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spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

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186<br />

Lorenzo Sinisi<br />

dal <strong>per</strong>sonale di cancelleria costituito tradizionalmente da notai e da giovani<br />

aspiranti al notariato posti alle dipendenze degli organi giudicanti.<br />

Questi, agli inizi dell’età moderna, erano ancora rappresentati dalle figure<br />

tradizionali di origine medievale del podestà, dei suoi due vicari e del<br />

giudice del maleficio, magistrati forestieri di durata annuale coadiuvati da<br />

un notaio cancelliere detto « scriba ad maleficia » cui veniva demandata <strong>la</strong><br />

direzione del<strong>la</strong> cancelleria criminale, e da vari « milites » e « cavalerii » facenti<br />

funzioni di <strong>per</strong>sonale di polizia 2.<br />

L’importante svolta del 1528 con <strong>la</strong> conseguente “rinascita del<strong>la</strong> Repubblica”<br />

sul<strong>la</strong> base di un nuovo corpo di leggi che ne ridisegnavano l’assetto<br />

politico-istituzionale, se non comportò, come avvenne invece nel civile con<br />

l’istituzione del<strong>la</strong> Rota, uno stravolgimento del quadro delle magistrature<br />

o<strong>per</strong>anti nel criminale, segnò invece una crescente ingerenza in quel delicato<br />

settore del<strong>la</strong> giustizia da parte di organi politici, primo fra tutti <strong>la</strong> neoistituita<br />

Camera del Procuratori 3; tale scelta dei 12 Reformatores, destinata a suscitare<br />

non poche critiche e <strong>la</strong>mentele in un ambiente già di <strong>per</strong> sé caratterizzato da<br />

——————<br />

2 Un tale assetto del<strong>la</strong> giustizia criminale, stabilizzatosi <strong>per</strong> <strong>la</strong> prima volta in forme non molto distanti<br />

nelle “leggi costituzionali” di Simone Boccanegra, riprese poi nel 1363 da Gabriele Adorno, era<br />

sancito nelle « Regu<strong>la</strong>e » del 1413 ancora in vigore fino al<strong>la</strong> riforma di Andrea Doria (Leges seu Regu<strong>la</strong>e<br />

Communis Ianuae conditae et publicatae anno MCCCCXIII, cap. LIV, « De modo electionis D. Potestatis<br />

Ianuae, Vicariorum, Iudicis et Comitivae suae », in Centro di servizi bibliotecari del<strong>la</strong> Facoltà di<br />

Giurisprudenza di Genova – d’ora in poi CSBG –, 92. 5 18 (IV), pp. 135-149). Il podestà, che aveva anche<br />

importanti competenze in materia civile, doveva essere un soggetto straniero, di buona fama e condizione<br />

con una certa es<strong>per</strong>ienza nell’amministrazione del<strong>la</strong> giustizia e non necessariamente <strong>la</strong>ureato in utroque;<br />

tale requisito era invece richiesto espressamente <strong>per</strong> i due vicari (che tra di loro si distinguevano in<br />

« Vicarius su<strong>per</strong>ior ad su<strong>per</strong>ius Tribunal » e « Vicarius inferior ad inferius Tribunal ») mentre <strong>per</strong> il « Iudex<br />

ad maleficia » si stabiliva semplicemente che fosse un « probus iurista annorum XXXV ad minus » (ibidem).<br />

Sul<strong>la</strong> figura podestarile, introdotta a Genova <strong>per</strong> <strong>la</strong> prima volta già al<strong>la</strong> fine del XII secolo, e<br />

sull’evoluzione del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione politica genovese in età medievale cfr. V. PIERGIOVANNI, Gli statuti<br />

civili e criminali di Genova nel Medioevo. La tradizione manoscritta e le edizioni, Genova, Ecig, 1980,<br />

passim; più in partico<strong>la</strong>re sul ruolo del podestà nell’amministrazione del<strong>la</strong> giustizia durante il <strong>per</strong>iodo<br />

del governo del primo doge popo<strong>la</strong>re a vita cfr. G. PETTI BALBI, Simon Boccanegra e <strong>la</strong> Genova del ’300,<br />

Genova, Marietti, 1991, pp. 83-86.<br />

3 Sul<strong>la</strong> riforma doriana del 1528 v. A. PACINI, I presupposti politici del “secolo dei genovesi”: <strong>la</strong> riforma<br />

del 1528, in « Atti del<strong>la</strong> Società Ligure di Storia Patria », n.s., XXX (1990), 1; sull’importante<br />

ruolo rico<strong>per</strong>to dai procuratori nell’ambito del<strong>la</strong> giustizia criminale cfr. R. SAVELLI, Il problema del<strong>la</strong><br />

giustizia a Genova nel<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione di primo Cinquecento, in Studi in onore di Franca De Marini Avonzo,<br />

Torino, Giappichelli, 1999, p. 342 e ss; sull’istituzione del<strong>la</strong> Rota civile genovese e sul<strong>la</strong> sua rilevante<br />

giurisprudenza in materia commerciale cfr. V. PIERGIOVANNI, The rise of the genoese Civil Rota in the<br />

XVIth century: the Decisiones de Mercatura concerning insurance, in The Courts and the development of<br />

commercial <strong>la</strong>w, a cura di V. PIERGIOVANNI, Berlin, Duncker & Humblot, 1987, pp. 23-38.

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