Terre di mezzo: la Basilicata tra costruzione regionale e proiezioni ...
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Tavo<strong>la</strong> rotonda<br />
Oppure si pensi al<strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione delle risorse che vengono assegnate, per<br />
l’appunto, sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> confini precisi. E ancora, per fare un esempio <strong>tra</strong> quelli<br />
che talvolta mi vengono in mente a lezione, <strong>la</strong> stessa problematica<br />
dell’accessibilità ai luoghi assai spesso deve essere risolta sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> consorzi<br />
<strong>tra</strong> enti e del superamento <strong>di</strong> conflitti <strong>tra</strong> istituzioni che fanno riferimento, ancora<br />
una volta, a confini amminis<strong>tra</strong>tivi <strong>di</strong>versi.<br />
Sono temi con cui tutti noi ci confrontiamo quasi quoti<strong>di</strong>anamente; allora,<br />
al<strong>la</strong> luce <strong>di</strong> queste brevi considerazioni, porrei ai nostri amici alcune questioni. In<br />
partico<strong>la</strong>re, quale peso noi che insegniamo geografia <strong>di</strong>amo o dovremmo dare<br />
nel<strong>la</strong> ricerca, nell’attività <strong>di</strong>dattica, nel<strong>la</strong> manualistica a questa complessità <strong>di</strong><br />
rapporti territoriali? Le regioni, tema sul quale abbiamo sentito <strong>la</strong> lezione<br />
magis<strong>tra</strong>le <strong>di</strong> Pasquale Coppo<strong>la</strong>, sono ancora rappresentate come meri<br />
contenitori <strong>di</strong> cose terrestri, per parafrasare Ritter? Gli insegnanti, i giovani, si<br />
pongono il problema del<strong>la</strong> rilevanza <strong>di</strong> tale ritaglio?<br />
Gino De Vecchis<br />
Il mio breve intervento intende rivolgersi principalmente all’insegnamento;<br />
ovvero, come nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> si possano affrontare le tematiche, che costituiscono<br />
oggetto <strong>di</strong> questa tavo<strong>la</strong> rotonda (<strong>la</strong> lezione magis<strong>tra</strong>le <strong>di</strong> Pasquale Coppo<strong>la</strong><br />
rappresenta, a questo proposito, un modello fecondo <strong>di</strong> spunti per applicazioni<br />
<strong>di</strong>dattiche).<br />
In partico<strong>la</strong>re, occorre valutare come tali temi, che sono risultato <strong>di</strong> ricerche<br />
approfon<strong>di</strong>te nel campo geografico, possano essere <strong>tra</strong>dotti in maniera incisiva<br />
ed efficace nell’insegnamento del<strong>la</strong> geografia.<br />
Sono argomenti che meriterebbero sicuramente <strong>di</strong> essere affrontati in un<br />
convegno specifico, perché il <strong>di</strong>scorso sugli Stati, sulle regioni e, in genere, sui<br />
tanti tipi <strong>di</strong> limiti amminis<strong>tra</strong>tivi è fondamentale proprio nell’insegnamento del<strong>la</strong><br />
geografia. Tutti quanti noi, nel nostro passato sco<strong>la</strong>stico, abbiamo vissuto in<br />
modo <strong>di</strong>fferenziato l’incontro (il rigetto!) con <strong>la</strong> geografia, partendo proprio da<br />
lezioni incen<strong>tra</strong>te sulle artico<strong>la</strong>zioni (<strong>di</strong>visioni) territoriali <strong>di</strong> tipo politicoamminis<strong>tra</strong>tivo.<br />
È importante che continuiamo ad affrontare il tema dei ritagli<br />
del territorio, anche perché è sempre più <strong>di</strong> attualità, sia per <strong>la</strong> ricerca scientifica<br />
sia per <strong>la</strong> gestione politica del nostro Paese.<br />
La geografia – come mi piace rilevare, anche se con qualche forzatura<br />
scientifica – è <strong>la</strong> storia del presente. Quello che i geografi stu<strong>di</strong>ano oggi in seguito<br />
sarà valutato dagli storici e, quin<strong>di</strong>, <strong>la</strong> geografia è per sua natura <strong>di</strong> estrema<br />
attualità. Questo punto <strong>di</strong> forza del<strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina non viene recepito dall’opinione<br />
pubblica e, purtroppo, spesso neanche dagli insegnanti, che dovrebbero superare<br />
<strong>la</strong> semplice descrizione dei fatti, abbandonando il sapere nozionistico ed<br />
enciclope<strong>di</strong>co costituito soprattutto da dati, numeri e nomi da memorizzare e<br />
localizzare, per andare al<strong>la</strong> ricerca delle spiegazioni, all’in<strong>di</strong>viduazione e al<strong>la</strong><br />
comprensione dei rapporti <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza, al<strong>la</strong> valutazione critica<br />
dell’organizzazione del territorio e degli interventi che lo mo<strong>di</strong>ficano.<br />
Il problema delle sovrapposizioni <strong>tra</strong> entità istituzionali, <strong>tra</strong> ritagli<br />
territoriali, viene vissuto quoti<strong>di</strong>anamente (il tema degli ambiti spaziali <strong>di</strong><br />
pertinenza delle Comunità Montane, ad esempio, è all’or<strong>di</strong>ne del giorno). Nel<br />
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