Terre di mezzo: la Basilicata tra costruzione regionale e proiezioni ...
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Presentazione<br />
Con questo volume e con quello che seguirà a breve, destinato ad accogliere<br />
<strong>la</strong> “Guida” alle escursioni del 50° Convegno nazionale dell’AIIG, si chiude un<br />
percorso che ha fortemente arricchito <strong>la</strong> mia esperienza professionale e umana.<br />
Un percorso iniziato ufficialmente nel corso dello svolgimento del 49° Convegno<br />
(Rimini, ottobre 2006), quando fu comunicata <strong>la</strong> sede del successivo incontro<br />
annuale del sodalizio, ma che rimonta, in realtà, all’inizio <strong>di</strong> quell’anno e alle<br />
stimo<strong>la</strong>nti e allettanti insistenze dell’amico Gino De Vecchis affinché si<br />
chiudesse con <strong>la</strong> <strong>Basilicata</strong> il “giro” delle regioni che avevano ospitato, almeno<br />
una volta, il più importante appuntamento sociale.<br />
Non posso nascondere che tentai <strong>di</strong> opporre resistenza: <strong>la</strong> sezione <strong>Basilicata</strong><br />
dell’AIIG si componeva soltanto <strong>di</strong> una dozzina <strong>di</strong> membri e, <strong>di</strong> questi, solo<br />
pochissimi svolgevano un ruolo attivo. La sede universitaria poteva contare<br />
all’epoca solo su <strong>di</strong> me come “strutturato” e su Annalisa Percoco, dottoranda in<br />
“cotute<strong>la</strong>” con l’Orientale <strong>di</strong> Napoli. Sapevo benissimo che i convegni nazionali<br />
attirano centinaia <strong>di</strong> soci da tutta Italia; conoscevo perfettamente le <strong>di</strong>fficoltà<br />
logistiche per raggiungere e soggiornare a Potenza e a Matera; ero consapevole<br />
<strong>di</strong> non poter contare eccessivamente su contributi e sponsorizzazioni locali<br />
(tempi <strong>di</strong> vacche magre per tutti!).<br />
Insomma, gli elementi per manifestare un “cortese <strong>di</strong>niego” c’erano. Carlo<br />
Brusa, uomo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimo senso pratico, si sarebbe reso conto, i soci lucani<br />
avrebbero constatato l’impossibilità o l’eccessivo azzardo… E, invece, Brusa era<br />
sicuro del<strong>la</strong> buona riuscita, De Vecchis pure: non potevano mentirmi, una cattiva<br />
prova non poteva far piacere ai responsabili dell’Associazione, tutte persone<br />
molto esperte e accorte, le conoscevo da anni.<br />
Allora, chiesi una preventiva <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> impegno a col<strong>la</strong>borare a chi,<br />
da sempre, ha rappresentato per me un punto <strong>di</strong> riferimento culturale e umano:<br />
Pasquale Coppo<strong>la</strong>, il mio maestro. Egli, prudentemente, mi <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> par<strong>la</strong>rne con<br />
Lida Viganoni. Si combinò una riunione preliminare con i giovani, i meno<br />
giovani e i giovanissimi (una nutrita squadra <strong>di</strong> dottori <strong>di</strong> ricerca e dottoran<strong>di</strong> del<br />
Dottorato in Geografia dello sviluppo, con sede presso “L’Orientale” <strong>di</strong> Napoli;<br />
quasi tutti compaiono come autori in questo volume o nel<strong>la</strong> “Guida”). La<br />
<strong>di</strong>sponibilità fu unanime ma Coppo<strong>la</strong> e Viganoni mi preoccupavano: mi<br />
sembrava che puntassero a un modello troppo alto per le nostre forze e,<br />
soprattutto, per gli impegni che ognuno <strong>di</strong> noi aveva già con<strong>tra</strong>tto. Si parlò del<strong>la</strong><br />
guida all’escursione post-congressuale in <strong>Basilicata</strong> del 1975,<br />
dell’Interuniversitaria del 1991 in Ca<strong>la</strong>bria, si andò con <strong>la</strong> mente al <strong>la</strong>voro<br />
compiuto in Lucania nell’arco <strong>di</strong> oltre trent’anni, si ricordarono i nomi <strong>di</strong><br />
colleghi, amici e stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa formazione, italiani e s<strong>tra</strong>nieri, che avevano a<br />
lungo riflettuto sugli assetti territoriali, urbanistici, sociali ed economici <strong>di</strong> quelle<br />
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