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manuale per un'isteroscopia moderna - Ginecologia

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COMPLICANZE DELL’ISTEROSCOPIA OPERATIVA E LORO PREVENZIONE CAP. 14<br />

4. L’embolia gassosa è una rara (1 caso/25.000-30.000) ma devastante complicanza<br />

conseguente all’a<strong>per</strong>tura traumatica di grossi vasi venosi. La letteratura<br />

riporta 7 casi di embolia gassosa con esito letale in 5 casi, dopo isteroscopia<br />

effettuata <strong>per</strong> 5 diverse indicazioni.<br />

Prevenzione:<br />

• prestare attenzione alla quantità di liquido intravasato che non deve su<strong>per</strong>are<br />

1 l (se si usa tecnologia monopolare) attraverso sistemi di monitoraggio<br />

del bilancio del liquido di distensione durante l’intervento controllando attentamente<br />

le entrare e le uscite<br />

• monitorare la natriemia immediatamente dopo l’intervento o durante l’atto<br />

o<strong>per</strong>atorio appena il bilancio del mezzo di distensione su<strong>per</strong>a 600-800 ml<br />

• interrom<strong>per</strong>e immediatamente l’intervento se il bilancio arriva ad 1 l oppure<br />

se si sospetta una <strong>per</strong>forazione<br />

• controllare il sistema dei tubi, evitare l’uso del Trendelenburg, evitare gli<br />

speculum con peso, dilatare con delicatezza, non lasciare la cervice esposta<br />

all’aria ambiente, ridurre al minimo le manovre di estrazione e reintroduzione<br />

del resettore<br />

• non aprire troppo i letti vascolari miometriali (attenzione alla profondità<br />

dell’ablazione ed alla miomectomia intramurale)<br />

• evitare le pressioni di erogazione che su<strong>per</strong>ano i 100 mmHg soprattutto in<br />

uteri piccoli, da nullipara<br />

• preferire l’anestesia locoregionale <strong>per</strong> poter diagnosticare precocemente i<br />

sintomi neurologici di un’eventuale overload<br />

• preparare l’endometrio con GnRH analoghi o Danazolo <strong>per</strong> ridurre la vascolarizzazione<br />

• cautela nell’uso della soluzione di glicina in pazienti cardiopatiche, nefropatiche<br />

ed epatopatiche<br />

• utilizzare soluzioni di glicina marcate con etanolo 1% e utilizzare l’alcolimetria<br />

<strong>per</strong> diagnosticare la sindrome da intravasazione (la concentrazione di<br />

etanolo nell’espirato sono proporzionali alla quantità di liquido intravasato<br />

ed alla iponatriemia)<br />

• preferire l’uso della tecnologia bipolare a quella monopolare<br />

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