Johann Nepomuk Nestroy Tradizione e trasgressione a cura di ...
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La ricezione <strong>di</strong> <strong>Nestroy</strong> nell’opera <strong>di</strong> Jura Soyfer<br />
Con la metafora della primavera, con cui ci si riferisce all’«autoritärer<br />
Kurs» imposto in Austria da Dollfuß a partire dal marzo 1933, Soyfer accosta<br />
il Vormärz prequarantottesco, con le paure metternichiane dei pericoli<br />
libertari provenienti da occidente, alla «vaterlän<strong>di</strong>sche Front» che con<br />
l’emanazione <strong>di</strong> ben 466 provve<strong>di</strong>menti d’emergenza sanzionava l’avvento<br />
dell’austrofascismo. Per cogliere appieno il senso dell’operazione <strong>di</strong> Soyfer,<br />
che certo non nasconde la presenza <strong>di</strong> <strong>Nestroy</strong> nel suo teatro, occorre<br />
sottolineare la sintonia intellettuale che si riflette sull’adozione e riproposizione<br />
<strong>di</strong> similari strategie e tecniche drammaturgiche come la doppia azione,<br />
in cielo e in terra, dello Zauberstück e la paro<strong>di</strong>a estensiva. Tutto viene<br />
proposto in una cornice la cui magicità è sentita come finzione cui si ricorre<br />
per smascherarla mettendo in crisi la tra<strong>di</strong>zione del Besserungsstück.<br />
Come esempio più noto ed evidente <strong>di</strong> ricezione e <strong>di</strong> adattamento da<br />
parte <strong>di</strong> Soyfer <strong>di</strong> comme<strong>di</strong>e nestroyane si è soliti ricordare la pièce Der<br />
Weltuntergang, che nel sottotitolo Die Welt steht auf kein’Fall mehr lang ..., riproposizione<br />
del ritornello cantato da Knieriem, si presenta come uno<br />
sviluppo <strong>di</strong> motivi contenuti nella Zauberposse Der böse Geist Lumpazivagabundus<br />
oder Das liederliche Kleeblatt e in Die letzten Tage der Menschheit <strong>di</strong> Kraus.<br />
Fu rappresentata nell’ABC Cabaret <strong>di</strong> Vienna dal 6 maggio all’11 luglio<br />
1936, giorno in cui furono sottoscritti gli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Berchtesgaden fra Hitler<br />
e il cancelliere Schuschnigg. Il prologo e l’epilogo sono calati nella<br />
Zauberdramatik dei pianeti chiamati a consulto dal sole, nel quale si rappresenta<br />
Dollfuß, per rime<strong>di</strong>are alla <strong>di</strong>sarmonia della terra dovuta alla presenza<br />
del parassita uomo. L’allegoria della cometa Konrad che dovrebbe<br />
bonificare la terra, sopprimendo l’uomo e facendola così rientrare nell’armonia<br />
celeste, è tragicomica quanto profetica rappresentazione dell’umanità<br />
<strong>di</strong> fronte alla catastrofe inevitabile della guerra, scatenata dall’irresponsabilità<br />
generale, dagli egoismi e dalla passività delle potenze occidentali. I<br />
trenta giorni <strong>di</strong> tempo che gli uomini hanno per tentare <strong>di</strong> salvare se stessi<br />
e la terra dall’impatto della cometa si consumano nella sottovalutazione<br />
del pericolo, poiché ognuno è convinto che riuscirà in qualche modo a<br />
salvarsi e che a soccombere sarà sempre l’altro. Si pensi alla conversazione<br />
fra i due <strong>di</strong>plomatici:<br />
ERSTER DIPLOMAT: Die Welt geht in zwanzig Tagen unter. Sie werden<br />
zugeben, Sir, daß dem Ereignis der Charakter der Dringlichkeit<br />
nicht abgesprochen werden kann.<br />
ZWEITER DIPLOMAT: Sie werden verstehen, Monsieur, daß unter<br />
dem Weltuntergang keinesfalls das europäische Gleichgewicht leiden<br />
darf.<br />
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