentre il resto si<br />
<strong>di</strong>stribuisce in oltre un centinaio <strong>di</strong> centri <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni piccole o piccolissime.<br />
In positivo, però, va segna<strong>la</strong>to che <strong>la</strong> <strong>Basilicata</strong> “regione senza città” o del<br />
“vuoto urbano” non può essere definita più tale. Essa fa leva oggi su alcuni fulcri<br />
che corrispondono ai capoluoghi provinciali e parzialmente ai loro intorni, ai<br />
20