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spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

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L’area urbana tra il Pa<strong>la</strong>zzetto criminale e <strong>la</strong> cattedrale di San Lorenzo 203<br />

miniata nel<strong>la</strong> seconda metà del XVI secolo realizzata <strong>per</strong> i De Fornari, famiglia<br />

del ceto dirigente del<strong>la</strong> città. Di queste quattro pagine, ornate con<br />

un bordo policromo decorato a racemi, fiori, frutti e animali, dove sono<br />

raffigurati <strong>per</strong>sonaggi illustri di casa De Fornari, a noi interessa in partico<strong>la</strong>re<br />

quel<strong>la</strong> dove compare <strong>la</strong> cattedrale che si affaccia su una vasta piazza,<br />

descritta in verità con generosa prospettiva quasi a precorrere gli interventi<br />

di metà Ottocento. Al centro del<strong>la</strong> miniatura si trova il pirata Dondedeo<br />

Bos De Fornari, rico<strong>per</strong>to da un mantello, con spada al fianco che, a passo<br />

sicuro, attraversa <strong>la</strong> piazza tenendo sollevata con <strong>la</strong> mano sinistra una Croce-stauroteca,<br />

dirigendosi verso il grande portale centrale arcuato del<strong>la</strong><br />

cattedrale, affiancato da due a<strong>per</strong>ture minori e da due campanili di differente<br />

altezza leggermente aggettanti.<br />

La cattedrale è posta all’estrema destra del<strong>la</strong> miniatura, quindi solo sul<strong>la</strong><br />

sinistra si scorgono alcuni pa<strong>la</strong>zzi punteggiati da bifore e affreschi e nel<strong>la</strong><br />

pa<strong>la</strong>zzata, come nel Codice Cocharelli, si aprono due archi. Il primo potrebbe<br />

essere l’archivolto che collegava « piazza San Giovanni » con « <strong>la</strong><br />

strada delli Toscani che va a Pa<strong>la</strong>zzo ducale » e <strong>la</strong> « piazzetta » omonima, <strong>la</strong><br />

parte iniziale di vico di Scurreria <strong>la</strong> Vecchia; mentre quello al centro, più<br />

grande, profondo, imponente e difeso da caditoie, immette in un’ampia<br />

strada che arieggia al<strong>la</strong> nuova via Scurreria realizzata, come <strong>la</strong> Cronaca dei<br />

De Fornari, nel<strong>la</strong> seconda metà del XVI secolo. Sullo sfondo dell’arco si<br />

vede infatti un grande pa<strong>la</strong>zzo che richiama <strong>la</strong> domus magna di Vincenzo<br />

Im<strong>per</strong>iale edificata tra il 1555 e il 1563 da Giovanni Battista Castello detto<br />

il Bergamasco (tav. 42). Quest’arco potrebbe essere il profondo archivolto<br />

“monumentalizzato” che ancora a metà Ottocento non <strong>per</strong>metteva al<strong>la</strong><br />

strada degli Im<strong>per</strong>iale, come poi vedremo, di raggiungere in modo carrabile<br />

<strong>la</strong> piazza del<strong>la</strong> cattedrale.<br />

Una lunga didascalia al di sotto del<strong>la</strong> miniatura ricorda che nel 1203, conquistata<br />

Costantinopoli, i Crociati avevano razziato molti tesori e li avevano<br />

caricati su una nave <strong>per</strong> trasportarli a Venezia. La scritta, in capitale romana,<br />

inchiostro rosso, racconta che Dondedeo de Fornari, con due sue triremi,<br />

assalì uno di questi convogli e tra il bottino trovò una croce in <strong>la</strong>mina<br />

d’argento e d’oro a motivo floreale contenente legno del<strong>la</strong> Santa Croce che,<br />

giunto a Genova, donò al<strong>la</strong> cattedrale di San Lorenzo: « cepit et apportavit<br />

et dictam crucem aedivi Laurentii donavit », tenendo <strong>per</strong> sé altre reliquie<br />

che, è scritto ancora in calce al<strong>la</strong> miniatura, qualche tempo dopo consegnò ai<br />

frati predicatori che le riposero « in duabus tabulis cum <strong>la</strong>minis argenteis ».

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