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spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

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Il complesso monumentale di Sant’Ignazio 35<br />

Lungo lo scalone che conduce al piano nobile su<strong>per</strong>iore è stato ritrovato<br />

e debitamente restaurato l’originario partito decorativo consistente in uno<br />

zoccolo di finti marmi policromi con specchiature e punti, in finte lesene<br />

che giungono al<strong>la</strong> cornice a rilievo in ardesia e grottesche che si dispiegano<br />

nell’intradosso delle volte, a botte o a crociera, col motivo del<strong>la</strong> stel<strong>la</strong> centrale.<br />

Il tipo di queste decorazioni risulta notevolmente arcaico e si collega<br />

alle tipologie ornamentali diffuse a Genova dopo il 1530 e dopo il soggiorno<br />

e l’attività in città di Perin Del Vaga 13 (tav. 21).<br />

Si tratta di decorazioni eseguite a buon fresco su un intonaco steso con<br />

grande accuratezza e di notevole qualità. Il soffitto a volta del<strong>la</strong> loggia su<strong>per</strong>iore<br />

costituisce uno dei fulcri del<strong>la</strong> originaria decorazione del<strong>la</strong> vil<strong>la</strong> <strong>per</strong><br />

svariati motivi: <strong>la</strong> diffusa luminosità, originatasi dalle grandi a<strong>per</strong>ture esalta<br />

<strong>la</strong> compagine decorativa che si vede anticipatamente dal bal<strong>la</strong>toio e dal<strong>la</strong><br />

rampa di scale che ne costituisce l’accesso. Si tratta di una vera “approssimazione<br />

<strong>per</strong>cettiva” che si conclude nel<strong>la</strong> visione dettagliata del<strong>la</strong> volta e<br />

degli episodi che <strong>la</strong> decorano. Non a caso <strong>la</strong> struttura geometrica del<strong>la</strong> volta a<br />

padiglione lunettata è incentrata su una rigorosa simmetria centrale, sottolineata<br />

dal<strong>la</strong> partizione dei campi figurati e dal<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>rità del<strong>la</strong> medaglia<br />

centrale in cui è raffigurato il Concilio degli Dei (tav. 22).<br />

Il soggetto è quello delle Nozze di Psiche, attestato a Genova in un altro<br />

grande ciclo dovuto anch’esso ai Semino e decorante il salone di Pa<strong>la</strong>zzo<br />

Cambiaso, oggi del Banco di Napoli, in Via Garibaldi. Scrive <strong>la</strong> De Floriani:<br />

« il tema dell’amore di Psiche <strong>per</strong> Eros, e delle crudeli prove che essa deve subire prima di<br />

essere assunta in cielo <strong>per</strong> godervi dell’immortalità divina, era interpretato, nei circoli<br />

neop<strong>la</strong>tonici del primo Cinquecento, come una sorta di iniziazione misterica, come un<br />

mito, cioè, che adombrava il difficile cammino dell’anima fino al<strong>la</strong> beatitudine eterna attraverso<br />

l’amore divino. Col tempo, tuttavia, il significato filosofico-religioso del tema<br />

tende ad affievolirsi, e nel<strong>la</strong> scelta di questo soggetto viene ad affiancarsi talvolta il desiderio<br />

di esaltare <strong>la</strong> forza dell’amore nei suoi vari gradi, da quello terreno a quello divino » 14 .<br />

——————<br />

13 Sul<strong>la</strong> figura di Perino e sul<strong>la</strong> tem<strong>per</strong>ie artistica del<strong>la</strong> “corte” di Andrea Doria intorno al terzo decennio<br />

del Cinquecento, cfr. essenzialmente E. PARMA ARMANI, Perin del Vaga. L’anello mancante, Genova,<br />

Sagep, 1986 e P. BOCCARDO, Andrea Doria e le Arti. Committenza e mecenatismo a Genova nel Rinascimento,<br />

Roma, Palombi, 1989. Sul ciclo romano di Castel Sant’Angelo, cfr. MINISTERO PER I BENI<br />

CULTURALI E AMBIENTALI, Gli affreschi di Paolo III a Castel Sant’Angelo: progetto ed esecuzione 1543-1548.<br />

Catalogo del<strong>la</strong> mostra, Roma 16 novembre 1981 - 31 gennaio 1982, Roma, De Luca, 1981.<br />

14 Cfr. A. DE FLORIANI, Restauro degli affreschi di Andrea e Ottavio Semino. Genova, Pa<strong>la</strong>zzo<br />

Cambiaso, sede del Banco di Napoli. Catalogo del<strong>la</strong> mostra, a cura di A. DE FLORIANI, Genova, Sagep,<br />

1978, pp. 17-20. I cicli genovesi ispirati al mito di Psiche comprendono quello di Fassolo, dovuto a Perin<br />

del Vaga, e quello di Pa<strong>la</strong>zzo Im<strong>per</strong>iale di Campetto di G.B. Castello detto il Bergamasco.

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