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manuale per un'isteroscopia moderna - Ginecologia

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stentano a diffondersi nel nostro paese, che pure è senza alcun dubbio uno<br />

dei più avanzati al mondo nell’utilizzo dell’isteroscopia. Questo può essere<br />

comprensibile <strong>per</strong> la diffusione dell’isteroscopia “office” (o ambulatoriale o<br />

“outpatient hysteroscopy”), che richiede certamente, oltre ad una notevole abilità<br />

chirurgica, anche la disponibilità di una strumentazione adeguata ed un<br />

consenso informato da parte della paziente ad accettare una procedura più<br />

lunga, a volte fastidiosa ed eventualmente ripetibile: infatti tale filosofia non<br />

va “mitizzata”, anche se deve essere ben conosciuta <strong>per</strong> evitare l’uso dell’anestesia<br />

generale e della dilatazione cervicale <strong>per</strong> l’asportazione ad esempio<br />

di polipi di pochi millimetri o <strong>per</strong> la lisi di un setto parziale. E’ invece decisamente<br />

meno comprensibile <strong>per</strong> la stentata accettazione della filosofia “see<br />

& treat”, con il <strong>per</strong>petuarsi del ricorso ad un tempo diagnostico isteroscopico<br />

separato dal tempo o<strong>per</strong>ativo, quando esso può essere vantaggiosamente sostituito<br />

da una diagnostica ecografica adeguata, e soprattutto <strong>per</strong> la stentata<br />

diffusione o addirittura <strong>per</strong> una certo larvato ostruzionismo alla diffusione<br />

della tecnologia bipolare il cui principale vantaggio è soprattutto il grande aumento<br />

della sicurezza delle procedure o<strong>per</strong>ative, tanto che appare lecito interrogarsi<br />

se questo sia dovuto alla diffusa resistenza all’accettazione delle<br />

“novità” e del progresso o piuttosto alla difesa delle proprie peculiarità o dei<br />

propri interessi consolidati, che potrebbero non trarre giovamento dalla diffusione<br />

della tecnica, resa più semplice e sicura, ad un numero maggiore di<br />

o<strong>per</strong>atori. Quali che siano le cause di ciò, un numeroso gruppo di isteroscopisti,<br />

costituenti il Gruppo Isteroscopia della Scuola Italiana di Chirurgia Mini<br />

Invasiva (SICMIG), ai quali si sono affiancati anche colleghi stranieri, membri<br />

“onorari” del Gruppo, si sono dati l’obiettivo di riunire in un unico Manuale i<br />

principi, le tendenze, le evidenze che configurano l’isteroscopia ”<strong>moderna</strong>”,<br />

s<strong>per</strong>ando di contribuire alla sua diffusione e di fornire uno strumento utile all’omogenizzazione<br />

della didattica isteroscopica, nell’interesse delle pazienti.<br />

La Direzione della Scuola Italiana<br />

di Chirurgia Mini Invasiva Ginecologica<br />

Bruno Andrei, Massimo Luerti, Gian Benedetto Melis

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