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manuale per un'isteroscopia moderna - Ginecologia

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MANUALE PER UN’ISTEROSCOPIA MODERNA<br />

Risultati<br />

METROPLASTICA ISTEROSCOPICA E ABORTO RICORRENTE<br />

La mancanza di studi prospettici randomizzati, che includano un gruppo di<br />

controllo costituito da pazienti sintomatiche (sterili o infertili) affette da utero<br />

setto non trattato, non consente una piena valutazione statistica dei risultati<br />

della metroplastica isteroscopica. Infatti, la valutazione dell’efficacia dell’intervento<br />

si basa a tutt’oggi su studi retrospettivi o prospettici non comparativi,<br />

in cui si riporta la prognosi riproduttiva delle pazienti prima e dopo l’intervento<br />

di metroplastica.<br />

Ciononostante, tutti i lavori presenti in letteratura sono concordi nell’indicare<br />

come altamente efficace l’intervento di metroplastica: già in passato Ayhan<br />

ha dimostrato in una serie di 102 pazienti affette da utero setto, una riduzione<br />

del tasso di abortività dal 90% prima dell’intervento, al 17% dopo metroplastica<br />

tradizionale <strong>per</strong> via addominale.<br />

Homer nella sua review del 2000, valutando oltre 650 pazienti, <strong>per</strong> un totale<br />

di più di mille gravidanze, riporta una drastica riduzione della <strong>per</strong>centuale di<br />

aborti dall’88% prima della metroplastica isteroscopica al 5.9% dopo l’intervento.<br />

Pertanto, da un punto di vista clinico, sembra evidente che nelle pazienti con<br />

aborti ricorrenti la presenza di un setto uterino sia una chiara indicazione alla<br />

metroplastica.<br />

Parimenti, nelle donne che hanno avuto due aborti spontanei, nelle quali non<br />

sono state identificate altre cause potenziali di abortività spontanea, il trattamento<br />

chirurgico dovrebbe essere raccomandato, e questo soprattutto in<br />

base a due considerazioni: la prima è che in termini numerici non è un aborto<br />

in più o in meno a fare la differenza in quelle pazienti che comunque manifestano<br />

una tendenza alla abortività spontanea ripetuta; la seconda riguarda<br />

la semplicità della tecnica chirurgica e la sua bassa morbilità.<br />

Più controversa è la situazione in quelle donne che hanno avuto un solo aborto<br />

spontaneo. La maggior parte degli es<strong>per</strong>ti ritiene di estendere comunque il<br />

trattamento chirurgico anche a questo gruppo di pazienti, anche se è vero che<br />

una buona parte di esse avrà spontaneamente una gravidanza a termine.<br />

In questo caso, essendo la letteratura specifica meno consistente, l’indicazione<br />

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