01.06.2013 Views

spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

304<br />

Pao<strong>la</strong> Caroli<br />

Nomis di Cossil<strong>la</strong> riferisce di questi ultimi tentativi falliti al soprintendente<br />

agli Archivi camerali, sottolineando <strong>la</strong> slealtà dei francesi e del nuovo<br />

re e come bisognasse agire con maggiore determinazione nel 1815, quando<br />

« le baionette prussiane e le <strong>la</strong>ncie dei Cosacchi avrebbero avvalorato assai più <strong>la</strong> promessa<br />

fatta nei trattati in nome del<strong>la</strong> Trinità di quello che ora facciano le premurose sì<br />

ma inefficaci istanze del rappresentante il Re di Sardegna » 72 .<br />

Un risultato parziale verrà <strong>per</strong>ò ottenuto l’anno successivo, il 1826, allorché<br />

l’incaricato d’affari, barone de Vignet, riceverà finalmente in consegna, il<br />

3 ottobre, dal Ministero degli affari esteri francese 806 unità archivistiche di<br />

corrispondenza diplomatica e di investiture, riconosciute come appartenenti<br />

all’antico governo del<strong>la</strong> Repubblica di Genova. Non era certamente tutto<br />

quanto deteneva <strong>la</strong> Francia, anzi il diplomatico sabaudo attribuiva <strong>la</strong> restituzione<br />

al<strong>la</strong> scarsa importanza data dai francesi a tale documentazione, scritta<br />

in <strong>la</strong>tino e italiano, lingue da loro poco conosciute. Si trattava comunque di<br />

un recu<strong>per</strong>o importante, tanto da indurre Vignet, consapevole dell’interesse<br />

dei documenti e timoroso di ripensamenti, ad accettare <strong>la</strong> consegna<br />

senza alcun inventario e accontentarsi dell’assicurazione che le carte in<br />

questione fossero tutte quelle inviate a suo tempo dal Ministero dell’interno<br />

agli archivi degli Esteri nonché del<strong>la</strong> promessa che gli avrebbero trasmesso<br />

quanto eventualmente fosse stato in futuro ancora ritrovato.<br />

L’incaricato non nascose <strong>la</strong> sua soddisfazione <strong>per</strong> l’o<strong>per</strong>azione che avrebbe<br />

<strong>per</strong>messo di approfondire <strong>la</strong> storia politica genovese, tanto più – scriveva<br />

maliziosamente – che gli inviati del<strong>la</strong> Repubblica di Genova non potevano<br />

certo immaginare che le loro scritture sarebbero state un giorno consegnate,<br />

come proprietà regia, al ministro sabaudo degli affari esteri.<br />

——————<br />

72 AS TO, Archivio dell’Archivio, mazzo 1060, fasc. 3769, « Allegato E » copia dattiloscritta del<strong>la</strong> lettera<br />

del 25 febbraio 1825. Luigi Nomis di Cossil<strong>la</strong> aveva sposato <strong>la</strong> figlia di Napione, Mariange<strong>la</strong>. Nel 1814<br />

prese servizio come volontario nei Regi archivi. Laureatosi in giurisprudenza a Genova nel 1815 fece una<br />

bril<strong>la</strong>nte carriera, ricoprendo diversi incarichi pubblici. Dal 1818 fu membro del Consiglio di Stato e dei<br />

<strong>memoria</strong>li e negli anni Trenta <strong>la</strong>vorò al<strong>la</strong> stesura del codice civile albertino. Al<strong>la</strong> morte di Napione, nel<br />

1830, assunse <strong>la</strong> reggenza dei Regi archivi. Il 5 aprile 1832 venne nominato regio archivista e consigliere di<br />

S.M.; il 12 novembre 1844 ottenne il titolo e grado di presidente capo degli Archivi. Nel frattempo, il 25<br />

febbraio 1832 era stato nominato il conte Gaspare Michele Gloria, morto l’11 febbraio 1839; il 29 agosto<br />

1844 <strong>la</strong> carica fu assegnata formalmente al conte Stefano Gallina di Guarene, primo segretario di stato <strong>per</strong><br />

gli affari dell’Interno e delle Finanze, che <strong>per</strong>ò non l’assunse mai. Nomis si dimise il 30 luglio 1850. Dopo<br />

una breve reggenza di Giuseppe Fea l’incarico passò a Ignazio Somis di Chiavrie. Dal 16 luglio 1854 Miche<strong>la</strong>ngelo<br />

Castelli diventò direttore generale degli Archivi generali di Torino, poi Archivio centrale dello<br />

Stato in Torino.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!