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spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

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362<br />

Pao<strong>la</strong> Caroli<br />

parte con le restituzioni appena ricordate, ne segue generalmente <strong>la</strong> sequenza,<br />

determinata da come sono state incassate le diverse serie o carte o<br />

fascicoli sparsi in occasione dei trasporti dal<strong>la</strong> Francia a Torino, da Torino<br />

a Genova. Qualche spostamento ed accorpamento è stato eseguito nel<br />

tempo ma di scarsa entità, <strong>per</strong> il resto si alternano nuclei originari e documentazione<br />

ordinata a Torino secondo metodi che si rifacevano a una tradizione<br />

archivistica completamente diversa e che hanno spezzato in molti<br />

casi i nessi fra le carte.<br />

A Genova gli interventi sembrano essersi limitati ad alcuni spostamenti,<br />

a volte con criteri opinabili e poco comprensibili, ricondizionamenti e<br />

nuove numerazioni senza mai tentare un riordino almeno virtuale fondato<br />

su metodi scientificamente validi e una conseguente redazione d’inventari.<br />

La pandetta dell’Archivio segreto è <strong>per</strong>tanto un mero elenco redatto in base<br />

al<strong>la</strong> sequenza fisica, nel quale una nuova numerazione generale si sovrappone<br />

a quelle precedenti. Per questo e <strong>per</strong> quanto già ricordato riscontri<br />

puntuali e completi fra <strong>la</strong> documentazione partita e quel<strong>la</strong> tornata richiedono<br />

tempi lunghissimi e ricerche piuttosto complesse dagli esiti molto incerti.<br />

Sappiamo tuttavia che alcuni pezzi ben identificabili si sono fermati <strong>per</strong><br />

strada, sia in Francia, come si vedrà, sia a Torino dove, <strong>per</strong> esempio, sono<br />

rimaste delle carte geografiche che riportano sul verso segnature archivistiche<br />

dell’epoca dell’antica Repubblica; cosa che si è potuto recentemente<br />

appurare solo grazie a un <strong>la</strong>voro analitico di schedatura, riordino e inventariazione<br />

dei fondi cartografici 168.<br />

Nel 1866 furono anche trasmesse dal<strong>la</strong> Legazione di Spagna, collocate<br />

in un baule che ancora si conserva in Archivio di Stato, 27 buste di corrispondenza<br />

diplomatica genovese dal 1669 al 1805 che si trovava a Madrid<br />

all’epoca dell’annessione di Genova all’Im<strong>per</strong>o.<br />

Si ritiene opportuno ricordare altri fondi che erano giunti nel frattempo<br />

ad incrementare il patrimonio documentario genovese o che sarebbero<br />

<strong>per</strong>venuti negli anni immediatamente successivi.<br />

Nel 1859 il cavaliere Bo, direttore generale di Sanità, aveva manifestato<br />

l’intenzione di versare le carte prodotte dagli organi nel tempo competenti<br />

in materia. I fondi risultavano <strong>per</strong>ò depau<strong>per</strong>ati delle carte più antiche, ri-<br />

——————<br />

168 Si tratta di un progetto complessivo sul<strong>la</strong> cartografia dell’Archivio di Stato di Genova denominato<br />

Topographia, avviato nel 2008 e curato <strong>per</strong> <strong>la</strong> parte di schedatura, riordino, ricerca archivistica e<br />

inventariazione da Stefano Gardini e C<strong>la</strong>udia Spiga.

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