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manuale per un'isteroscopia moderna - Ginecologia

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MANUALE PER UN’ISTEROSCOPIA MODERNA<br />

Tempo vaginoscopico<br />

L’isteroscopio viene adagiato sull’anello imenale, concomitando l’attivazione<br />

dell’erogazione del mezzo liquido di distensione e mantenendo chiuso il rubinetto<br />

dell’outflow <strong>per</strong> ottimizzare la distensione della vagina. La progressione<br />

dell’isteroscopio deve attendere alcuni secondi allo scopo di ottenere<br />

una iniziale distensione delle pareti vaginali; l’avanzamento dell’isteroscopio<br />

sotto visione della mucosa vaginale è consentita dal mantenimento di un volume<br />

di mezzo di distensione adeguato e prospicente alla lente frontale. Questo<br />

è il maggior problema del neofita, che pone frequentemente a diretto contatto<br />

la lente frontale con la su<strong>per</strong>fice mucosa, con il conseguente annullamento<br />

della panoramica visiva e <strong>per</strong>dita dell’orientamento spaziale. Il problema<br />

è frequentemente riconducibile ad una gestualità troppo rapida ed all’errato<br />

orientamento dell’isteroscopio. La modulazione della progressione<br />

dell’isteroscopio e soprattutto l’inclinazione della sua progressione, che deve<br />

risultare solidale con l’orientamento anatomico posteriore del canale vaginale,<br />

<strong>per</strong>mettono generalmente di ottenenere una buona panoramica dell’intera<br />

cavità. Questa risulta più completa e semplice in caso di pazienti nullipare<br />

o con vagine ipoelastiche postmenopausali mentre la panoramica vaginoscopica<br />

può presentare maggiori difficoltà in caso di pazienti pluripare<br />

od in soggetti portatori di deficit di statica pelvica. L’identificazione dell’esocervice<br />

e dell’ orifizio uterino esterno (OUE) risulta più agevole guadagnando<br />

il re<strong>per</strong>e costituito dalla riflessione cervico-vaginale del fornice vaginale posteriore.<br />

E’ da questo landmark anatomico che risultano più convenienti i movimenti<br />

di lateralizzazione, retrazione o rotazione dell’isteroscopio alla ricerca<br />

dell’OUE. La sua identificazione può non risultare agevole soprattutto in<br />

caso di corpo uterino spiccatamente retroposto, lateralizzato o prolassato. In<br />

prossimità dell’OUE la classica plicatura della mucosa vaginale cede dapprima<br />

la visione di una su<strong>per</strong>ficie mucosa esocervicale liscia costituita dall’epitelio<br />

squamoso maturo privo di sottomucosa, e successivamente all’area di<br />

trasformazione metaplasica <strong>per</strong>igiunzionale, caratterizzata da una variazione<br />

cromatica che da rosa sfuma al rossastro, da una maggiore evidenza della<br />

rete vascolare su<strong>per</strong>ficiale e dalla frequente presenza di cisti di Naboth.<br />

L’identificazione della mucosa papillare endocervicale di un ectropion o la de-<br />

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