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Probo. Religio hoc ipso quod per Summum<br />
Pontificem approbatur et declaratur esse via secure<br />
ducens ad perfectionem; esse aptum et efficax<br />
instrumentum acquirendi perfectionem? Quid enim<br />
aliud est Religionem aliquam approbare nisi<br />
determinare quod ea sit via secura, aptum<br />
instrumentum perfectionis et non potest autem Papa<br />
vel Ecclesia in re tanti momenti et ad mores<br />
pertinenter errare quod utrumque erudite<br />
demonstrat Valentia 47 . Hoc igitur ipso quod<br />
approbata est a Papa perfecta Religio est.<br />
4 - Dico tertio. Una Religio non est perfectior alia<br />
ex parte finis mediati et ultimi.<br />
Probo. Finis mediatus et ultimus Religionis est<br />
dilectio Dei, maior in hac vita possibilis. Hic autem<br />
finis communis est omnibus Religionibus<br />
approbatis. Ex hoc igitur fine una non potest esse<br />
alia perfectior. Non enim potest aliquid dici potius<br />
vel perfectius alio nisi secundum id in quo differt ab<br />
eo. Rursus maior dilectio Dei possibilis in hac vita<br />
est finis infimae speciei, quomodo ergo potest<br />
constituere etiam terminative unam Religionem alia<br />
perfectiorem? Sic argumentatur Jo. Andreas. Hinc<br />
si una Religio est alia perfectior ex alio capite,<br />
quasi ex fine ultimo id proveniat oportet. Nempe ex<br />
fine immediato vel mediis, vel exercitiis. Hinc.<br />
5 - Dico quarto. Ex Religionibus quae habent fines<br />
immediatos diversos, perfectior est quae habet<br />
finem immediatum perfectiorem.<br />
Probo.Perfectio eiusque rei ad finem ordinatae<br />
sumitur ex ipso fine quem essentialiter respicit. Eo<br />
igitur perfectior est quo perfectior est finis quem<br />
respicit essentialiter. Ea igitur Religio perfectior est<br />
quae essentialiter respicit finem immediatum<br />
perfectiorem 48 . Ex hoc capite perfectior est Religio<br />
quae ordinatur ad contemplationem quam quae<br />
ordinatur ad actionem 49 .<br />
6 - Dico quinto. Ex Religionibus habentibus eundem<br />
proximum finem ea perfectior est quae est medium<br />
ac instrumentum magis quam aptum ac<br />
proportionatum ad consequendum praedictum<br />
finem.<br />
Probo. Religio est essentialiter medium ac<br />
instrumentum acquirendi perfectionem; ergo quae<br />
est medium ac instrumentum magis aptum et<br />
proportionatum ad praedictum finem,<br />
est etiam perfectior Religio.<br />
- Traduzione da P. Vittorio Garau - 27<br />
dal Sommo Pontefice e dichiarata via utile<br />
certamente alla perfezione, è idoneo ed efficace<br />
strumento per acquisire la perfezione.<br />
Infatti approvare una Religione non significa altro<br />
se non affermare che essa è via sicura, strumento<br />
idoneo della perfezione; e non può poi il Papa o la<br />
Chiesa sbagliare in una cosa tanto importante<br />
circa i costumi, come lo dimostra in modo erudito<br />
Valenzia. Pertanto per il fatto che è approvata<br />
dalla Chiesa, la Religione è perfetta.<br />
4 - In terzo luogo: una Religione non è più<br />
perfetta di un'altra, in riferimento al fine mediato e<br />
ultimo.<br />
Provo. Il fine mediato e ultimo della Religione è<br />
l'amore di Dio, il più grande possibile in questa<br />
vita. Tale fine, poi, è comune a tutte le Religioni<br />
approvate. Su tale fine una non può essere più<br />
perfetta di un'altra. Infatti una cosa non si può dire<br />
più importante e più perfetta di un'altra, se non<br />
secondo ciò in cui differisce dall'altra. Inoltre<br />
l'amore più grande di Dio, possibile in questa vita,<br />
è il fine della specie più alta; come dunque può<br />
costituire anche in modo terminale una religione<br />
più perfetta? Così argomenta Gio. Andrea. Per cui<br />
se una Religione è più perfetta, bisogna che ci sia<br />
un altro motivo differente dal fine ultimo, cioè dal<br />
fine immediato o dai mezzi o esercizi. Perciò.<br />
5 - In quarto luogo: tra le Religioni che hanno i<br />
fini immediati diversi, è più perfetta quella che ha<br />
il fine immediato più perfetto.<br />
Provo. La perfezione di una cosa ordinata ad un<br />
fine si coglie dallo stesso fine che la riguarda<br />
essenzialmente; perciò è tanto più perfetta quanto<br />
più perfetto è il fine che la riguarda<br />
essenzialmente. Pertanto la Religione più perfetta<br />
è quella che essenzialmente ha il fine immediato<br />
più perfecto. Da questo punto di vista è più<br />
perfetta la Religione che è ordinata alla<br />
contemplazione di quella ordinata all'azione.<br />
6 - In quinto luogo: tra le Religioni che hanno lo<br />
stesso fine prossimo è più perfetta quella che ha il<br />
mezzo e lo strumento più idoneo e proporzionato<br />
a conseguire il predetto fine.<br />
Provo. La Religione è essenzialmente mezzo e<br />
strumento per acquisire la perfezione; pertanto<br />
quella che è mezzo e strumento più idoneo e<br />
proporzionato al predetto fine è anche Religione<br />
più perfetta.<br />
47 Valentia, to.2, disp.1, De fide, q.1, p.7, §. 41, col.2; Azorius, to.2, Liber 5, cap.7.<br />
48 S. Thomas, 188.6.C; P. Peyrinis, In Regulam, q.3 introductoria, n.5.<br />
49 S. Thomas et P. Peyrinis, lo. cit. a- S. Thomas, lo. cit. b- S. Thomas, opusculum 19, cap.1, in fin; Platus, Liber 3, cap.36.