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spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

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60<br />

Simona Antellini<br />

La complessità dell’allestimento decorativo, arricchito da dettagli di sottile<br />

raffinatezza, denota l’attività di un artista es<strong>per</strong>to del mestiere e, contemporaneamente,<br />

profondo studioso, che partecipava ai dibattiti culturali<br />

dell’epoca, affrontando argomentazioni di ordine morale ed estetico.<br />

Le trasformazioni del Pa<strong>la</strong>zzo e le decorazioni dovrebbero essere state<br />

realizzate negli anni ’40 - ’60 del XVI secolo. Se si può affermare che furono<br />

i fratelli Semino ad assumere l’incarico, nei confronti stilistici e tematici<br />

si propende maggiormente <strong>per</strong> un’attribuzione ad Ottavio, che presenta<br />

una ricerca di effetti più esteriori e sensuali, maggiormente graditi dal<strong>la</strong><br />

borghesia genovese del tempo. Ottavio realizzò nel Pa<strong>la</strong>zzo Cambiaso, al<br />

tempo di Agostino Pal<strong>la</strong>vicino, intorno cioè al 1580, un allestimento complesso,<br />

formato da riquadri in affresco con <strong>la</strong> rappresentazione di temi<br />

analoghi ai dipinti del piano su<strong>per</strong>iore del<strong>la</strong> vil<strong>la</strong> De Franceschi, Le storie di<br />

Psiche ed Il concilio degli dei.<br />

Dipinse inoltre in affresco <strong>la</strong> facciata di Pa<strong>la</strong>zzo Doria Coccapani con<br />

il Ratto delle sabine; <strong>la</strong> Lotta dei giganti nel Pa<strong>la</strong>zzo Lercari Parodi, i Fasti<br />

genealogici nel Pa<strong>la</strong>zzo Spino<strong>la</strong>, ora Doria ed altre facciate in affresco o<br />

graffito.<br />

Durante il soggiorno a Roma i fratelli ebbero modo di osservare, ovviamente,<br />

le o<strong>per</strong>e dell’antichità c<strong>la</strong>ssica e quelle del manierismo romano,<br />

in partico<strong>la</strong>re di Giro<strong>la</strong>mo Muziano e di Federico Zuccari, loro coetanei,<br />

potendo partecipare all’attività delle accademie ed ai dibattiti teorici sul<strong>la</strong><br />

rappresentazione artistica.<br />

Sicuramente i Semino furono introdotti non solo alle grandi o<strong>per</strong>e realizzate<br />

da Raffaello in Vaticano o al<strong>la</strong> Farnesina, ma anche a quelle di Vil<strong>la</strong><br />

Madama, con il Fregio dell’Aurora di Giulio Romano e gli stucchi di Giovanni<br />

da Udine, così come le raffinatissime decorazioni a grottesche.<br />

L’es<strong>per</strong>ienza romana di Ottavio si nota sia nel <strong>per</strong>fezionamento delle<br />

tecniche d’esecuzione, sia nell’assimi<strong>la</strong>zione dei dettagli <strong>per</strong> tecnica pittorica<br />

ed effetti di rappresentazione. Nel<strong>la</strong> scelta delle decorazioni e nel gioco di<br />

colori delle partiture architettoniche molto si ritrova del<strong>la</strong> Loggia del Primaticcio,<br />

effettivamente eseguita da Pros<strong>per</strong>o Fontana, in Pa<strong>la</strong>zzo di Firenze,<br />

come anche i sottili fili di <strong>per</strong>le con decorazione centrale a gioiello,<br />

che collegano lunette o riquadrature con storie bibliche e paesaggi nei Casali<br />

Strozzi.

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