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Johann Nepomuk Nestroy Tradizione e trasgressione a cura di ...

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22<br />

Gabriella Rovagnati<br />

a sua volta da una rivisitazione <strong>di</strong> Thornton Wilder (il pezzo teatrale era<br />

The Matchmaker del 1954) del copione <strong>di</strong> <strong>Nestroy</strong> Einen Jux will er sich machen<br />

[Vuol prendersi uno spasso] 34 .<br />

Rivisitazioni, rifacimenti, adattamenti che accanto ai numerosi allestimenti<br />

delle pièce originali, soprattutto in Austria e in maniera particolare<br />

in occasione del bicentenario, <strong>di</strong>mostrano come <strong>Nestroy</strong> non abbia cessato<br />

<strong>di</strong> essere presente anche oltre quella morte che egli tanto aveva temuto<br />

e <strong>di</strong> là della quale, concreto materialista qual’era, non vedeva se non<br />

il nulla.<br />

Nelle sue <strong>di</strong>sposizioni testamentarie <strong>Nestroy</strong> dava precise in<strong>di</strong>cazioni<br />

sulla sua sepoltura – ai suoi tempi la cremazione, che avrebbe <strong>di</strong> gran lunga<br />

preferito non era concessa –, terrorizzato al pensiero <strong>di</strong> poter essere<br />

interrato vivo. I resti del suo corpo giacciono ora sotto una semplice<br />

tomba nel Zentralfriedhof <strong>di</strong> Vienna, la sua ere<strong>di</strong>tà spirituale deve invece<br />

finalmente spingersi oltre i confini linguistici del mondo che gli ha dato i<br />

natali, perché il suo genio trovi l’apprezzamento che merita in un orizzonte<br />

più ampio. E questo, benché <strong>Nestroy</strong>, in ciò come il poeta Leicht35 ,<br />

protagonista della farsa in tre atti Weder Lorbeerbaum noch Bettelstab [Né alloro<br />

né baston da men<strong>di</strong>co, 1835], avesse sempre preso il suo lavoro – che<br />

per lui coicideva con la vita – alla leggera, con grande autoironia e senza la<br />

velleità <strong>di</strong> arrivare a essere «poeta laureatus»:<br />

Bis zum Lorbeer versteg’ ich mich nicht. G’fallen sollen meine Sachen,<br />

unterhalten, lachen sollen d’ Leut’, und mir soll <strong>di</strong>e G’schicht’ a<br />

Geld tragen, daß ich auch lach’, das ist der ganze Zweck. 36<br />

34 Così la traduzione <strong>di</strong> Italo Alighiero Chiusano. In: <strong>Johann</strong> <strong>Nestroy</strong>: Teatro, cit.<br />

(nota 31), pp. 251-348.<br />

35 Sul tema si veda il contributo <strong>di</strong> Jürgen Hein in questo volume, pp. 23-42.<br />

36 HKA: Stücke 8/II. Weder Lorbeerbaum noch Bettelstab (I, 12), p. 38s.; trad.:<br />

«Fino all’alloro non mi metto all’asta. Piacere devono le mie cose, <strong>di</strong>vertire, ridere deve<br />

la gente e a me la storia deve pro<strong>cura</strong>r dei sol<strong>di</strong>, così rido anch’io, questo è l’intero intento».

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