01.06.2013 Views

spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

« Note sono le dolorose vicende ... » 315<br />

Dopo aver criticato il sistema organizzativo vigente nei tre archivi descritti,<br />

così diverso da quello torinese, e sottolineato <strong>la</strong> scarsa preparazione<br />

specifica degli archivisti genovesi, Datta suggeriva <strong>la</strong> nomina di un archivista<br />

generale e <strong>la</strong> creazione di una biblioteca annessa agli Archivi composta<br />

di libri di storia patria e di diplomatica, da acquistare con il ricavato del<strong>la</strong><br />

vendita delle carte ritenute di nessuna utilità sotto il profili del<strong>la</strong> storia e<br />

degli interessi pubblici e privati, così come si era proceduto a Torino negli<br />

Archivi camerali e, in quello stesso anno, in quelli di corte. Ipotizzava, infine,<br />

uno scambio temporaneo fra gli impiegati torinesi e genovesi, allo<br />

scopo di insegnare a questi ultimi <strong>la</strong> paleografia.<br />

Nel frattempo era stato portato negli Archivi di corte, in gran segreto,<br />

anche il libro del<strong>la</strong> nobiltà di Genova, detto il Libro d’oro, acquistato nel<br />

1818. Si trattava dell’esemp<strong>la</strong>re custodito originariamente nel<strong>la</strong> cancelleria<br />

del Magistrato dei conservatori delle leggi. L’altro originale, che veniva conservato<br />

dal doge in una cassa chiusa con triplice chiave, era stato bruciato nel<br />

1797 ai piedi dell’albero del<strong>la</strong> libertà eretto in piazza Acquaverde. L’esemp<strong>la</strong>re<br />

sopravvissuto era considerato <strong>la</strong> « brutta copia » dal<strong>la</strong> quale si traevano<br />

gli estratti autentici e su cui solo il cancelliere dei Conservatori delle leggi<br />

poteva aggiungere le nuove ascrizioni al<strong>la</strong> nobiltà che al<strong>la</strong> fine di ogni anno<br />

erano riportate, con le solennità prescritte, sul libro tenuto dal Doge.<br />

Il notaio Giacomo Frugoni, ex vice cancelliere del Magistrato dei conservatori<br />

delle leggi, l’aveva sottratto alle ricerche dei rivoluzionari nel giugno<br />

1797 e, dopo averlo conservato <strong>per</strong> un po’ a casa propria, lo aveva portato<br />

nell’abitazione di un sacerdote suo amico, Giuliano de Boedos, posta sotto<br />

sigilli al<strong>la</strong> morte di questi nel 1813, in attesa del<strong>la</strong> composizione del<strong>la</strong> causa<br />

<strong>per</strong> l’eredità. Il libro fu trasportato nel 1818 nell’ufficio dell’ispettore di polizia<br />

incaricato del recu<strong>per</strong>o, insieme ad altri volumi messi in salvo sempre da<br />

Frugoni, ossia i manoscritti delle leggi del 1413 e del 1528, il volume a stampa<br />

del<strong>la</strong> normativa emanata dal 1576 al 1614, l’indice manoscritto dei nobili<br />

genovesi, con l’indicazione di quelli che furono aggregati ai 28 alberghi e<br />

l’elenco dei dogi dal 1339 al 1795, i Saggi cronologici, ossia Genova nelle sue<br />

antichità, con catalogo, parte stampato e parte manoscritto, dei dogi, dei governatori<br />

e procuratori del<strong>la</strong> Repubblica, dei vescovi, arcivescovi, ecc., in cui erano<br />

annotati i dati sulle elezioni e al quale si ricorreva <strong>per</strong> formare le liste necessarie<br />

alle estrazioni dei senatori e dei procuratori camerali 98.<br />

——————<br />

98 Ibid., « Rapporto a S.E. il sig. Conte Thaon di Revel Governatore Generale del Ducato di Genova»<br />

del 31 gennaio 1818.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!