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manuale per un'isteroscopia moderna - Ginecologia

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MANUALE PER UN’ISTEROSCOPIA MODERNA<br />

spetto ecografico. Il tessuto residuo appare di colore bianco- giallastro o giallo-brunastro,<br />

a su<strong>per</strong>ficie cerebroide, irregolare, a volte i<strong>per</strong>emico con vasi<br />

ectasici, ed è in genere di consistenza lardacea, friabile, facilmente sanguinante,<br />

circondato talvolta da circostante endometrio i<strong>per</strong>emico con micropoliposi<br />

diffusa riferibile ad endometrite e/o coesistente con sinechie intrauterine<br />

(Figg. 5 e 6).<br />

Il trattamento è indicato <strong>per</strong> ridurre il rischio di insorgenza di sinechie endouterine<br />

che possono compromettere la fertilità.<br />

In assenza di evidenza di vascolarizzazione all’interno di una lesione sospetta<br />

<strong>per</strong> materiale ovulare residuo è possibile proporre alla paziente una gestione<br />

osservazionale, non chirurgica, con controlli ecografici e/o sonoisterografici<br />

seriati. Tale riscontro ecografico è infatti riferibile a <strong>per</strong>sistenza di<br />

materiale deciduale che viene spontaneamente espulso. In presenza di lesioni<br />

endocavitarie vascolarizzate ed estese al miometrio compatibili con materiale<br />

trofoblastico residuo è indicata la evacuazione chirurgica.<br />

Iter terapeutico<br />

Il trattamento più diffuso è la rimozione chirurgica “alla cieca” con curette,<br />

procedura inficiata da possibili complicanze come la <strong>per</strong>forazione uterina, la<br />

<strong>per</strong>sistenza di materiale trofoblastico e la formazione di aderenza intrauterine.<br />

L’incidenza di sinechie diagnosticate con l’isteroscopia dopo curettage <strong>per</strong><br />

aborto spontaneo è del 19%, e giunge al 40% dopo re-curettage <strong>per</strong> incompleta<br />

rimozione del tessuto trofoblastico ritenuto. E’ quindi fondamentale ridurre<br />

il traumatismo e rendere mirata la procedura chirurgica <strong>per</strong> ridurre il<br />

rischio di queste complicanze.<br />

Nell’ultimo decennio vari gruppi hanno riportato diverse es<strong>per</strong>ienze isteroscopiche<br />

<strong>per</strong> la rimozione orientata (curettage dopo isteroscopia diagnostica)<br />

o mirata, selettiva del tessuto trofoblastico ritenuto (soprattutto con resettore).<br />

La tecnica chirurgica isteroscopica deve tener presente alcune condizioni. In<br />

presenza infatti di tessuto necrotico e flogistico quale quello del materiale<br />

ovulare ritenuto è consigliabile l’utilizzo di pressioni endouterine basse, inferiori<br />

ai 70mmHg considerato il cut-off <strong>per</strong> il passaggio transtubarico del li-<br />

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