spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

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Michel Balard
la scoperta dell’America e il trasferimento dell’argento potosiano offrono
grandi opportunità di sviluppo. Ma non si può ridurre l’opzione spagnola
che lo accompagna ad un fenomeno esclusivamente economico. Il cosiddetto
« secolo dei Genovesi » rappresenta un sistema politico, finanziario
ed economico creato da un ceto patrizio proiettato a livello internazionale,
il quale, con la scelta della neutralità, ha rafforzato il regime aristocratico
fino all’arrivo delle truppe napoleoniche.
Dopo questo viaggio attraverso i secoli, pieno di suggestioni e di vivacità,
mi sia permesso di non seguire esattamente l’ordine delle relazioni. Io vorrei
piuttosto andare dal vecchio al nuovo, dall’antica sede di via Tommaso Reggio
alla nuova di Sant’Ignazio. Prima di tutto c’è la decisione delle autorità
medievali di costituire un archivio con le carte degli organismi di governo e
quelle dei notai. Le prime, al di fuori dei trattati tra Genova e le potenze estere,
non risalgono al di là del 1340, perché l’avvento del dogato popolare nel
1339 fu accompagnato da una rivolta che ha bruciato l’archivio del Governo,
per eliminare soprattutto gli odiati documenti fiscali. Da allora, invece,
l’amministrazione della respublica genovese viene documentata da un archivio
quasi continuo, come è stato dimostrato per l’epoca moderna (Ausilia
Roccatagliata). L’archivio notarile, il più antico del mondo mediterraneo,
come è stato tante volte sottolineato, doveva essere una massa enorme di
cartolari e di filze prima del bombardamento della flotta francese di Luigi
XIV nel 1684. Riordinato con poca cura nei decenni successivi, costituisce
malgrado tutto una fonte straordinaria per la storia della città e dell’oltremare
genovese, che l’attuale lavoro di catalogazione metterà a disposizione di tutti
gli studiosi (Dino Puncuh). Altrettanto si può dire dell’archivio di San Giorgio,
con il bell’inventario pubblicato da Giorgio Felloni e dalla sua équipe e
con il convegno del novembre prossimo che illustrerà il lavoro compiuto e
quello che rimane da fare. Le tre sezioni dell’Archivio sono state riunite nel
1880 nel vecchio Palazzetto criminale della via Tommaso Reggio, come ha
ricordato il Poleggi. Ma l’impresa napoleonica aveva sottratto una parte dei
più bei documenti dell’Archivio, soprattutto quei Libri Iurium, che sono
stati finalmente restituiti dalla Francia dopo l’ultima guerra mondiale (Paola
Caroli, Isabella Massabò Ricci). La spartizione tra l’Archivio di Stato e
l’Archivio storico comunale è una caratteristica puramente genovese (Elisabetta
Arioti).
La ristrutturazione progettata della vecchia sede permetterà senz’altro
una migliore conoscenza della zona e della sua occupazione: resti romani