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manuale per un'isteroscopia moderna - Ginecologia

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MANUALE PER UN’ISTEROSCOPIA MODERNA<br />

ed il miometrio su<strong>per</strong>ficiale. La mancanza di un agevole clivaggio e l’evidenza<br />

di raccolte ematiche organizzate intramiometriali devono indurre il sospetto<br />

di anomalie della placentazione (Fig. 35).<br />

Fig. 33 Ritenzione post abortiva<br />

di materiale deciduale,<br />

tipicamente di aspetto pseudopolipoide<br />

sessile, polilobato,<br />

a su<strong>per</strong>ficie liscia, di<br />

aspetto necrotico<br />

Isteroembrioscopia transcervicale<br />

La gravidanza viene considerata generalmente una controindicazione all’isteroscopia.<br />

Tuttavia, nell’ultima decade sono comparse in letteratura sporadiche<br />

segnalazioni circa il suo possibile utilizzo diagnostico in caso di aborto<br />

ritenuto del primo trimestre. La visualizzazione della cavità uterina consente<br />

l’identificazione della camera ovulare e la sua sede di impianto, congiuntamente<br />

ad un bilancio visivo anatomico della cavità endometriale, utile<br />

nel rilievo di eventuali concomitanti anomalie mülleriane o di patologie focali<br />

endometriali. La camera ovulare si presenta come neoformazione sessile<br />

aggettante in cavità con su<strong>per</strong>ficie mucosa omogenea e di aspetto uniformemente<br />

microconvoluto da ricondurre alla decidualizzazione capsulare. Quest’ultima<br />

si presenta riccamente vascolarizzata, di colore giallastro-rosato<br />

alternato a focalità cromatiche biancastre, espressione di aree trofoblastiche<br />

sottostanti visibili in trasparenza e riconducibili al “chorion laeve” (Fig. 36). La<br />

decidua parietale si presenta omogeneamente ispessita, di aspetto unifor-<br />

106<br />

Fig 34 Ritenzione di materiale<br />

ovulare dopo parto<br />

spontaneo, di aspetto polipoide<br />

sessile e presentante<br />

focalità villosa di chiara attribuzione<br />

trofoblastica (in<br />

basso a destra)<br />

Fig. 35 Ritenzione di materiale<br />

placentare a distanza di<br />

circa 2 mesi da parto vaginale<br />

a termine, complicato<br />

da metrorragia <strong>per</strong>i e post<br />

partum. L’evidenza di raccolte<br />

ematiche organizzate<br />

intramiometriali è suggestiva<br />

di placenta accreta

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