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Johann Nepomuk Nestroy Tradizione e trasgressione a cura di ...

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Fedele intenzione e coatta violazione: tradurre <strong>Nestroy</strong><br />

t’appaga, danne lode a <strong>Nestroy</strong>, la cui anima hammi ispirato, anzi ha<br />

parlato solo per bocca mia. 52<br />

Naturalmente un pubblico <strong>di</strong> lettori esiste solo se il testo viene stampato;<br />

e anche questo è un punctum dolens dell’e<strong>di</strong>toria italiana, che, se già<br />

è poco <strong>di</strong>sponibile a tradurre dal tedesco testi <strong>di</strong> prosa, ancor meno lo è<br />

per la poesia e il teatro, il cui destinatario naturale non è un pubblico <strong>di</strong><br />

lettori, ma <strong>di</strong> spettatori. Una pièce, per essere valutata nella sua efficacia<br />

scenica, va trasferita in un teatro, dove, se è una traduzione, subisce, attraverso<br />

attori, scenografi e registi un’ulteriore trasposizione. Con la lettura<br />

scenica fatta dagli allievi della Scuola del Piccolo teatro <strong>di</strong> Milano, si è potuta<br />

avere solo un’idea riduttiva dell’eventuale impatto <strong>di</strong> un testo con <strong>Nestroy</strong><br />

su un palcoscenico italiano. L’unico allestimento ufficiale <strong>di</strong> <strong>Nestroy</strong><br />

in Italia ebbe luogo nella stagione teatrale 1974-75 per opera e merito <strong>di</strong><br />

Franco Parenti 53 , che nel teatro Milanese che oggi porta il suo nome mise<br />

in scena uno spettacolo unendo due atti unici <strong>di</strong> <strong>Nestroy</strong> e infarcendoli <strong>di</strong><br />

citazioni teatrali e facendosi accompagnare da un’orchestrina d’avanspettacolo.<br />

«Willibald e Oloferne» fu il titolo d’insieme scelto da Parenti che<br />

unì il protagonista <strong>di</strong> Die schlimmen Buben in der Schule (1847), basandosi su<br />

una traduzione <strong>di</strong> Gianni Valle 54 , e l’eroe della paro<strong>di</strong>a Giu<strong>di</strong>tta e Oloferne<br />

(1849), già tradotta da Chiusano. Da allora è passato più <strong>di</strong> mezzo secolo e<br />

<strong>Nestroy</strong> – eccezion fatta per qualche saggio scolastico <strong>di</strong> qualche scuola<br />

teatrale – continua a essere assente dalle librerie e dai teatri italiani. Un<br />

peccato, perché in fondo <strong>Nestroy</strong>, come già sosteneva Chiusano, ha qualcosa<br />

<strong>di</strong> noi, «sa <strong>di</strong> Machiavelli e <strong>di</strong> Ruzzante, <strong>di</strong> Comme<strong>di</strong>a dell’Arte e <strong>di</strong><br />

Petrolini» 55 ; e poi perché, come sosteneva uno dei suoi gran<strong>di</strong> ammiratori,<br />

il critico Alfred Polgar, nelle sue opere c’è «ein unvergleichlicher Reichtum<br />

an Sauerstoff», una ricchezza d’ossigeno senza paragoni, e se si trascorre<br />

52 Giacomo Leopar<strong>di</strong>: Libro II dell’Eneide. Traduzione. In: G. L.: Opere in 3 voll. A<br />

<strong>cura</strong> <strong>di</strong> Giuseppe De Robertis. Milano 1965, vol. 2, p. 125.<br />

53 Accanto a Franco Parenti recitava Giorgio Melazzi; l’orchestrina Me<strong>di</strong>olanum era<br />

<strong>di</strong>retta dal maestro Angelo Paolillo.<br />

54 <strong>Johann</strong> <strong>Nestroy</strong>: I monellacci a scuola. Trad. <strong>di</strong> Gianni Valle; pubblicata in volume<br />

insieme a: Giu<strong>di</strong>tta e Oloferne. Trad. <strong>di</strong> Italo Alighiero Chiusano. Verona 1975. La traduzione<br />

integrale del testo La classe dei monellacci è ora <strong>di</strong>sponibile nel volume: <strong>Johann</strong><br />

<strong>Nestroy</strong>: Il mondo è la vera scuola. Due atti unici introdotti e tradotti da Gabriella Rovagnati.<br />

La Spezia 2002, pp. 15-82.<br />

55 <strong>Johann</strong> <strong>Nestroy</strong>: Teatro, cit. (n. 31), p. 573.<br />

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