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manuale per un'isteroscopia moderna - Ginecologia

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TECNICA DELL’ISTEROSCOPIA DIAGNOSTICA CAP. 4<br />

ca menopausale. Essa rappresenta una tecnica migliorativa <strong>per</strong> la compliance<br />

globale della paziente e <strong>per</strong> il miglioramento di tempi e costi di esecuzione<br />

dell’esame ambulatoriale, presentando equivalenza in termini di efficacia<br />

diagnostica e di fattibilità, rispetto alla tecnica convenzionale. Il problema<br />

applicativo della tecnica è costituito dalla curva di apprendimento, certamente<br />

semplice sotto l’aspetto tecnico ma talora ardua da affrontare sotto<br />

il profilo di accettazione ideologica di un concetto filosofico di accesso alla<br />

cavità uterina completamente innovativo. La vagina, l’esocervice, l’endocervice,<br />

l’istmo e l’endometrio vengono sondati e valutati con un unico strumento<br />

endoscopico sotto visione continua, nel rispetto dell’anatomia e dell’orientamento<br />

dei singoli organi. E’ la visione endoscopica di questi ultimi la reale<br />

protagonista a guida dell’indagine. All’isteroscopista spetta il compito secondario<br />

della semplice modulazione della gestualità di avanzamento dell’isteroscopio<br />

nel rispetto di geometrie anatomiche via via evidenziate, coniugato<br />

alla conoscenza dello strumento in dotazione. In generale, la gestualità nei<br />

movimenti di progressione dell’isteroscopio deve essere lenta ed avvenire<br />

sempre sotto visione. A questo scopo sono assai utili, ad ogni livello anatomico,<br />

movimenti cosiddetti “stop and see” e “stop and come back” da considerare<br />

ogni qualvolta la lente frontale appoggia ad una su<strong>per</strong>ficie mucosa,<br />

condizione che riduce il ricircolo del mezzo di distensione e che preclude la<br />

visione panoramica. Tali movimenti consentono, attraverso l’arresto della progressione<br />

ed una minima retrazione dell’isteroscopio, il ripristino della visione<br />

attraverso il ricircolo del mezzo di distensione e la ricostituzione del volume<br />

della tasca liquida prospiciente alla lente frontale. Da queste osservazioni<br />

risulta evidente il ribaltamento concettuale di approccio diagnostico alla<br />

cavità endometriale rispetto alla tecnica convenzionale che, similmente alla<br />

tecnica di Dilatazione e Curettage, individua nell’o<strong>per</strong>atore l’unico protagnista<br />

il quale, attraverso invasioni, prensioni, dilatazioni e distorsioni geometriche<br />

del canale genitale tende a forzare l’anatomia <strong>per</strong> ottenere la formalizzazione<br />

diagnostica. L’opinione ormai largamente condivisa è che in ambito<br />

diagnostico, sia di scenario ambulatoriale che di sala o<strong>per</strong>atoria in narcosi,<br />

la tecnica convenzionale debba progressivamente essere abbandonata,<br />

salvo rarissime eccezioni, a favore della tecnica isteroscopica transvaginoscopica.<br />

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