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spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

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L’area urbana tra il Pa<strong>la</strong>zzetto criminale e <strong>la</strong> cattedrale di San Lorenzo 231<br />

A livello politico il <strong>per</strong>sonaggio principale del<strong>la</strong> famiglia fu Rosso de<br />

Turca, chiamato dal Comune a incarichi di prestigio ma molto gravosi. Tra<br />

il 1238 e il 1241, con Fulcone Guercio, guidò <strong>la</strong> flotta genovese contro le<br />

città che si opponevano al<strong>la</strong> politica espansionistica del<strong>la</strong> Repubblica sulle<br />

Riviere, sostenute dall’im<strong>per</strong>atore Federico II. Il momento non era facile e<br />

il podestà, nel 1239, nominò Rosso e Fulcone capitani del popolo <strong>per</strong> tenere<br />

sotto controllo in città <strong>la</strong> fazione filoim<strong>per</strong>iale capeggiata dagli Spino<strong>la</strong>. La<br />

carriera militare di Rosso, ormai anziano, si concluse negativamente. Genova<br />

e Venezia, <strong>per</strong> fronteggiare le minacce di Federico II alle repubbliche marinare,<br />

avevano concluso nel 1248 un patto di reciproca assistenza che venne infranto<br />

nel Regno crociato di Gerusalemme. La crisi si accentuò nel 1258 e<br />

l’anziano ammiraglio fu inviato a Tiro con il figlio Miroaldo sul quale, con<br />

molta probabilità, si faceva affidamento ma che purtroppo morì prima dello<br />

scontro di Acri dove <strong>la</strong> flotta genovese venne sconfitta da quel<strong>la</strong> veneziana.<br />

Un capitolo importante nel<strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> famiglia de Turcha è rappresentato<br />

dagli interessi che ebbero in Lunigiana, consolidati con l’acquisizione<br />

del<strong>la</strong> signoria di Càrpena negli ultimi decenni del XII secolo.<br />

L’importante castello, posto su un colle all’interno del Golfo del<strong>la</strong> Spezia,<br />

ebbe tra i suoi domini i signori di Morignano, i nobili Viano de’ Bianchi<br />

d’Erberia, i signori di Ponzò, del<strong>la</strong> Crovara e altri. Negli scontri tra Genova e<br />

Pisa alcuni cosignori di Càrpena si pronunciarono <strong>per</strong> <strong>la</strong> città toscana,<br />

mentre i de Turca furono sempre schierati con <strong>la</strong> loro madrepatria.<br />

Nel 1273 era stata istituita <strong>la</strong> podesteria di Càrpena che fu soppressa nel<br />

1371 dopo aver subito nel 1341 una notevole riduzione del suo territorio,<br />

voluta da Simon Boccanegra <strong>per</strong> dare origine a quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Spezia.<br />

Ma i de Turca li troviamo presenti anche sul<strong>la</strong> Riviera di Ponente. Nel<br />

1255 Lanfranco Bulbonino de Turca acquistò metà del castello di Dolceacqua<br />

e nello stesso anno fu podestà di Ventimiglia, e dopo di lui troviamo<br />

nello stesso incarico suo figlio Giacomo. Alcuni appartenenti al<strong>la</strong> famiglia,<br />

lo ricorda Vittorio Poggi, o<strong>per</strong>arono anche a Savona: tra questi, nel 1306,<br />

troviamo Rubeus de Turcha che sedette tra gli Anziani quando Genova<br />

concesse a Savona <strong>la</strong> costruzione di una cinta muraria dal<strong>la</strong> parte di terra.<br />

Molti documenti dai quali abbiamo tratto le sommarie notizie riportate,<br />

escludendo gli atti ufficiali del Comune di Genova, sono stati redatti nelle<br />

case dei de Turcha, ma nessuno fornisce precise indicazioni circa <strong>la</strong> loro<br />

ubicazione. Ennio Poleggi colloca le proprietà delle famiglie confluite nell’Albergo<br />

Gentile nelle due domoculte di San Siro e Lucoli, alcune attorno

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