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spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

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Di una vil<strong>la</strong> e di un noviziato 87<br />

Più recentemente, a restauri completati, Piero Boccardo e C<strong>la</strong>rio Di Fabio<br />

12 evidenziano nel<strong>la</strong> decorazione pittorica due fasi nettamente distinte.<br />

La prima, che ritengono di contenere entro gli anni Quaranta, svolti sotto<br />

<strong>la</strong> regia di Antonio Semino, con caratteri ancora <strong>per</strong>ineschi, e <strong>la</strong> seconda<br />

re<strong>la</strong>tiva al salone (e del solo salone aveva par<strong>la</strong>to il Soprani) da riportarsi ad<br />

Andrea Semino, ormai ispirati agli affreschi di Giovanni Battista Castello<br />

nel<strong>la</strong> vil<strong>la</strong> delle Peschiere e quindi vicini agli anni Sessanta. E le datazioni<br />

proposte <strong>per</strong> gli affreschi non contrastano con quelle supponibili <strong>per</strong> <strong>la</strong> costruzione,<br />

dove, si è detto, ambienti di carattere più arcaico <strong>per</strong>mangono a<br />

fianco ad altri più moderni.<br />

Il volume parallelepipedo del cinquecentesco pa<strong>la</strong>zzo di vil<strong>la</strong> è poco dopo<br />

variato con l’aggiunta di un corpo ad est. Questa nuova addizione è di<br />

linguaggio assai differente da quello del corpo centrale del<strong>la</strong> vil<strong>la</strong>, più monumentale<br />

e severo, ma sembra essere stato fatto ancora all’epoca De<br />

Franceschi. Si determina così un corpo a « L », documentato anche nel<br />

« modello o sia pianta del<strong>la</strong> città » redatta nel 1656 <strong>per</strong> i Padri del Comune.<br />

Nel corpo aggiunto una grande loggia a tre arcate si apre al piano in alto<br />

verso levante, dove il terreno fortemente acclive aveva comportato notevoli<br />

sottofondazioni che iso<strong>la</strong>no <strong>la</strong> fabbrica dal terreno circostante, dandole<br />

quasi una base da costruzione fortificata. Alta sul terreno è anche <strong>la</strong> facciata<br />

sud. Solo <strong>la</strong> facciata nord, <strong>la</strong> più elegante e proporzionata, con <strong>la</strong> loggia<br />

doppia, si apriva su un breve parterre e testimonia, come detto, <strong>la</strong> fase<br />

originaria del<strong>la</strong> vil<strong>la</strong>.<br />

La stessa linea di cornicione, l’importanza del tetto piramidale (ripreso<br />

nel restauro), <strong>la</strong> stessa decorazione pittorica dovevano dare unità, almeno<br />

all’esterno, alle due parti. La decorazione pittorica, ovviamente scomparsa,<br />

ci è testimoniata da brani di parete dipinta, sco<strong>per</strong>ta durante i restauri, sia<br />

nel<strong>la</strong> vil<strong>la</strong> cinquecentesca sia nell’aggiunta secentesca: uguale nelle due parti<br />

il colore dell’intonaco e il motivo decorativo 13 (tav. 44).<br />

——————<br />

12 P. BOCCARDO - C. DI FABIO, L’attività di G.B. Castello il Bergamasco a Genova: un artista e<br />

<strong>la</strong> sua cultura tra Roma e Fontainebleau, in Luca Cambiaso, un maestro del Cinquecento europeo, Mi<strong>la</strong>no,<br />

Silvana, 2007, pp. 87 e 109.<br />

13 Tracce evidenti sono state ritrovate, ben conservate, nel<strong>la</strong> porzione di muro tra le solette dei<br />

pavimenti e l’imposta delle volte dei vani sottostanti, sia nelle pareti est del<strong>la</strong> vil<strong>la</strong>, dove è stato addossato<br />

il secondo corpo di fabbrica con <strong>la</strong> grande loggia, sia nel<strong>la</strong> parete nord di questo, dove si è addossato<br />

il corpo di fabbrica del noviziato. Uguale nelle due parti, pur costruite in momenti successivi, è il<br />

colore dell’intonaco e il motivo decorativo.

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