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manuale per un'isteroscopia moderna - Ginecologia

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MANUALE PER UN’ISTEROSCOPIA MODERNA<br />

condizione di amenorrea definitiva confermando la maggiore efficacia del<br />

trattamento con temporizzazione in fase follicolare o dopo preparazione farmacologica<br />

con Gn-RH analoghi o danazolo. Un’isterometria su<strong>per</strong>iore ai 12<br />

cm viene generalmente considerata una controindicazione al trattamento di<br />

AE. L’induzione di amenorrea dopo AE con tecniche di seconda generazione<br />

è stata recentemente correlata significativamente ad una isterometria inferiore<br />

a 9 cm, confermandosi una relazione inversa tra effetto terapeutico e dimensioni<br />

della cavità uterina. La presenza di anomalie strutturali congenite<br />

o acquisite della cavità endometriale è generalmente considerata una controindicazione<br />

al trattamento con tecniche non resettoscopiche di ablazione<br />

endometriale. La concomitanza di setti uterini, polipi, fibromi sottomucosi o<br />

adenomiosi rende preferibile l’ AE resettoscopica con elettrodo ad ansa, che<br />

consente l’esecuzione sia del trattamento ablativo che la correzione della focalità<br />

endocavitaria. Il solo device di seconda generazione, che <strong>per</strong> caratteristiche<br />

tecniche si presta ad una efficace applicazione anche in casi di distorsione<br />

anatomica endocavitaria è l’HTA, mostratosi in grado di produrre risultati<br />

terapeutici significativi sia in caso di pazienti portatrici fibromi sottomucosi<br />

che di anomalie congenite uterine.<br />

La resezione endometriale nella patologia i<strong>per</strong>plastica e<br />

neoplastica dell’endometrio<br />

Il trattamento resettoscopico della patologia proliferativa endometriale i<strong>per</strong>plastica<br />

o neoplastica, costituisce una possibile alternativa agli standard medici<br />

o chirurgici classicamente indicati. In letteratura esistono segnalazioni<br />

sull’efficacia del trattamento resettoscopico, basata su follow-up sufficientemente<br />

affidabili in serie di pazienti numericamente limitate ed altamente selezionate.<br />

In generale, i prerequisiti clinici singoli o combinati che possono<br />

suggerire la candidatura di una paziente ad un trattamento conservativo resettoscopico<br />

possono essere considerati i seguenti:<br />

• patologia atipica non infiltrante e patologia atipica focale epiteliale o stromale<br />

infiltrante, confinata all’endometrio<br />

• soggetti in età fertile desiderosi di prole<br />

• soggetti altamente motivati nella preservazione del viscere uterino<br />

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