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spazi per la memoria storica - Sistema Archivistico nazionale ...

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L’archivio del governo del<strong>la</strong> Repubblica di Genova in età moderna 471<br />

convenisse o <strong>per</strong> il loro buon ordine o <strong>per</strong> riunire le prattiche o <strong>per</strong> altra<br />

causa », doveva annotare « alle spalle del<strong>la</strong> scrittura levata di filza » il fogliazzo<br />

di provenienza e « al luogo dov’era <strong>la</strong> detta scrittura (...) sostituire<br />

<strong>la</strong> <strong>memoria</strong> di essere stata levata <strong>la</strong> tale scrittura e parimente far nota del<strong>la</strong><br />

filza nel<strong>la</strong> quale sarà trasportata, con esprimere in facciata <strong>la</strong> causa<br />

dell’amotione e trasporto suddetto ».<br />

L’istruzione non si limitava a elencare obblighi e divieti legati al<strong>la</strong> gestione<br />

ordinaria dell’archivio di Governo; <strong>per</strong> far fronte al<strong>la</strong> confusione<br />

ormai cronica prescriveva come « prima (...) e principale incombenza » del<br />

deputato « di porre nel miglior ordine che sarà possibile le scritture dell’archivio<br />

»: poiché Domenico Sorba, suo predecessore, ne aveva « di già unite e<br />

riordinate molte appartenenti alli Confini », egli doveva anzitutto « prendere<br />

cognizione del<strong>la</strong> forma e metodo praticato dal Sorba e dello stato a cui <strong>la</strong><br />

detta o<strong>per</strong>a al presente si ritruova » <strong>per</strong> riferirne al presidente e quindi proseguir<strong>la</strong><br />

con gli stessi criteri, « [o in] quell’altro modo e con quelle direttioni<br />

che meglio giudicasse S. E., tanto <strong>per</strong> continuare l’unione et ordine di<br />

quelle che sono del<strong>la</strong> provincia de Confini 185 quanto <strong>per</strong> passare in appresso<br />

ad unire et ordinare quelle che sono al<strong>la</strong> provincia del<strong>la</strong> Marina »; non<br />

doveva invece occuparsi « delle Giurisdizionali <strong>per</strong> esserne stata appoggiata<br />

l’incombenza a soggetto pratico delle materie 186, quale nell’eseguir<strong>la</strong> ha tenuto<br />

metodo diverso da quello del Sorba ».<br />

Quanto alle altre scritture « di materie diverse et in filze distinte da quelle<br />

di dette provincie e con differenti inscrittioni, come Politicorum, Diversorum,<br />

Miscel<strong>la</strong>nea, Commercii et altre », egli doveva verificare che fossero<br />

ordinate cronologicamente e ricollocare quelle fuori posto; unire « al suo<br />

principio » le scritture re<strong>la</strong>tive a un medesimo affare presenti in una stessa filza;<br />

numerare le pratiche, predisporre <strong>per</strong> tutte le filze <strong>la</strong> rispettiva pandetta<br />

« da conservarsi nelle medesime » e « tutte poi le suddette pandette riportarle<br />

in un libro a parte, sotto nome di pandetta generale, nel<strong>la</strong> quale (...) indicare<br />

<strong>la</strong> filza et il numero che averà <strong>la</strong> materia pandettata ». Se avesse re<strong>per</strong>ito in filze<br />

diverse scritture di una medesima pratica, non doveva effettuare sposta-<br />

——————<br />

185 La re<strong>la</strong>zione dell’“anonimo” archivista genovese non cita tra « le pandette da mantenersi in<br />

istato da poter essere utili » i <strong>la</strong>vori archivistici del Sorba; è <strong>per</strong>ciò probabile che il Viceti non ne abbia<br />

seguito le orme e che abbia adottato differenti criteri di riordinamento, assai apprezzati dal Campi: A<br />

ROCCATAGLIATA, Nuova luce... cit., pp. 694, 712.<br />

186 Si tratta del padre Granello, teologo del<strong>la</strong> Repubblica, che aveva pandettato i fogliazzi del<strong>la</strong><br />

Giunta di giurisdizione sino al 1704: ibid., pp. 695, 713.

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