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spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

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436<br />

Ausilia Roccatagliata<br />

Negli anni successivi profondi cambiamenti interessarono <strong>la</strong> cancelleria e<br />

di riflesso <strong>la</strong> produzione documentaria corrente e l’archivio storico. Dagli<br />

inizi degli anni sessanta si venne delineando una vera e propria gerarchia tra i<br />

cancellieri e una diversa organizzazione del <strong>la</strong>voro: Matteo Senarega, eletto<br />

nel 1559 con l’onere di continuare gli annali, divenne primus o maior secretarius<br />

totius status e anche custos archivii, come si sottoscrive ripetutamente nel<br />

VI liber iurium; con lui si avviò una serie del tutto nuova di libri e fogliazzi<br />

Secretorum, scritture segrete che talora non si <strong>la</strong>sciavano vedere neppure al<br />

doge e ai governatori 43. Nel 1567 si rego<strong>la</strong>mentò in modo più stringente il<br />

<strong>la</strong>voro dei cancellieri: si ridusse il loro mandato a un solo lustro, con vacanza<br />

di tre anni, e li si subordinò ai Residenti di pa<strong>la</strong>zzo che fissavano il tariffario,<br />

leggevano <strong>la</strong> corrispondenza in partenza e <strong>per</strong> qualche tempo custodirono<br />

anche i sigilli di doge e governatori sino a quel momento conservati in cancelleria.<br />

Per quanto riguarda <strong>la</strong> produzione corrente si impose <strong>la</strong> tenuta di tre<br />

distinti registri <strong>per</strong> salvacondotti, contramandi (denunce di salvacondotti) e<br />

opposizioni e soprattutto si prescrisse che tutte le scritture pubbliche di<br />

cancelleria fossero conservate non a casa dei cancellieri ma a Pa<strong>la</strong>zzo 44. Infine<br />

le Leges novae del 1576, che sancirono <strong>la</strong> separazione fra notariato e<br />

nobiltà, assegnarono tutte le cancellerie genovesi, inclusa quel<strong>la</strong> del Senato,<br />

a cittadini non descripti nel Libro d’oro del<strong>la</strong> nobiltà; <strong>per</strong> i segretari, che<br />

dovevano avere almeno 25 anni, si confermò <strong>la</strong> durata quinquennale<br />

dell’incarico, prorogabile <strong>per</strong> un triennio ma soggetto a conferma annuale,<br />

con <strong>la</strong> possibilità di essere nobilitati <strong>per</strong> via d’ufficio. In modo ben più<br />

esplicito che in passato si prescrisse che a fine mandato si consegnassero ai<br />

subentranti tutti gli atti, le scritture e le lettere, destinati a essere riposti e<br />

diligentissime conservati nell’archivio pubblico 45.<br />

L’effetto delle nuova normativa non fu immediato <strong>per</strong>ché i cancellieri in<br />

carica furono confermati <strong>per</strong> un quinquennio. Agli anni compresi fra il<br />

1577 e il 1579 risale una bozza di rego<strong>la</strong>mento interno non datata, concordata<br />

tra i segretari Roccatagliata, Veneroso e Chiavari, volta a garantire una<br />

ripartizione più equa di incombenze ed emolumenti, che confermava <strong>la</strong><br />

——————<br />

43 AS GE, Libri iurium, VI, passim; R. SAVELLI, Le mani... cit., pp. 580-585, 587; I Libri Iurium...<br />

Introduzione... cit., p. 160.<br />

44 BIBLIOTECA CIVICA BERIO, Genova, m.r.III.4.13, cc. 177r-178v; R. SAVELLI, Le mani... cit., p. 586.<br />

45 Leges novae Reipublicae Genuensis, Medio<strong>la</strong>ni, Apud Antonium de Antoniis, 1576, c. 19r, cap.<br />

« De officiis conferendis in cives non descriptos »; c. 20r-v, cap. « De scribis seu secretariis »; R. SAVELLI,<br />

Le mani... cit., pp. 596-597.

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