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spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

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316<br />

Pao<strong>la</strong> Caroli<br />

L’ispettore li trasmise tutti a Ignazio Thaon di Revel, governatore generale<br />

del Ducato che, tramite il procuratore generale Montiglio, li aveva segna<strong>la</strong>ti<br />

a Napione <strong>per</strong> l’acquisto. Certo dell’autenticità del Libro d’oro il<br />

governatore fece effettuare indagini al riguardo con <strong>la</strong> massima caute<strong>la</strong> e<br />

segretezza <strong>per</strong>ché riteneva opportuno e importante riporre il manoscritto<br />

negli Archivi di corte ed evitare che « sotto speciosi pretesti » fossero dirette<br />

al re « vive premure, onde quel Libro sia deposto negli archivi di Genova<br />

» 99. Il sovrano dispose di spedire a Torino con le precauzioni necessarie<br />

tutti i volumi recu<strong>per</strong>ati, ricompensando con una congrua somma Frugoni<br />

che – correndo dei rischi – li aveva salvati dal<strong>la</strong> distruzione e indicato come<br />

e dove individuarli 100.<br />

Rispetto al<strong>la</strong> segna<strong>la</strong>zione iniziale mancava l’o<strong>per</strong>a manoscritta del segretario<br />

di Stato e giureconsulto Valdorno, contenente il compendio e il<br />

re<strong>la</strong>tivo indice delle costituzioni, leggi e ordinanze, partico<strong>la</strong>rmente in rapporto<br />

alle competenze delle singole magistrature 101.<br />

Il Libro d’oro, privato da Frugoni del<strong>la</strong> co<strong>per</strong>tina <strong>per</strong> trasportarlo più<br />

facilmente, fu nel 1822 affogliato e rilegato sotto l’occhio vigile di Nomis<br />

di Cossil<strong>la</strong> 102.<br />

Ancora una volta, con questo episodio, affiora in tutta <strong>la</strong> sua lucidità il<br />

disegno politico sotteso al<strong>la</strong> rete d’interventi e decisioni che man mano<br />

viene tessuta in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> sorte e destinazione dei documenti archivistici<br />

genovesi.<br />

Dal Pa<strong>la</strong>zzo del vescovo e da Pa<strong>la</strong>zzo ducale al Pa<strong>la</strong>zzetto criminale: l’organizzazione<br />

degli archivi genovesi di <strong>per</strong>tinenza statale durante il Regno di<br />

Sardegna<br />

Emanuele Arata, che dal 1° maggio 1814 aveva sostituito Federico Raimondo,<br />

fotografava nel 1816 <strong>la</strong> condizione piuttosto drammatica in cui<br />

versavano gli archivi genovesi, ricordando come dal 1797 in poi i fondi che<br />

si trovavano a Pa<strong>la</strong>zzo ducale fossero stati « bersagliati, confusi, trafugati e<br />

specialmente dagli agenti francesi », dando voce a uno stato d’animo diffu-<br />

——————<br />

99 Ibid., lettera di Thaon di Revel a Napione del 4 febbraio 1818.<br />

100 Ibid., lettera di Napione a Thaon di Revel del 9 febbraio 1818.<br />

101 Ibid., nota allegata al<strong>la</strong> lettera di Montiglio a Napione del 5 gennaio 1818.<br />

102 Ibid., pro<strong>memoria</strong> del 6 maggio 1822.

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